MEMORIE DELLA CARNIA

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La Arnaldo Forni Editore (vedi dello stesso editore anche "Notizie storiche della provincia della Carnia" di Niccolò Grassi, recensita nella nostra biblioteca) ha pubblicato in anastatica quest'opera introvabile di Angelo Arboit.
Nell'agosto del 1870 (l'anno della breccia di Porta Pia, appena 4 anni dopo l'annessione del Friuli all'Italia) Arboit aveva compiuto un singolare viaggio in Carnia, percorrendo a piedi tutte le valli, toccando tutti i Comuni, soffermandosi spesso in alberghi e case private, attraversando boschi e prati, salendo sentieri impervi, utilizzando a volte carrozze e cavalli, esponendosi alla feroce canicola e agli improvvisi e fragorosi temporali...
Di questo faticoso viaggio, iniziato il 15 agosto del 1870 e durato circa un mese, Angelo Arboit ci ha lasciato un vivace diario, quasi un reportage in presa diretta, facendoci così partecipi di un mondo rurale finora ignoto o dimenticato, lumeggiando un paesaggio antico e del tutto diverso da quello attuale, indicandoci svariati aspetti di una Carnia che non esiste più.
In queste spumeggianti pagine troviamo un pò di tutto: dalle note sociali a quelle politiche, dai giudizi personali a considerazioni generali, il tutto condito da un certo spirito anticlericale (del resto in sintonia con la temperie risorgimentale del tempo) che occhieggia spesso tra le righe, dando così a questo libro un sapore (per me) nuovo e mai finora sperimentato.
Ma analizziamo per sommi capi il contenuto di questa singolare opera:

- di ogni Comune toccato, viene riportato in calce il numero degli abitanti, degli emigranti, delle scuole e degli scolari, oltre che il nome di tutte le frazioni. Questi dati suscitano davvero interesse perchè ci documentano la realtà socio-culturale di ogni singola comunità (alcune con un numero elevato di scolari, altre con numeri irrisori...) sulle quali l'autore dà dei giudizi abbastanza netti.
- di ogni Comune, Arboit descrive le cose notevoli e non solo quelle artistico-architettoniche ma anche quelle "umane" (l'eremita Bassi a Paularo, il farmacista di Paluzza, il medico di Ovaro, il Messia di Sappada, pre Martino, il re di Plöken...)
- in riferimento alla precisa descrizione di taluni luoghi, Arboit inserisce storie e leggende che raccoglie lungo il cammino (mastro Silverio, il cramaro Paolo, il feudatario Ermanno di Luincis...) ravvivando in questo modo una geografia locale che diventa così colorata e palpitante.
- singolari sono pure i sorprendenti giudizi sociali sui carnielli e quelli estetici riguardo alle donne: la biele int di Ligosullo, le donne bellissime di Lauco (mai viste di così belle altrove!) e quelle meno belle di Timau...

Non vogliamo dire di più: questo è davvero un libretto godibile (che può essere direttamente richiesto all'Editore via internet), diverso dai soliti, ricco di spunti e di riflessione, di inattese notizie e di freschi quadretti, dove una sconosciuta bucolica Carnia assume davvero le caratteristiche nostalgiche di un' Arcadia perduta.

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