MUSSOLINI
maestro a Tolmezzo

 

Igino PIUTTI non solo non cessa di partorire lavori letterari a getto continuo ma non cessa di stupire per la enorme varietà degli argomenti trattati, tra i quali il presente riveste una importanza singolare e per certi aspetti inedita.
Questo suo ultimo lavoro è ancora in fieri anche se le linee generali sono già state ormai definite e il libro sarà forse pubblicato a fine 2015, compatibilmente con l'Editor.
E' però importante, a mio avviso, darne conto fin d'ora (agosto 2015) sia per le prevedibili discussioni che potrà suscitare in Tolmezzo (e di riflesso in Carnia e in Friuli) sia perchè merita davvero un periodo preparatorio (una specie di novena laico-letteraria) per giungere alla fatidica data del parto con una disposizione d'animo adeguata e soprattutto scevra di pregiudizi, sia storici che ideologici.
Eh si, perchè finora il clichè di "Benito Mussolini maestro in Tolmezzo" era massimamente sintetizzato nelle due divinità greche più goderecce e amate dal popolino: Venere e Bacco. Meno di una macchietta da avanspettacolo insomma!
Al termine della lettura di questo lavoro di oltre 300 pagine emerge invece una figura di Mussolini un po' diversa e direi certamente più completa e complessa di quanto la scarna e lacunosa storiografia ufficiale abbia voluto finora tramandarci.

 

Innanzitutto occorre dire che l'autore, prima di incamminarsi su questo sentiero (che a chiunque potrebbe apparire incerto sdrucciolevole e irto di insidie) si è ampiamente documentato, compulsando non solo i vari documenti presenti in loco (cartolari comunali tolmezzini, giornali dell'epoca...), ma leggendo tutta la vasta bibliografia riguardante il Mussolini giovane e tutti gli scritti giovanili di Mussolini, convinto socialista, animato da principi solidaristici e guidato da indomabile spirito rivoluzionario e anticonformista.
Quindi le fondamenta di questo lavoro sono assolutamente storiche.
Su queste basi Piutti, intreccia poi da par suo una storia romanzata, dove in assenza di riferimenti certi o di documentazione precisa, inserisce osservazioni e deduzioni personali che, lungi dal corrompere il lavoro o squalificarlo, lo sostengono e lo rendono assai verosimile ed accettabile, in una parola godibile e allettante.

A ben osservare, si tratta del racconto di un unico anno di vita del futuro duce, di quell'anno trascorso in Carnia a fare il maestro elementare (anno scolastico 1906-1907). Ed anche su questo versante, mentre la (interessata) storiografia ufficiale ci aveva tramandato la figura di un maestro incapace e svogliato, Piutti (già docente di lettere) reinterpreta diversamente Mussolini, delineando una figura di insegnante moderna e certamente avanti coi tempi rispetto all'epoca, un insegnante "alla Montessori" per intenderci, che vuole utilizzare metodi pedagogici innovativi ma del tutto incomprensibili non solo per la società tolmezzina di allora ma anche per gli stessi superiori scolastici... A questo proposito vedi anche Maestri Coraggiosi.

Un terzo aspetto che mi ha incuriosito è dato dalla predisposizione del giovane Mussolini per le lingue: oltre al francese ed al tedesco (che conosceva assai bene - fu anche brillante traduttore - avendo egli trascorso un prolungato periodo in Svizzera come emigrante squattrinato in cerca di un qualsiasi lavoro), Mussolini volle approfondire la sua conoscenza anche del latino, andando a lezione addirittura dal cappellano di Tolmezzo, seppure per un breve periodo, interrotto a causa di... Ed era ancora giovane!

L'ultimo aspetto che mi ha colpito è costituito da alcuni lacerti dei suoi scritti politici giovanili i quali vanno ad irrobustire ulteriormente il racconto: viene offerta così la opportunità di conoscere il pensiero socialista del primo Mussolini che non è mai banale, semmai sorprendente, specie pensando al viraggio politico successivo, che a Tolmezzo però non affiorava neppure in nuce; e di viraggi politici ce ne sono stati allora (magari all'incontrario) e ve ne sono ovviamente anche oggi, eccome...

Questa di Piutti non è nè vuole essere una riabilitazione postuma del duce ma semplicemente una rivisitazione del ventenne Mussolini Benito attraverso "la ricostruzione del contesto storico in cui visse a Tolmezzo... incrociando dati storici e di fantasia".

Tra gli aspetti più singolari di questo libro, mi hanno incuriosito i seguenti:

- il "cretinismo parlamentare", di cui era (è?) affetta l'Italia del primo Novecento.
- la figura paterna e quella materna per il ventenne Mussolini
- gli intrecci amorosi locali del giovane protagonista
- l' amicizia e la frequentazione con alcuni socialisti tolmezzini
- la cooperazione che sta nascendo in Tolmezzo
- la vita religiosa (bigotta) in paese
- i giornali dell'epoca con le loro gustose diatribe politiche quotidiane
- l'ambiente tolmezzino di allora (che mostra sorprendenti analogie con quello di oggi)
- la meritocrazia della Svizzera e la raccomandazione italica
- la nascita della Coop Ca (oggi 2015 abbiamo assistito invece alla sua morte!)
- l'anticlericalismo militante e fiero di molti tolmezzini del tempo (oggi del tutto evaporato)

Coesistono anche altri elementi
non meno curiosi e singolari che emergono nelle varie pagine e che meritano di essere scoperti personalmente da chi leggerà il libro...

Come è infine strutturato questo lavoro?
Credo che questo particolare aspetto dell'opera debba restare in embargo, per consentire al futuro lettore di godere appieno delle invenzioni letterarie di Piutti che sa cavare dalla propria indomata fantasia ogni utile marchingegno per costruire le sue avventure storiche o letterarie.

Personalmente ritengo quindi che questo libro possa essere letto sia come un avvincente romanzo sia come uno spaccato di vita tolmezzina romanzata del secolo scorso, imperniato sì su un singolare personaggio ma indipendentemente dall' (ir)resistibile percorso politico che lo stesso compirà successivamente; occorre ricordare infatti che nel 1906 Mussolini Benito è solo un anonimo forest socialista anticonformista catapultato in una Carnia sospettosa e bigotta.
Comunque sia, il lettore ne trarrà vantaggio, ampliando le sue conoscenze storiche locali (e non solo) e trascorrendo alcune ore in ottimo relax, perchè Piutti stimola e sorprende sempre ma non annoia mai.

Mi sento di ringraziare Piutti per avermi dato questa singolare opportunità. Ora spetta a un Editore serio assumere l'onere e l'onore di stampare questa speciale pubblicazione che si preannuncia fin d'ora come un evento letterario di indubbio richiamo.


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