L'amica "Daniella" (per noi sempre semplicemente Daniela) mi ha inviato due inattesi lievissimi lavori, di pregevole confezione artigianale domestica, rispettivamente di 41 e 38 pagine, che raccolgono le "confidenze pubbliche" dell'autrice. Il primo (TI REGALO IL MIO PENSIERO) è una delicata e leggera rievocazione della fanciullezza e dell'adolescenza, delineata (a volte reinterpretata) con toni caldamente e candidamente lievi, a volte con tratti impressionistici, come se l'autrice si ritrovasse e si immedesimasse improvvisamente in un luogo o in preciso momento, cogliendone quasi fuggevolmente i tratti essenziali e rivivendo così momenti e sensazioni mai dimenticate. Non è un racconto lineare e strutturato ma è quello che la memoria fa risalire in superficie: i particolari decisivi, gli istanti da batticuore, i dettagli particolari, i colori mai più visti, i paesaggi noti solo a chi è nato qui... Ma non vi è solo Carnia, vi si ritrovano il mare di Genova e il razzismo della Svizzera e altro ancora, tutto concentrato in 40 pagine, vivacizzate e impreziosite dai disegni e dagli acquerelli dell'autrice (figlia del pittore Riccardo, cui è dedicato il racconto, e sorella di Gianpaolo) e da quelli del marito Domenico (recentemente scomparso, dotato di una grande espressività del tratto e di una calda tavolozza).
Il secondo (IL CALICANTO D'INVERNO) è invece un racconto breve non ambientato in Carnia ma che contiene, a mio sommesso parere, qualche nascosto spunto autobiografico (Marianna=Daniela) che l'autrice ha preferito cucire in filigrana... Un racconto che è l'esaltazione dei colori e dei fiori e dei capi femminili che l'autrice pare si diverta a proporre fino nei minimi particolari.
Daniela ora vive sola a Udine, di tanto in tanto torna in Carnia dove però non riesce a ritrovare più quell'ambiente e quell'atmosfera che ancora sogna ma che la modernità, con i suoi falsi e spesso futili miti, pare abbia definitivamente cancellato, inghiottendo anche la Carnia nel politicamente corretto e uniforme villaggio globale...
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