In occasione del 40° della morte, con il patrocinio del Comune di Paluzza è stato dato alle stampe questo prezioso volumetto di quasi 100 pagine, che raccoglie le testimonianze più significative sulla figura e l'opera del maestro Giovanni Zanier (1884-1970). Fu un personaggio a dir poco unico che ebbe il coraggio e la lungimiranza di realizzare dal nulla, in tempi economicamente proibitivi e politicamente "scorretti", nientemeno che una Scuola di Disegno Professionale dell'Alto But: siamo nel 1923! Restò direttore di tale Istituto per 42 anni, durante i quali furono formati e professionalizzati centinaia e centinaia di allievi che ebbero poi modo di far fruttare la propria preparazione tecnica ed umana non solo in Italia ma in tutti i Paesi europei, dove furono accolti stimati ed apprezzati senza pari. Da Paluzza il maestro Zanier inviò poi ad Ampezzo il figliastro Angelo Unfer, il quale sulle orme paterne e sviluppando le proprie doti e capacità personali affinate comunque su quelle del Maestro, riuscì a creare pure in quel Comune, quasi per gemmazione, una analoga Scuola professionale di indubbio prestigio, che sopravvisse fino al 1987. In questo agile volumetto è raccolta tutta questa incredibile storia, che al giorno d'oggi sarebbe impossibile e utopistica ma che allora la caparbietà e l'intelligenza di pochi riuscirono davvero a scrivere. Di magicamente importante vi è il corredo fotografico in b/n che riporta alla luce volti e scorci del Novecento carnico che qui assumono valore documentale e anche nostalgico: si resta davvero sorpresi davanti a queste numerose scolaresche (immortalate nella rituale foto di fine anno) che, "per seguire virtude et conoscenza", affrontavano durissimi sacrifici economici e personali pur di riuscire a realizzare quel bagaglio culturale (diremmo oggi) necessario per migliorare le proprie condizioni sociali. Merita tutta la nostra considerazione questo lavoro della memoria e della gratitudine perchè ci consegna la documentazione puntuale di una temperie e di un ambiente (quello carnico del Novecento) capace, pur tra mille difficoltà economiche, di raggiungere obiettivi sociali eccezionali che oggi, pur con tutti gli euri e gli enti in circolazione, nessuno sarebbe assolutamente in grado di realizzare.
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