CANTI IN CARNIA

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Gianni Moroldo (1937) è noto a questa rassegna letteraria di Carnia in quanto già autore di due precedenti splendidi lavori: il primo sulle famiglie e i casati di Amaro "Se il prin paîs da Cjargne..." (oggi, 2018, purtroppo introvabile) ed un secondo "Il soreli intal casson" che è una sapiente ragionata raccolta di ben 61 fiabe locali di tradizione orale.
Moroldo ha inoltre collaborato anche con altri autori in diversi lavori: "Cercivento e le sue fiabe", "Sutrio"...

Questo (fisicamente) piccolo ma (emotivamente) intensissimo libretto (2018, euro 12) raccoglie una minima parte della intera produzione poetica venutasi lentamente a formare lungo gli anni di una intera vita.
Figlio di emigranti ed emigrante egli stesso, Moroldo ha attraversato le peripezie della sua famiglia che dall'Albania (dove si era stabilita) era poi rientrata in Carnia durante la seconda guerra mondiale...

Si tratta di brevi componimenti poetici che traggono ispirazione dall'ambiente circostante ("aride bianche ghiaie..." su tutto) e dal proprio singolare vissuto in un tempo scandito dall'incedere inderogabile delle stagioni ("oblio..." su tutto).

La presentazione che ne fa Maria Rosa Chiarot è commovente e ad un tempo esaltante perchè ella sa trovare sempre le parole giuste per descrivere ed esprimere le particolari sensazioni che questi versi sanno suscitare.

Ecco, solo alcuni fruçons:

"... follia di una meridiana fuga per viottoli e muraglie. Malinconia è il rientro alle mie carte.
... le tenebre sbeffeggiando ogni nostra certezza e più non credi al vero. Il giorno muore.
... verso Carnia s'alzano i monti contro un cielo che l'ora riveste di veli tra l'arancio e il croco.
... che ti accompagna oltre i giorni più tristi e ne avrai dolce oblio.
... il tempo che addolcisce per un'ora gli inariditi ghiaioni della vita.
... e noi mai vedremo, terribili, le lacrime delle cose.
... nel lungo silenzio dei monti e il solitario tramontar dei vecchi.
"

dove a tratti si possono percepire lontane risonanze leopardiane ma anche foscoliane, filtrate certamente da una diversa sensibilità e da ben altra esperienza di vita, risonanze tuttavia che vivificano e nobilitano sentimenti e sensazioni elevandoli spesso al rango di raffinata poesia.

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