Ermes Dorigo è uno degli intellettuali (di sinistra) viventi di maggiore spicco in Carnia (forse il maggiore) e la sua attività culturale di critica letteraria (e non solo: è anche poeta e scrittore) è stata vasta intensa articolata, come precisamente dimostrano la sua biografia artistica e la sua bibliografia. Ha collaborato con diverse prestigiose riviste letterarie (italiane ed estere: USA, Canada...) e per saperne di più vai a www.globalocale.net/index.php. Ha svolto pure una lunga attività didattica presso le scuole inferiori e superiori di Tolmezzo ed è stato anche Direttore della locale Biblioteca Civica e della Attività Espositive di Palazzo Frisacco. Oggi (2014) con questo poderoso e ponderoso (pagg. 460) lavoro antologico mirato, che ha richiesto oltre tre anni di assoluto impegno (5 ore al giorno per 7 giorni alla settimana), Dorigo si ritaglia una autorevolissima (e direi unica) nicchia di assoluto prestigio nel vivacissimo panorama letterario odierno di Carnia (e Friuli), caratterizzato da un fervore culturale senza precedenti per l'elevato numero di importanti pubblicazioni comparse, per la gran varietà di temi trattati (per lo più a carattere divulgativo) e per la significativa schiera di autori scesi in campo (letterario).
In questa antologia compaiono i più significativi "tranci letterari" di illustri umanisti del '500 carnico (meglio: tolmezzino), per lo più sconosciuti alla vasta platea di noi comuni mortali, ma certamente familiari per chi intrattiene quotidiani rapporti di ricerca e appassionata consultazione con la letteratura "minore" dei secoli passati. Jacopo Valvasone (con un intenso e sorprendente brano della "Descrittione de la Cargna" del 1565) Con questo grandioso lavoro antologico delle principali opere di questi personaggi carnici cinquecenteschi, Dorigo ha reso un immenso servigio non solo alla Carnia (ma a tutta la comunità scientifica italiana) perchè ha riesumato da sicuro eterno oblio e riportato alla luce un patrimonio letterario importantissimo e unico, che documenta con assoluta chiarezza che anche nella Carnia del Cinquecento ferveva una intenso clima culturale che, pur traendo ispirazione e modelli dall'Italia centrale, sapeva poi caratterizzare il prodotto letterario locale con tratti tipici e riconoscibili (anche se meno brillanti e certamente più manieristici dei prototipi), per uscire finalmente da un atavico complesso di inferiorità culturale. Taluni maligni adombrano l'ipotesi che Dorigo non abbia tradotto lui stesso questi testi ma si sia servito di traduzioni già presenti in internet (modificandole solo un pò) e dell'aiuto di valenti amici latinisti, ma queste sono pure insinuanti illazioni prive di fondamento perchè Dorigo è una persona intellettualmente onesta e non è affatto invidiosa del successo altrui e quindi merita un ulteriore convintissimo plauso per il fatto di aver lui tradotto in italiano i lunghi brani latini (di non sempre facile approccio e spesso in forma metrica classica) rispettando scrupolosamente le righe o i versi di testo; un italiano moderno ma aderente al testo originario, non lasciandosi sorprendere dalle figure retoriche care ai dotti del Cinquecento nè appiattendosi su una traduzione letterale che avrebbe certamente danneggiato sia la comprensione del testo che l'autore stesso; il ricchissimo apparato di note suggella infine un lavoro meticoloso, lungo, appassionato... Dorigo (nella sua articolata ed esaustiva presentazione che egli giustamente denomina: Percorso per la lettura) si augura che questo particolare lavoro dal taglio volutamente scientifico (inizialmente destinato ad una ristretta cerchia di lettori preparati ed alle biblioteche pubbliche e private) riesca e risvegliare in ciascuno l'interesse per la classicità nei suoi tre valori portanti: il bene, il bello, il vero (Etica, Estetica, Morale) perchè tali valori, declinati nella inaridita società moderna, sarebbero in grado di rinvigorirla irrobustirla rivivificarla. Certamente questo importante e non facile libro appartiene al segmento alto della cultura (non è propriamente un'opera divulgativa insomma) tuttavia anche le opere di elevato livello concorrono a migliorare la società specie se, come successe già nel Cinquecento, altri autori "minori" (absit iniuria verbis), sul modello originale "alto" di Dorigo, si appresteranno a trattare la medesima materia in tono "minore" tale cioè da poter essere poi veicolata e divulgata tra tutti gli strati sociali, perchè, dobbiamo ammetterlo, esistono coloro che amano (e sanno) volare alto (vedi anche Giorgio FERIGO) e coloro (quorum ego) che preferiscono volare basso, radenti alla terra, per non incorrere in spiacevoli incidenti o perchè non possiedono ali adeguate: entrambe le categorie però hanno un preciso e parimenti dignitoso ruolo nella società.
Addendum Oltre al costo (elevato per i più: 35 euro), mi rimane una sola inappagata perplessità: questo prezioso e importante libro (che costituisce a mio modesto avviso un evento letterario di indubbio valore e prestigio) non ha ancora avuto a tutt'oggi (febbraio 2015) la sua presentazione ufficiale nella "città" di Tolmezzo (Comune attualmente retto da una solida maggioranza di centro-sinistra) pur essendo stato stampato (mirabilmente) nel febbraio 2014 da Andrea Moro in Tolmezzo. Insomma, questo libro non è stato ancora "battezzato" coram populo! Come mai? Perchè?
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