PONTE DI AVONS
i primi 100 anni

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In questo 2013 che volge al termine, l'Associazione Intercomunale Conca Tolmezzina, ha dato alle stampe una brillante monografia per ricordare i primi 100 anni di questo ponte che, dal 1913, collega stabilmente ed in totale sicurezza Tolmezzo con Verzegnis e Cavazzo, scavalcando il fiume Tagliamento in località Avons.
Questo lavoro è frutto dell'impegno collettivo di tre ricercatori che qui hanno conferito un esemplare e preciso contributo scientifico personale, ciascuno dei quali avrebbe meritato indubbiamente, se appena ampliato, una trattazione a se stante in un'opera singola monotematica. Ecco perchè sostengo questo:

- Anna DI QUAL, di Sutrio, delinea in un sintetico quanto esauriente saggio (LA CARNIA TRA OTTO E NOVECENTO) le coordinate essenziali per conoscere la realtà carnica di quel periodo e lo fa utilizzando e approfondendo 5 parole chiave: ARRETRATEZZA, ABBANDONO, EMIGRAZIONE, SOCIALISMO, COOPERATIVISMO. Già l'enunciazione di questi precisi temi evoca immediatamente la problematica sottesa pertanto riesce assai facile al lettore introdursi in ciascuno di questi aspetti che la Di Qual sviscera con competente analitica precisione. Colpiscono immediatamenmte alcuni aspetti perchè, a distanza di 100 anni, rivestono ancora interesse e a volte, purtroppo, attualità. L'agricoltura di sussistenza (ieri ed anche oggi); lo stato di abbandono del territorio (ieri come oggi); la fuga di braccia (ieri e di cervelli oggi); la rete viaria (precaria ieri e solo meno precaria oggi)... Coesistono altri aspetti che, presenti positivamente ieri, sono del tutto evaporati oggi: la cooperazione (che vide il periodo di suo maggior splendore a cavallo tra '800 e '900 con il suo primario esponente, quel Vittorio Cella non a caso proprio di Verzegnis); il socialismo inteso come solidarismo e riformismo (eccezionale e determinante ieri ma del tutto scomparso oggi)... Si tratta insomma di una perfetta cornice socio-economica quella ricostruita dalla Di Qual che risulta essenziale per la comprensione delle articolate tappe che hanno portato poi alla costruzione di questo ormai storico ponte.

- Denis BARON, di Paularo, svolge un secondo tema, attinente al primo e sempre funzionale all'evento della costruzione del ponte, (LE STRADE IN CARNIA DALL'UNITA' ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE), presentando alcune premesse storiche e varie considerazioni, prendendo spunto dalla letteratura del tempo e (quando ha potuto) dalla storiografia esistente. Anche questo saggio, molto ben congegnato, offre inattese novità e, secondo la cifra ormai consolidata di questo autore, rivela garbate e puntuali osservazioni personali che derivano sempre da seria e approfondita ricerca e diuturno impegno. In relazione alla situazione stradale della Carnia, Baron cita molti precedenti autori: dal Bassi al Carducci, da Arboit a Lupieri, dal Grassi al Marinelli, dai cui singolari scritti trae spunto per ulteriori riflessioni, sempre accompagnate da solida documentazione, per rimarcare aspetti e situazioni davvero particolari. La sua ricerca poi, espressa con una scrittura sempre attenta e raffinata, apporta altri precisi elementi che vengono a suffragare totalmente un quadro d'insieme davvero precario per la Carnia dell'epoca. Sono stati ricordati anche i guadi, gli attraversamenti di fiume, i ponti su barche, la fluitazione... Insomma tutto ciò che costituiva il reticolo viario-fluviale di comunicazioni in Carnia viene qui dettagliatamente riportato, financo le infinite diatribe, tipicamente carniche, sorte perfino "ai margini" di strade e di ponti...

- Adriana STROILI, di Tolmezzo, incentra infine il suo contributo proprio sulla costruzione del ponte (PIETRA SU PIETRA) ricavando le precise fasi di questa avvincente storia dalla ampia documentazione esistente negli archivi comunali di Tolmezzo e di Cavazzo. Racconta innanzitutto cosa succedeva prima del ponte, come si muoveva la gente di Verzegnis e di Cavazzo, quali difficoltà doveva affrontare... Narra dei primi vagiti di questo grandioso sogno che assumerà via via sempre più netti contorni, pur in mezzo a dissidi e campanilismi, fino a giungere al definitivo progetto condiviso. Ecco allora partire ingegneri e maestranze, disposti sui molti focolai di lavoro e sulle costruende strade di accesso, eccoli muoversi come formiche nell'ampio greto del Tagliamento; e poi: piogge improvvise e violente, montane distruttive, geli invernali, crolli... fino al completamento del manufatto, che fu terminato in un lasso di tempo davvero incredibile (ed oggi non più ripetibile)! E la Stroili presenta ogni particolare di ogni fase costruttiva, con l'ausilio della riproduzione delle varie parti del progetto, anche di quelle davvero particolareggiate fino ai dettagli tecnici più curiosi, che rendono assai bene l'idea di come sia stato costruito questo magnifico ponte e con quale maestria, dalle complesse fondamenta all'elegante parapetto...

La parte iconografica che riguarda le immagini d'epoca risulta davvero splendida e concorre a immedesimare il lettore in quell'atmosfera di primo Novecento, così impastata di dolore e umanità, di sudore e di precarietà...

Come nella pregevole monografia sull'Asilo Infantile di Tolmezzo, anche a questo lavoro assolutamente scientifico, si è voluto accodare una (per me impropria) appendice, che presenta alcuni disegni e fotografie (stenopeiche) aventi per tema il ponte di Avons, realizzati dai bambini delle scuole elementari e medie di Tolmezzo, Cavazzo e Verzegnis nell'anno scolastico 2012-2013. Questo materiale, seppur a volte suggestivo, sarebbe stato meglio raccoglierlo in un fascicoletto allegato, ben distinto dalla parte prettamente scientifica.

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