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PIANTE
OFFICINALI A CERCIVENTO
storia
e tradizione |
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Il
maestro Domenico Molfetta di Sutrio, dopo aver per
lunghi anni lavorato sul ricco filone della storia locale pubblicando
numerose opere presenti anche nella nostra biblioteca, si è ultimamente
rivolto ed impegnato in un settore del tutto particolare che sta
riscuotendo interesse e suscitando curiosità in una platea
sempre più vasta di persone, giovani e anziane, uomini e donne.
Il tema
di questo nuovo impegno di Molfetta è costituito dalle ERBE
E PIANTE OFFICINALI che egli conosce in maniera esauriente
e approfondita al punto che, da oltre 20 anni, questa materia costituisce
il suo insegnamento
all'Università della Terza Età della Carnia, insegnamento
che viene annualmente seguito con estremo scrupolo e profondo interesse
da moltissimi "studenti".
Non solo, ma Molfetta ha avviato
una splendida attività familiare che gestisce una coltivazione
di mele pere e piccoli frutti e provvede alla loro trasformazione alimentare
(marmellate,
sciroppi...), trasferendo così nella pratica
le proprie singolari e utilissime conoscenze empiriche, ravvivate e
consolidate da lunghi
e costanti studi nel settore specifico.
Questo libro edito dal Comune di Cercivento
(che grazie al sindaco De Alti sta costruendo attorno a questa tematica la nuova
e singolare cifra del paese) rappresenta il TERZO lavoro di
una Trilogia che
Molfetta ha dedicato all'argomento: il primo libro fu ERBORISTERIA
E MEDICINA POPOLARE
- ERBE SELVATICHE IN CUCINA (Chiandetti editore, 1998); poi fu la volta
di IL MAC DI SAN ZUAN A CERCIVENTO (Cortolezzis-Paluzza, 2007).
Questo
terzo ed ultimo lavoro viene dunque a completare
ed integrare i primi due e rappresenta il naturale corollario della
lunga
fatica
e
del diuturno
impegno del nostro autore in un settore che nel prossimo futuro sarà
sicuramente in continua espansione.
Il libro merita molte considerazioni e richiede puntualizzazoni precise
perchè si tratta a mio modesto avviso di un'opera insostituibile per
chi ama questo hobby. Innanzitutto la veste tipografica:
appare subito ottima e ben impostata; ottima la collocazione dei capitoli,
ottime
le fotografie a colori, ottima l'impaginazione.
Il contenuto è vario e ha lo scopo di rappresentare tutto lo scibile
erboristico presente nella Comunità di Cercivento:
1.
Ambiente: viene dapprima delineato l'ambiente carnico
e in particolare il microcosmo
di Cercivento, capitale morale della erboristeria carnica e prossimo
centro di studi e sperimentazione in questo settore.
2. Microambienti: vengono subito dopo passate in
rassegna la varie zone di Cercivento (gleries e
salets, taviele, orti, submontano, bosco, prati montani, pascoli
alpini, Gjai) per ognuna delle quali sono
elencate le erbe (presenti lì e non altrove) e caratteristiche proprio
di quella specifica zona. Ovviamente i nomi delle erbe sono in
triplice dizione: friulano-italiano-latino scientifico,
per cui ciascuno può agevolmente districarsi nella individuazione
delle piante. Le
foto sono ovviamente
splendide.
3. Tradizione erboristica popolare:
si racconta per sommi capi la storia della erboristeria a Cercivento,
gli usi
medicinali che se ne facevano, i principali "medisinari"
del secolo scorso tra cui spicca Della Pietra Fiorenzo detto Tento.
Si elencano le piante utilizzate nella tintura degli abiti,
poi le piante magiche-sacrali-divinatorie, per ognuna
delle quali si descrivono presunti poteri e riferite suggestioni
(iperico, viburno, olmaria, assenzio...). Questo capitolo trermina
poi con l'elenco di oltre 100 erbe mangerecce per
ciascuna delle quali vi è il triplice nome e l'indicazione gastronomica
(da pag.
46 a pag. 52: una delizia per il palato e la curiosità!).
4. Cramârs: questo capitolo è interamente
dedicato ai merciai carnici che nei secoli scorsi giravano per i
paesi del Nord Europa vendendo piante officinali e preparati medicamentosi
derivati dalle erbe, da loro stessi approntati. Molto interessanti
queste pagine perchè ricche di documentazione sia fotografica che
documentaristica.
In
particolare
viene presentato un antico e prezioso GART DER GESUNDHEIT
- erbario tedesco stampato ad Augsburg il 5.5. 1486 (tuttora
conservato al Museo Carnico di Tolmezzo) che era appartenuto a due
cramârs di
Cercivento che lo utilizzarono proficuamente nella loro attività
di preparazione e di commercio: le pagine riprodotte sono facilmente
leggibili pur se stampate in gotico antico e con molte parole latine
in capite. Successivamente vengono citati i maggiori cramârs-erboristi originari
di Cercivento che fecero fortuna nei Paesi nordici e di alcuni vengono
riproposte ricette mediche con le erbe (come l'interessante elenco
delle piante officinali per acque distillate a pag. 84 o le recipe
per malattie di occhi). Di Candido Morassi (1761-1839)
sono presentati due singolari lavori inerenti alle erbe: il primo
fascicoletto titola
"Nomi letterali
di alcune erbe e semplici usati dalli botanici e speciali confrontati
colli nomi volgari usati qui in Cercivento nella Cargna",
il secondo lavoro è composto da ben 25 fogli
(tutti riprodotti anastaticamente nel
libro!) e si intitola "Figure denominazioni e Virtù
Medicinali di alcune piante per uso di farmacisti, medici e per dilettanti
di botanica": cose davvero rare e splendide! Vi sono poi
altre figure di cramârs e di sacerdoti erboristi, delineate con le
loro caratteristiche e peculiarità
(sempre molto singolari). La riproduzione di tanti altri vari documenti impreziosisce
ulteriormente
questo fantastico libro.
5. Il capitolo più lungo e vario resta quello dedicato
alle due
donne erboriste più note e più preparate che crearono nel
secolo scorso una vera e propria attività con le erbe, estendendo
una
rete commerciale nel nord Italia. Si tratta di Anna e Ida
MEDRALA,
di origini ungheresi, giunte a Cercivento (Anna) come moglie di Pio
Della Pietra che l'aveva conosciuta e poi sposata a Nikonyfalu l'8
ottobre 1875. Da questo matrimonio era poi nata Ida che proseguì
l'attività materna fino alla morte (avvenuta nel 1993). Di questa
attività erboristica (raccolta, essicatura, commercio...) l'autore
si sofferma
a lungo
e sottolinea continuamente l' importanza e l' originalità di questa
attività, di cui documenta ogni aspetto, anche marginale (dalle fatture
alle lettere agli acquirenti, dai ricavi alle spese, dai ritratti
dei protagonisti alle
foto in
alta montagna, dai permessi di raccolta ai listini prezzi). Di particolare
interesse un documento
del 1916, riguardante il Consorzio Agrario di Tolmezzo (pag.
146) che invita alla raccolta delle piante medicinali, elencandone
i nomi italiani
e friulani e l'importo relativo
retribuito per ogni Kg di erbe raccolte. Le donne Medrala, forti
della propria esperienza in loco, avevano inoltre redatto un elenco
delle località montane di raccolta di erbe e
Molfetta lo ripropone
a pag. 158 con grande piacere di coloro che si appresteranno a seguire
le orme di Anna e Ida. Molto interessante è pure la descrizione
delle principali piante spontanee raccolte e commercializzate
dalla ditta Medrala (pag. 199) per ognuna delle quali vi sono foto
e caratteristiche. E poi, dulcis in fundo, a pag. 214 vi è il calendario
(estratto dagli appunti del 1954 delle Medrala) di
raccolta di
alcune piante sui nostri monti, in cui si specificano: epoca di raccolta,
parte
della
pianta
da raccogliere,
nome italiano
della pianta, rendimento approssimativo da pianta verde a prodotto
essicato...
Ma
non è finita qui, perchè in allegato al libro vi è pure
uno splendido DEPLIANT, curato sempre da Domenico Molfetta, in cui
sono presentate
le CASE STORICHE DI CERCIVENTO, quelle degli antichi
cramârs-erboristi, per ognuna delle quali si raccontano la
storia e le vicende più salienti. La piantina del paese rende
poi agevole la individuazione di questi luoghi storici, eccezionalmente
conservati
in Cercivento e presto sicuro richiamo per gli amanti del bello e
del semplice.
Alla
fine della lettura di questo affascinante libro di
Domenico Molfetta, non si può non restare stupiti per tutti i motivi
sopra ricordati
nè si può fare a meno di mandare un pensiero profondamente riconoscente
all'autore che in silenzio, caparbiamente, direi ostinatamente, continua
a lavorare
alacremente affinchè il patrimonio culturale e materiale di questa
nostra Carnia non vada disperso e dimenticato.
Per
ulteriori informazioni rivolgersi
a Marino Plazzotta: gosper1@tin.it
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