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RAGGIO PER RAGGIO
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"Un viaggio in solitaria bicicletta lungo la lunga penisola: due settimane e 1900 Km, dalla Vetta d'Italia a Capo Passero, incontrando luoghi, atmosfere, situazioni e soprattutto persone con le loro storie da raccontare. Sulle spalle lo zainetto d'insegnante..."
Così si presenta il carnico Paolo Pittino, originario di Paluzza e insegnante di matematica alle Medie con la passionaccia della bici, che in queste 180 pagine ripercorre, a beneficio degli studenti suoi e dei suoi "tifosi", i 15 giorni in sella che gli hanno consentito di gustare un' altra "diversa" e lunga Italia...
Ma questo non è semplicemente un diario (il solito diario di queste occasioni), registrato e fotografato in tempo reale e poi ampliato e corretto sulla scorta dei ricordi, a casa in un secondo tempo, pantofole e caminetto acceso...
No, questo è un piccolo prelibato capolavoro scritto più con il cuore che
con la mente per i motivi che andrò a esporre.
Innanzitutto Pittino (Paoletto per gli amici) è un geologo che si è ritrovato, neppure suo malgrado, a fare l'insegnante di matematica alle Medie.
Oltre che geologo e insegnante è però un ottimo scrittore (degnissimo socio quindi, seppure neofita, del grande scrittore-geologo carnico, Corrado Venturini): la sua pagina infatti è limpida, gustosa, coinvolgente, perfetta nella calibratura della frase, appropriata nella scelta dei termini, curata nella aggettivazione e nel bilanciamento complessivo dei paragrafi. E tutto ciò è supportato da un perfetto apparato tipografico che ha bandito qualsiasi errore o refuso.
Ogni capitolo si compone di due parti, distinte anche tipograficamente (carattere corsivo e carattere normale), che procedono di pari passo, intrecciandosi e crescendo, in una impercettibile simbiosi che inizialmente pare innaturale ma che, pedalando pedalando, si disvela in tutta la sua intrigante osmosi:
- la prima parte (in corsivo) racconta la variegata e complessa, ma avvincente, esperienza
scolastica del professor Pittino alle prese con allievi, famiglie e situazioni vissute nei vari paesetti di Carnia dove egli ha svolto la sua iniziale mansione/missione. Il rapporto umano insegnante-allievo, lo studio introspettivo di taluni singoli studenti, i profili psicologici appena abbozzati ma sicuramente esatti, i comportamenti e le reattività dei ragazzi, i loro modi di porsi e di lanciare messaggi, le trasgressioni e le timidezze, i tentativi di creare empatia: tutti questi temi vengono qui affrontati, in maniera lieve e apparentemente scanzonata ma sempre precisa decisa e pertinente, con un approccio davvero sereno e rispettoso ma soprattutto consapevole.
Ma è anche il racconto di un mondo (quello della scuola) che a tratti pare avulso dalla realtà, chiuso in sè stesso, autoreferenziale, con i suoi paradossi e le sue nevrosi, le sue illusioni e le sue manie; un mondo che, per certi versi, richiama quello pubblico sanitario, magnificamente descritto da Giorgio Ferigo in "Il certificato come sevizia", una sevizia che nella scuola appare più pervasiva e incomprensibile, più calcolata e pianificata. Questo stranissimo mondo (sconosciuto ai non addetti ai lavori) viene qui tuttavia edulcorato e reso più gradevole al palato del lettore con leggere spolverate di ironia (e autoironia), con gustose pillole di saggezza e buon senso, con spunti di raffinata pedagogia e di impalpabile e sottile filosofia, che l'autore sa somministrare con efficacia e tempestività al momento opportuno. Emerge qualche volta anche un giustificato senso di insofferenza e di disgusto nei confronti della farraginosa ed elefantiaca burocrazia scolastica, esageratamente invasiva e condizionante, ma alla fine Pittino pare la voglia bonariamente assolvere, assicurandoci che, forse, tutto ciò est in rerum natura perchè il "sistema Italia" da troppi decenni riesce a produrre solo questo...
- La seconda parte di ogni capitolo racconta le varie tappe di questa originale pedalata di km 1900. Ogni tappa viene presentata sistematicamente con delle coordinate fisse: lunghezza del tratto, data, una frase "storica" introduttiva e poi via con i particolari che ad ogni tappa risultano sempre diversi, sorprendenti, perfettamente emblematici dei vari territori attraversati. Si scopre così un'Italia sconosciuta ma solo immagianata, con un netto divario tra il Nord e il Sud che anche in bicicletta appaiono nettamente diversi nei loro colori, nei loro profumi, nei loro ambienti e soprattutto nei loro abitanti. Diversi dunque, non antitetici, quasi complementari. L'autore si sofferma a tratteggiare curiosi siparietti al tavolo di un bar o all'interno di un albergo; indugia a stilizzare personaggi incontrati o solo intravisti; abbozza profili psicologici di fortuiti interlocutori; cerca di capire il significato di strani comportamenti; descrive il suo stato d'animo in particolari momenti vissuti (incredibile l'inseguimento da parte di un branco di cani randagi famelici pugliesi); commenta i vari cibi che assaggia e i diversi idiomi che ascolta; delinea sinteticamente le note storiche salienti di un palazzo o di una località; semina brevi personali considerazioni di tipo sociologico condite magari con paralizzanti flash ecologico-ambientali; racconta i piccoli e fastidiosi intoppi accaduti e tutto in punta di... penna!
Il titolo, se inizialmente lascia un po' perplessi, riesce perfettamente comprensibile ed azzeccato una volta terminata la lettura di questo magnifico libro che, a mio modesto avviso, è rivolto, oltre che indistintamente a tutti, in particolare a tre categorie di persone:
- i ciclo-turisti che qui troveranno ottimi suggerimenti per emulare una simile impresa e per evitare errori di prospettiva o di sottovalutazione ed imparare come ci si deve comportare in analoghe situazioni.
- gli insegnanti (delle Primarie e Secondarie) che in queste pagine si rivedranno come in uno specchio che rimanda incredibilmente la loro immagine
a volte nitida a volte sfocata, ma sempre entro una cornice (quella scolastica) che li farà ancora soffrire e gioire, arrabbiare e rallegrarsi. Dovessi essere preside (pardon: Dirigente scolastico) di una scuola (pardon: Istituto scolastico), suggerirei-imporrei-regalerei questo significativo libro a tutti i docenti come mezzo formativo e di riflessione personale.
- i genitori che hanno figli in età scolare, che qui avranno la possibilità di: confrontarsi con un insegnante sensibile capace e preparato; di confrontare il rapporto genitoriale con i propri figli sulla base di ben individuate coordinate psico-pedagogiche qui esposte in maniera discorsiva ma comprensibilissima, senza dannosi e involuti schematismi.
Resta comunque un'ottima idea-regalo vicendevole per i compleanni in famiglia e magari per un presente di fine anno all'insegnante meno... insegnante.
Per chi volesse mettersi in contatto con Paolo Pittino: paolopittino@gmail.com
Il suo sito è: www.school-bike.it