VIAGGIO IN CARNIA

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Giovanni Comisso (1895-1969), partecipa alla Prima Guerra mondiale e poi nel 1920-21 anche all'impresa di Fiume con D'Annunzio. Si laurea in Legge a Siena. Amico del pittore De Pisis e dello scultore Arturo Martini. Si afferma come scrittore e giornalista, viaggia in Italia e all'estero come inviato speciale ("Corriere della Sera", "Gazzettino", "Il Giorno"). Vince numerosi premi: Bagutta 1928, Viareggio 1952, Strega 1955, Puccini Senigallia 1967.
Scrive tantissimi libri e libriccini, tra cui questo "Viaggio in Carnia" che la Biblioteca dell'Immagine di PN, su concessione editoriale dell'Associazione "Amici di Giovanni Comisso" ha ripubblicato in questo 2018.

Non è dato sapere in che anno è stato "effettuato e descritto questo viaggio" ma, dagli indizi ricavati dalla lettura del testo: "la Carnia conta 70.000 abitanti, Comeglians 2000" a pag. 81 (oggi 2018 siamo rispettivamente a 35.000 e a 500), si può ragionevolmente fissare la data della sua stesura a metà degli anni Cinquanta del secolo scorso. Ricordo appena che nel 1870 Angelo Arboit compì un analogo avventuroso viaggio in Carnia che descrisse insuperabilmente nelle sue Memorie di ben 245 pagine...

Comisso parte da lontano, precisamente da Venzone dove viene sorpreso dalla visione delle mummie in vetrina... Passa poi per Amaro dove ha un primo incontro con dei contadini... Arriva a Tolmezzo, dove vorrebbe incontrare il noto Michele Gortani (che però è assente trovandosi Bologna a insegnare geologia) ed allora visita il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari... All'inizio della valle del But trova Umberto Samassa che lo affascina con le sue genialate per rendere la terra fertile... Arriva a Comeglians dove non può mancare l'incontro con Umberto De Antoni che gli racconta dei suoi sterminati boschi... Si ferma nel villaggio di Luincis che descrive nei minimi particolari... Incontra poi Giovanni Cleva a Prato Carnico e anche Ciro Solari a Pesariis, i quali gli vengono raccontando del loro bel mondo... Un convinto epinicio per la esuberante Cooperativa Carnica trova spazio tra l'incontro con un arrotino di Treppo e la visita allo studiolo del pittore ampezzano Marco D'Avanzo...
Su ogni incontro, su ogni villaggio, su ogni personaggio alegga incontrastata l'emigrazione (stagionale o definitiva) che permea ogni pagina con una presenza incombente e ineludibile, accompagnata dalle personali considerazioni dell'autore, che si lascia prendere a volte dai soliti luoghi comuni...

Per irrobustire forse un testo troppo esile (pagine effettive 86) per poter giungere alla dignità di libro autosufficiente, l'editore ha ritenuto opportuno di rimpolparlo con tre "corpi estranei" peraltro pertinenti al tema:

il primo (da pag. 60 a pag. 72) è costituito dalla riproduzione dei disegni di alcuni attrezzi della civilità contadina (rastrelli, vanghe, badili...) peraltro presenti in tutte le comunità alpigiane;
Il secondo inserimento (da pag. 97 a pag. 107) è costituito da "La Carnia - Le vie d'Italia - Touring Club, settembre 1960) in cui paradossalmente è sintetizzato (a volte è invece proprio un copia-incolla) il medesimo testo di Giovanni Comisso (una vera e propria tautologia) al punto che, non essendoci alcuna nota esplicativa a margine, non si capisce se il Touring Club abbia copiato/plagiato Comisso o viceversa. Forse è più probabile che Comisso abbia venduto il suo pezzo giornalistico al Touring dietro adeguato compenso.
Il terzo inserimento (da pag. 109 a 111) riassume a grandi linee la ormai nota saga dei Cosacchi in Carnia del 1944-45.

Che dire di questo reportage, peraltro ben scritto? Beh, considerando che, quando Comisso compiva questo viaggio in Carnia, c'ero già anch'io (seppure bambino) confesso di non essere rimasto nè folgorato nè impressionato da questo libretto. Semmai un po' deluso... Forse sarà apprezzato dai millenials.

 

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