IL PAESINO CARNICO E' UNO DEI PIù PICCOLI COMUNI D’ITALIA, MA E' RICCO DI STORIA E DI BELLEZZE
Ligosullo: uno scrigno

TANTI I “FIGLI ILLUSTRI”, CERTAMENTE DI PIU' DI QUELLI PRESENTI NELLE CASE

di Dino Temil

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Origine del nome

A quota mille ecco il più piccolo e remoto paese della penisola: Ligosullo.
Un centinaio di antiche case, dalla tipica architettura spontanea, abitato da non più di 180 persone, è un tipico paese di montagna, tranquillo e circondato da verdissime abetaie, ma con alcune frane che incombono. Il toponimo pare sia di origine celtica o protoslava e dovrebbe significare spartiacque. Ligosullo compare per la prima volta in un testamento verso il 1300 che riguarda la prima chiesa. L'attuale, costruita nel 1656 e rinnovata nel 1746 è dedicata a S. Nicola e conserva l'altare maggiore, in legno intagliato colorato e dorato e un'acquasantiera del 1598. Sopra la chiesa, la strada continua a salire finchè giunta alla sommità della valle si biforca. A sinistra porta a Valdajer (m. 1870) a destra nella valle dell'Incarojo o di Paularo.


Veduta invernale di Ligosullo

Da sempre si parla del castello di Valdajer, ma il maniero ormai non è più riconoscibile nella struttura riadattata a albergo. Esisteva però già nel 1430 ed ha avuto una storia fino al 1917. Il castello di Valdajer, come risulta dalle fotografie fatte prima dell'incendio, presentava linee architettoniche più idonee a una residenza "fiabesca" che a un baluardo difensivo. A costruirlo fu un certo colonnello Kreig, comandante della fortezza militare di Osoppo durante la guerra tra Austria e Venezia per il possesso del Friuli. Il suo nome venne trasformato nella parlata comune in Kreighers e "italianizzato" poi in Craighero, il cognome più diffuso in paese. Pochi lo sanno, ma Ligosullo patria dei Kaisers feinschlei-fers ossia arrotini in fino, conta nel mondo parecchi "figli illustri".
Senz'altro più numerosi di quanti non ne abbia nelle case del paese. Da Jacob Nicolaus Craigher, ad esempio, poeta e scrittore che diede versi anche alla musica di Franz Schubert in Die Junge None. I Moro furono fatti nobili (Von) dall'imperatore d'Austria e un loro discendente, Hugo, è oggi un apprezzato giornalista e poeta; Giuseppina Craigher-Porges, figlia di emigranti, fu una delle maggiori poetesse carinziane fine Ottocento; Otto Craigher e Antonino Morocutti, pittori (quest'ultimo completò la galleria dei ritratti patriarcali nel palazzo arcivescovile di Udine, come Corrado (Von) Craigher, ritrattista famoso di papi e regine. E ancora Osvaldo e Giovanni Moro pittori, Sergio Craigher, vice-presidente della ex Jugoslavia con Tito, George Craigher, direttore della compagnia statunitense Panamerican. E poi industriali, militari di carriera, commercianti e architetti fino a Wallj Renza Morocutti, attrice (con il nome di Barbara Berg) e concertista.
Una galleria di personaggi portati "alla luce" dalla ricerca di un compaesano "onorario" qual è Antonino Morocutti con il libro Vetrine di Ligosullo. Infine Dino Temil/Enrico Fruch, nato a Ludaria di Rigolato nel 1873 e morto a Udine nel 1932, che pubblico' apprezzati racconti e poesia in lingua friulana. Il poeta di "Gnot sul neval" ha scritto dei versi dedicati a Ligosullo che proponiamo qui accanto al lettore.


Veduta estiva di Ligosullo

Ligosullo

Da Lissul a Paular

lis cjargnelis ch’o inquintri bel lant vie

da la mont di Liussul a Paular

mostrin l’anime lor tal voli clar

e mi disin passant “bondi` siorie!”

Un ucelut al cjante di ligrie

Tal folt di une cjarande di noglar,

Passe un’armente, passe un cjarvonar,

Passe l’ombre dai nui pe pradarie.

E ilbosc mi dis :“cheste ombre ti da` la pas bramade,

E l’estro ti daran il riul e i arbui s’a tu sas scolta`”.

Ma la cime de mont mi dis: “ven su.

Monts e cjanai tu viodaras lontan

E la grande planure e il mar laiu`”.

ENRICO FRUCH

 

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