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CRONICHIS AUTONOMISTIS
tal Friûl dal tierç mileni |
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Renzo Balzan ha dato vita da alcuni anni ad un periodico in lingua friulana "Ladins tal Friûl" in cui riversa ciò che egli va personalmente elaborando ogni giorno sulle questioni più attuali che sorgono in Carnia ed in Friuli (Renzo vive dal 1966 a Terzo di Tolmezzo, pur essendo nato a Feletto di Tavagnacco presso Udine: è pertanto carnico per adozione anche se si ostina ancora nel suo friulano esageratamente furlan).
In questo semplice e pulito libro, curato da Andrea Moro Editore in Tolmezzo, Renzo ha voluto raccogliere una significativa antologia dei suoi scritti friulani comparsi appunto su "Ladins tal Friûl" durante gli ultimi tormentati anni. Tra i principali argomenti trattati nei vari periodi, mi sono sembrati più significativi i seguenti:
2008
Vignesie Julie: la ragjon inventade, Fâ informazion in lenghe ladine, Lis resons de autonomie dal Friûl, A jere une volte l'aghe in Cjargne, Vonde cu la liende de "la Carnia tace"...
2009
La lenghe furlane..., La Gleisie di chenti pa Mont, Cjargne: une propueste di petâ berlis, Pe libertât da Cjargne, Parcè no un altri vescul furlan?...
2010
Ma la Cjargne no jè dome une tiere di doprâ, Dulà vadial il Museu Gortani?, La Cjargne e vîf, Lavôr: 400 domandis par 40 puescj...
2011
Un an in classe cun Giorgio Ferigo, La union dai comuns e la Cjargne, Zuan Francesc di Tumieç 500 agns dopo...
2012
Il Patriarcjât di Aquilèe, Fausto Schiavi campion dal autonomisim, Sorestants e sotans,...
2013
Sanitât tajade e autonomie malade, La mont mari dal mont, La fieste dal 3 di avrîl...
Coesistono ovviamente anche molti altri argomenti, la maggior parte dei quali verte sempre su Carnia e Friuli, binomio fisso che rappresenta davvero la bussola quotidiana di Renzo, la cui attività letteraria e culturale in generale è davvero indicata dal magnetismo della lancetta bipolare di questa bussola che non ha mai fatto perdere l'orientamento al suo possessore nè lo ha mai fatto deviare dalla rotta prefissata.
La scrittura di Renzo è precisa, tagliente, scarna, a tratti ricorda quella di pre Toni Beline, capace di evocare situazioni e immagini che solo la lingua friulana riesce a esprimere compiutamente, anche se a volte Renzo utilizza termini desueti o assolutamente insoliti o eccessivamente ricercati; la grafia è quella cosiddetta "normalizzata" che a me personalmente non piace affatto perchè piega in canoni esageratamente rigidi la diversa e ricchissima dizione orale della lingua friulana che potrebbe così irrimediabilmente impoverirsi ed essiccarsi.
Credo davvero che questa antologia di scritti friulani risponda assai bene alle esigenze di coloro che cercano risposte in marilenghe alle diversissime problematiche odierne, sia nazionali che soprattutto locali, le quali spesso non soddisfano pienamente la sensibilità e la visione di chi pensa, ragiona, agisce dut par furlan.
Questo aspetto però limita senz'altro la fruizione del libro, il quale, se avesse contemplato anche la traduzione italiana a fronte, avrebbe certamente potuto interessare una platea più ampia di lettori.