AULO MAGRINI E LA CARNIA

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In occasione della intitolazione della sezione ANPI - Valle But al partigiano Aulo MAGRINI "Arturo", la KappaVu Editrice ha dato alle stampe questo agile volumetto (pagine 55, euro 5), che intende ricordare e celebrare la figura, ormai leggendaria, di questo medico partigiano che lasciò moglie e 4 figli piccoli per entrare nella lotta armata anti nazifascista, trovandovi la morte a 42 anni sul ponte di Nojaris, in occasione di uno scontro a fuoco con una colonna tedesca.

Si tratta di un testo scritto a più mani:

ANNA DI QUAL ripropone una esaustiva sintesi della sua ampia serena e approfondita biografia di Magrini già apparsa sui quaderni di "QualeStoria" nel 2007.

DENIS BARON rievoca (da sinistra) con sempre ottime sagomature e efficaci considerazioni la Carnia nel periodo fascista, lumeggiando sintomatici aneddoti e delineando precise coordinate loco-regionali-nazionali.

ALESSANDRA KERSEVAN sintetizza, con piglio militante, la Resistenza in Carnia con polemici aggangi al presente.

Umberto Giulio Fabio, i tre figli superstiti (Ermanno morì tragicamente nel 1956) offrono preziose reliquie mnemoniche del loro padre.


Eccessivamente parca la iconografia, che avrebbe potuto e dovuto essere certamente più ampia e mirata.

Anche in questa occasione mi piace ribadire che nel Ventennio gli intellettuali furono quasi tutti "fascisti" tranne (a mia conoscenza) Aulo Magrini e Egidio Feruglio, per quanto concerne la Carnia.

 

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