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VESCUI FURLANS
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Del
nostro grande amico PIERI PINÇAN abbiamo
già presentato due lavori importantissimi che
riguardano la Carnia: GJVIANO DI UNO VOLTO (2003) e CJARGNE
MURIBONDE (2007), nei quali l'autore si palesa non solo efficace scrittore
e autorevole ricercatore autodidatta del proprio microcosmo
(nella prima opera) ma anche un fine e acuto osservatore
della società contemporanea,
specialmente
di
quella
a
lui molto nota
e da lui molto amata: quella carnica (nella seconda opera).
Direi
che in Pieri convive anche un indubbio "fiuto politico" al
punto che se non avesse l'età (ottimamente ben portata, s'intende)
che
ha,
certamente sarebbe potuto diventare un ottimo (e ascoltato) rappresentante
della Carnia nelle sedi istituzionali anche le più alte, specie se
messo a confronto con i personaggi della classe politica che la
Carnia oggi si ritrova.
Quando
mi è giunto per posta questo piccolo gioiello tipografico
artigianale sono rimasto davvero sorpreso e meravigliato
per due motivi:
- come avrà fatto Pieri a condurre in porto una ricerca
così vasta e articolata, da tradursi in un volumetto di tale portata?
-
cos'è che lo spinge, alla sua veneranda età, ad occuparsi
continuamente di questa Terra che (diciamola tutta) non gli ha finora dimostrato
alcuna gratitudine?
Pieri è un "animale generoso" che dà
gratuitamente ciò che ritiene di avere di più prezioso: il
suo animo ed il suo cuore, semplici e schietti, da
sempre incredibilmente fusi con la Carnia! Può sembrare
retorica ma è solo la convinta constatazione di chi, conoscendo
il suo atteggiamento interiore, lo ritiene capace di slanci
di generosità culturale impensati. Perchè si deve
subito dire che da questi 3 libri da lui scritti ed editi, Pieri non
ha ricavato nè ricaverà neppure un euro: anzi, solitamente ci rimette
sempre sicuramente e abbondantemente.
Questa
sua terza fatica letteraria si presenta dunque quasi in modo amabilmente
contradditorio:
la francescana sobrietà di questo agile volumetto è indirettamente
proporzionale al suo contenuto, che è importantissimo!
Vi sono raccolte le sintetiche biografie di tutti
i vescovi di origine friulo-carnica nella storia
della Chiesa (elencati in rigoroso ordine alfabetico) che
Pieri è andato a scovare
nei più
recessi meandri
archivistici
che sono stati letteralmente spulciati e setacciati con pazienza
e ostinata caparbietà. Francamente io non immaginavo
neppure lontanamente che il Friuli storico avesse dato i natali a
questa folta schiera
di prelati, molti dei quali hanno raggiunto posizioni di indubbio
prestigio come Mauro Cappellari, originario di Pesariis,
emigrato con i genitori a Belluno, divenuto papa con il nome di Gregorio
XVI nel
1831!
La
presentazione è del prof. Paolo de Caneva di Blâs che espone le profonde
ragioni che sussistono per "impensasci di lôr, parceche an lassât
un segno tal lôr timp".
Il
libro è scritto in friulano/carnico (come ama sempre scrivere Pieri)
e questo aspetto viene a confermare (anche esteriormente ed esteticamente)
l'inclinazione storico-letteraria dell'autore.
Certamente
il libro non è esaustivo della tematica affrontata,
ma fortemente indicativo per coloro che fanno ricerca storica
ecclesiastica locale: sulla traccia che offre Pieri, chiunque poi
potrà incamminarsi
verso una ricerca personale più approfondita e specifica.
Auguriamo
a Pieri Pinçan di continuare a produrre cultura e storia anche
per quei carnici che spesso la ignorano o la snobbano; lo rassicuriamo
comunque, al di là degli apprezzamenti che potranno arrivare, che
questo suo attivo impegno intellettuale è la migliore ginnastica
per non invecchiare e mantenersi biologicamente e neurologicamente
giovani
e vitali.
Ten dûr Pieri, no sta molâ!