Pier Arrigo Carnier (classe 1926) oltre che scrittore e storico nord-orientale, "specialità cosacchi" della Seconda Guerra mondiale, è anche (o soprattutto) testimone oculare del tragico epilogo di Antonio Zanella (alias l'Ors di Pani) che l'autore conosceva assai bene e frequentava, raggiungendolo spesso nella sua isolata dimora tra i monti in località Pani (Comune di Raveo). Però sono sufficienti quelle 76 pagine per giustificare l'acquisto e la lettura di questo libro in quanto l'autore ripercorre e ripropone la vicenda di Antonio Zanella, arricchendola di moltissimi dettagli inediti (anche se a tratti romanzati) che solo lui è in grado di fornire e di ricordare, non solo come testimone oculare sulla scena del delitto finale ma anche come primo teste nelle aule dei tribunali (Tolmezzo e Udine) dove si svolsero successivamente i processi che condannarono l'autore del duplice delitto (Romano Lorenzini) a 30 anni di reclusione. I particolari che l'autore traccia e la precisa iconografia presentata, delineano perfettamente l'ambiente montano e selvatico in cui si svolsero i fatti, mentre le considerazioni finali circa le motivazioni sociali del feroce assassinio cercano di "spiegare" la tenuità della pena inflitta, successivamente ridotta... Esistono anche precedenti lavori sulla figura di questo personaggio storico, ormai circonfuso da un alone di leggenda che a tratti sfocia nella favola, ma che comunque ne rispettano i contorni reali ed i risvolti storici.
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