GLI SBILFS DI MARCELIE

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Sulla mensola di Igino Piutti mancava solo il tascabile, il poket: eccolo!
Un libretto che racconta la favola bella degli Sbilfs che abitano la località alpestre sopra Cjaçâs, Marcelie, familiarissima all'autore perchè luogo abituale dell'infanzia e dell'adolescenza dove egli torna frequentemente a respirare l'atomosfera incantata del tempo che fu...
E questo libriccino ci sospira che "il tempo che fu" potrebbe essere anche il tempo presente... basta averne voglia.
Il nonno Pietro racconta alle due nipotine una storia incredibile che loro stesse stentano a ritenere vera finchè...
Troviamo vari sbilfs: il Gjan, il Maçarot, il Massarul, il Ridusela, il Licj, il Braulin, il Bagan, il Pavar e tanti altri, ciascuno con la propria caratteristica ed il proprio distintivo comportamento, ripresi e rielaborati da Giovanni Pelli, padre degli Sbilfs carnici...

E poi: la sorprendente favola delle libellula... la singolare onirica orogenesi della Carnia... la guerra tra Sbilfs e i cattivi Gans di Lorenzaso in una improbabile riedizione dell'Iliade a ruoli decisamente rimescolati...
Ovviamente le imperfezioni tipografiche (come si richiede sempre ad un'opera autoctona di Piutti) non mancano mai e qui addirittura le due nipotine iniziali (Sofia ed Eleonora) alla fine cambiano nome (Denisa e Cristina) oppure diventano quattro, chi lo sa...
Davvero una favola bella da leggere ai nipotini sul far della sera...

 

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