Storia dell'asilo di Tolmezzo

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Questa ricerca è nata per celebrare i 100 anni della fondazione del Giardino d'Infanzia di Tolmezzo (1012-2012), ma ha ricevuto l'impulso iniziale dalla passione per la storia e l'educazione di Baldo Colavizza (scomparso pochissimi anni fa), Direttore Didattico di Tolmezzo dal 1979 al 2003.
Le meticolose ricerche da lui effettuate in archivi comunali e scolastici, in biblioteche, presso testimoni ancora viventi, hanno costituito un nucleo informativo di base che un gruppo di ricercatori volontari ha poi ampliato, offrendo in questo volume un quadro esauriente della storia di questo asilo centenario.
Inaugurato nel gennaio 1912, fu l'unica struttura laica in Carnia, rivolta ai bambini in età prescolare. In un tempo in cui lo Stato considerava ancora il problema dell'infanzia legato all'assistenza pubblica e nulla prevedeva per i piccoli, sorsero nei paesi di Carnia diversi asili parrocchiali. Parroci attivi capaci di cogliere le sofferenze della gente si fecero promotori di queste iniziative.
A Tolmezzo avvenne però un fatto inconsueto, unico nel suo genere: per venire incontro al problema dell'infanzia, si allearono persone ed anime diverse, altrimenti avversarie: don Titta De Marchi donò il terreno per l'edificazione dell'asilo; alcuni socialisti (massimamente Riccardo Spinotti) si attivarono grandemente per la riuscita dell'operazione e l'inaugurarono; la borghesia liberale (massimamente Lino De Marchi) fu largamente benefattrice per lunghissimi anni.
Da queste forze eterogenee apparentemente incompatibili tra loro, nacque dunque l'idea e si realizzò il sogno dell'asilo.

 

Questo volume, ricco di una abbondante iconografia dell'epoca, può essere suddiviso in cinque ambiti di ricerca cui hanno contribuito, ciascuno per le proprie professionalità, cinque diversi autori:

Denis Baron (giovane ricercatore, ormai affermato specialista del Ventennio Fascista in Carnia) racconta, con la scrupolosa scientifica meticolosità che gli è congegniale, la storia di Tolmezzo attraverso le vicende dell'Asilo, sottolineando gli aspetti meno noti e più peculiari di una società in rapida trasformazione che viene totalmente condizionata dal regime.

Anna Di Qual (giovane ricercatrice di storia contemporanea) prosegue il racconto socio-economico dal secondo dopoguerra agli anni '70.

Annalisa Bonfiglioli (laureata in lettere) tratteggia la biografia di una figura emblematica dell'asilo tolmezzino, Maria Caretti, che fu maestra per lunghi decenni.

Odorico Serena (già direttore generale ONAIRC) sintetizza i lineamenti di storia dell'educazione dell'infanzia in Italia.

Paolo Citran (insegnante e preside) racconta la propria esperienza pedagogica inquadrandola in quella generale della pratica pedagogica italiana.

Infine sono riportate testimonianze varie (Sonia Cella, Beatrice De Piccolo, Alessandra Puicher, Anita Vidoni) sulla vita e le vicende quotidiane dell'asilo tolmezzino.

Occorre dire che questo volume, di non sempre facile lettura nelle sue parti più "elaborate", per come si compone e come si presenta appare a me come un forzato mix di apporti storico-scientifici estremamente validi ed originali mescolati a contributi memorialistici di minore spessore, integrati da immagini esplicative certamente utilissime agli addetti al settore.
Forse andava meglio distinta la fase prettamente scientifica da quella memorialistica (due fascicoli in custodia?).

Anche il taglio tipografico mi pare penalizzi un po' troppo l'apparato scientifico (di assoluto e inedito valore) in quanto questa veste editoriale induce a ritenere quest'opera più celebrativa e popolare-divulgativa che propriamente scientifica (quale in effetti maggiormente essa invece appare).

 

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