CERCIVENTO E LE SUE FIABE

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E' davvero uno strano e singolare libro questo, non solo per la veste tipografica ma anche per il contenuto.

L'autore innanzitutto: è Domenico Adami, originario di Cercivento ma residente a Ravascletto.
Questo personaggio si caratterizza massimamente per il suo talento di scultore (ha eseguito numerose opere in legno, bronzo, pietra e ceramica) distinguendosi per un linguaggio artistico particolare e riconoscibilissimo. Proprio nella ceramica ha realizzato varie opere che si richiamano alle leggende e alle fiabe della Carnia.

Adami dunque ha creato con questo libro un accostamento originale tra le leggende popolari e la sua opera scultorea.
Praticamente sono state prelevate alcune leggende dalla raccolta di Andreina Ciceri ("Racconti popolari friulani", SFF, Udine 1969), sono state tradotte in italiano da Gianni Moroldo e sono state inserite nel libro insieme al testo originale friulano; ad ogni leggenda popolare è stata abbinata poi l'opera ceramistica che Adami ha realizzato proprio per quella fiaba e così è nato questo peculiare libro che potrebbe anche essere davvero innovativo per una èlite culturale raffinata.

E ora alcune considerazioni personali su questo lavoro:

- il carattere tipografico utilizzato a me pare assurdo e assurdamente piccolo (specie nella lunghissima presentazione) che non facilita affatto la lettura ma che genera quasi un moto di repulsione massimamente in coloro che ci vedono poco. E gli anziani si vedono ingiustamente penalizzati da questa incomprensibile scelta.

- la impaginazione e le soluzioni tipografiche di copertina e titoli interni evocano immediatamente il futurismo di marinettiana memoria che, se appariva dirompente 100 anni fa, oggi può sembrare un innocuo remake-revival o quantomeno un eccentrico modo di porsi, quasi un manierismo esasperato che voglia solo richiamare l'attenzione su questo libro, che per la gente comune rischia di apparire un lavoro esageratamente o forzatamente moderno (modernista?).

Non sono un critico d'arte, ma questo libro più che da leggere è da sfogliare, osservare, ammirare, come si fa di fronte ad un quadro o una statua. Un libro che, a mio sommesso modo di vedere, ha perso la funzione di mezzo di lettura per assumere quella di una opera artistica, il cui giudizio estetico resta sempre soggettivo e personale.
A tratti pare davvero che le fiabe inserite (e gli stupendi angoli di paese ad esse collegati) costituiscano il pretesto o l'occasione per presentare le opere di ceramica dell'autore, laddove la fiaba stessa ne diventa quasi l'esegesi e la glossa.

Avendo detto tutto questo, ribadisco che le 22 opere scultoree qui presentate (come in un catalogo sui generis) rivelano certamente l'originalità di Adami, la sua singolare vena artistica e il suo modo personalissimo di lavorare la materia plasmabile; alcune di queste sculture sono davvero pregevoli e bene si adatterebbero in ambienti particolari come sale conferenze, gallerie d'arte, pinacoteche, sale d'attesa di luoghi pubblici, tanto più se si considera che il loro intimo legame con la tradizione carnica ne accentua l'espressività ed il significato.

 

Chi desidera conoscere lo scultore Adami e le sue "misteriose" opere, può richiedere gratuitamente il libro al Comune di Cercivento, citando questa fonte di informazione.

 

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