ENEMONZO

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Quando l'amico Sandro Cosano mi consegnò questi due volumi custoditi in un cofanetto (per un totale di ben 791 pagine) non potei nascondere un moto di viva sorpresa: un piccolo paese di Carnia come Enemonzo (1300 anime) ha una sua enciclopedia!

Infatti non si può definire diversamente questa monumentale opera redatta da diversi autori (Giovanni Marmai, Annapia Bullian, Bianca Paschini, Lorita Dorigo, Regina Ermacora, Giovanni Battista Stefani, Fausta Micoli) i quali, collaborando insieme nei rispettivi ambiti di conoscenza, sono riusciti a dare consistenza e uniformità a questo amplissimo lavoro.

PRIMO VOLUME (stampato nel 2014; pagine 328): racconta la storia del centenario campanile di Enemonzo, attraverso una ineccepibile documentazione ed ampia ed esauriente iconografia. La storia di questo manufatto trae origine nei primi anni del secolo scorso quando il paese esibiva un minuscolo e fatiscente campanile che venne demolito a metà, sostituito poi da uno in legno (!) al punto che chi passava di lì recitava: "A Enemonzo che siam rivati, siamo assai meravigliati, che un paese di tanto ingegno, hanno il campanile di legno...". Nelle prime pagine si rincorrono storie, aneddoti, curiosità che poi lasciano spazio alla vastissima parte iconografica (seppiata e in b/n, solo in ultimo a colori) che viene a sostenere la singolare storia di questo secolare campanile che si vede dominare la val Tagliamento fin da Tolmezzo.

 

SECONDO VOLUME (stampato nel 2016; pagine 463): traccia molto succintamente la storia antica di Enemonzo e delle sue frazioni, soffermandosi poi maggiormente sulla storia recente (le due guerre mondiali). I capitoli più interessanti però riguardano le varie chiese del territorio comunale (ben 9) di cui vengono descritti gli aspetti più importanti e significativi; non mancano le ancone votive, i vari campanili cone le loro campane, le confraternite, le tradizioni (rogazioni, processioni...), i cimiteri. Settori a parte sono costituiti dalle attività economiche, ricreative, dalle diverse scuole. Non manca una affollata galleria di personaggi storici (dal fotografo Antonelli, all'alpinista Floreanini, al medico Bearzi...). Vengono ricordati anche gli avvenimenti più importanti della storia del Comune (terremoti, alluvioni, visite importanti...) e la usanze ancora presenti.
A mio modesto avviso però la cosa più preziosa di questo secondo volume è costituita dalla toponomastica locale i cui toponimi (ben 597, a forte rischio di estinzione per le giovani generazioni) vengono qui meticolosamente censiti e splendidamente poi annotati su ben 6 tavole topografiche realizzate fuori testo: solo questa singolare tematica basterebbe per realizzare un lavoro a sè stante e comunque a promuovere questo ponderoso libro che racconta Enemonzo ed il suo territorio.

Per saperne di più, vedi anche:

Enemonc Preon Raviei Socleif della Società Filologica Friulana (2005)

Colza Maiaso e dintorni di Fulvio Castellani (2000)

Enemonzo e le sue frazioni di Mario Toller (1970)

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