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ARTA TERME
nel Medioevo |
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Questo denso e significativo volumetto di 80 pagine (stampato da Andrea Moro in Tolmezzo nel dicembre 2012) racconta, con dettagliata analisi e pregevole iconografia (seppure in b/n, unico limite peraltro) la affascinante e per certi versi ancora misteriosa storia della chiesetta di S. Nicolò degli Alzeri, situata all'estremo nord di Piano d'Arta.
Dopo la prima campagna di scavi (2007-2011), si è potuto finalmente, da un lato, dare certezza ad alcuni racconti della tradizione orale e, dall'altro,
smentire alcune leggende fin troppo infondate.
Vi è da dire infatti che attualmente il colpo d'occhio che si può avere osservando il sito archeologico, suscita davvero emozione ed enorme sorpresa poichè appare chiarissimo come attorno alla chiesetta attuale fosse sorta, in tempi antichi, una serie di edifici che avevano una precisa funzione e collocazione come hospitium.
Il volume, curato da illustri esperti del settore archeologico (Fabio Piuzzi, Cristina Vescul, Roberto Daris, Angela Bressan, Federica D'Orazio, Cristina Luisa, Fabio Sartori) conduce quasi per mano alla scoperta degli importantissimi reperti che, messi uno accanto all'altro come le tessere di un inatteso mosaico, fa immediatamente comprendere l'importanza fondamentale di questa scoperta.
Si raccontano innanzitutto le intuizioni di alcuni cittadini che sollecitavano una ricerca archeologica del sito; poi le varie tappe burocratiche che si sono rese necessarie per dare avvio agli scavi; poi si presentano alcuni documenti storici relativi a questo sito sui quali si è basata la ricerca; ed infine si descrivono le successive tappe del lavoro di recupero che appaiono davvero affascinanti, corredate da immagini precise ed eloquenti, da schizzi, disegni, da plastiche foto esplicative che aiutano il profano nella comprensione di alcuni passaggi tecnici descrittivi.
E' davvero un racconto magico che a tratti assume connotati fantastici per la incredibile messe di notizie e ipotesi desunte dal lavoro archeologico che destano davvero interesse e curiosità perchè raccontano la vita quotidiana di quei secoli lontani, gli usi e i costumi di questi insediamenti umani che hanno segnato in profondità la storia di questo importante lembo di Carnia.
Meritano davvero un plauso sincero il sindaco di Arta Terme Peresson, gli assessori Candoni e Della Schiava, e tutti coloro che in ogni modo hanno creduto in questa singolare storia ed hanno contribuito al successo di questa campagna di scavi che rappresenta ormai una decisiva pietra miliare nella comprensione della storia millenaria di questo sito.