|
LA PELLE DELL'ORSO
|
|
La presenza dell'orso in Carnia viene sempre più frequentemente segnalata in varie zone e questo opuscolo cade proprio a fagiolo ed anche se è stato pubblicato nel 2001, conserva intatta tutta la sua attualità suscitando nuovo interesse attorno a questo specifico argomento di nicchia.
L'introduzione è svolta da Umberto Sarcinelli che presenta l'Orso dal punto di vista filosofico-religioso; qui vengono elencate le varie tradizioni e suggestioni legate all'Orso nelle varie civilità passate, in alcune aree geografiche ben precise e tra alcune popolazioni anche contemporanee; una disamina davvero originale e interessantissima che suscita curiosità e anche meraviglia.
Il libretto poi è composto di due significative parti:
- la prima è svolta da Bianca Agarinis ed è un rapido excursus storico sulla presenza dell'orso in Carnia, attraverso le preziose testimonianze scritte, risalenti alla prima metà dell'Ottocento, del dottor GioBatta Lupieri di Luint, accuratamente conservate nell'archivio privato di famiglia. Questa parte è molto interessante per i molteplici aspetti che presenta: i bandi di caccia alle bestie feroci (tra cui l'orso), le relative ricompense per l'abbattimento di ciascuna di queste fiere, il lungo e a volte faticoso iter burocratico per ottenerne il premio promesso, le battute di caccia collettive, l'elenco minuziosamente particolareggiato delle varie armi possedute dal Lupieri (ben 35 tra schioppi, pistole e rigati!). Molte curiosità punteggiano questa ricerca storica della Agarinis: il solo Lupieri dal 1818 al 1835 aveva abbattuto ben 6 orsi e tutti nel territorio dell'allora comune di Mione poi aggregato a quello di Ovaro mentre Giovanni Toscano di Mione ne aveva uccisi 13; quasi tutti gli esemplari abbattuti erano stranamente femmine (per le quali la ricompensa era maggiore!); il motivo di tale avversione per questi plantigradi era dovuto al fatto che danneggiavano i raccolti e decimavano i greggi; per ricevere la ricompensa occorreva portare al prefetto la zampa posteriore destra dell'orso imbalsamata; l'uccisione dell'orso veniva vissuta come la conquista di un prestigioso trofeo sociale; un lungo elenco di cacciatori locali completa questa prima interessantissima parte del libro che ci rivela come l'Orso sia sempre stato un abituale platigrado in Carnia, specie nei secoli passati.
- La seconda parte è sviluppata da Stefano Filacorda il quale tratta la presenza attuale dell'Orso bruno in FVG e in particolare in Carnia. Questa parte è strettamente scientifica e l'autore si è avvalso della collaborazione degli Enti regionali friulani e sloveni preposti per tracciare una mappatura della presenza dell'Orso. Vi si trovano cenni sulla biologia e l'habitat del plantigrado, la sua ecologia ed i suoi spostamenti; una cartina del FVG mostra con evidenza le ultime segnalazioni di orsi avvenute sul territorio regionale. Per meglio capire la situazione, la zona montuosa è stata suddivisa in sub-zone omogenee che possiedono particolari caratteristiche per l'Orso; la cartina finale presenta proprio il riepilogo generale della presenza dell'Orso fino al 2000. Del decennio successivo non sono noti i dati, ma si sa sicuramente (almeno dalla stampa locale) che le segnalazioni sono state sempre più numerose e significative fino ai primi mesi del 2011, spesso corredate addirittura da fotografie notturne del plantigrado avvistato.
Credo che questo gioiellino tipografico possa pretendere una platea composita e nutrita: gli amanti della storia locale ed i cacciatori (sia quelli attivi che quelli ormai pensionati). Qui tutti troveranno degli elementi di pratica novità che, se implementati con i dati e le proiezioni più recenti, saranno di estrema utilità per chi volesse cercare un incontro ravvicinato con l'Orso, magari durante una rilassante escursione sulla vicina montagna o una breve passeggiata serale in ta braida dal ronc!
Piccola curiosità: ricordo che sullo stemma episcopale di papa Ratzinger (Benedetto XVI) vi è raffigurato, ritto sulle zampe posteriori, proprio l'Orso bavarese!
I libri di Bianca Agarinis Magrini si possono reperire presso FRIULIBRIS in via Piave a Udine (di fronte al Palazzo della Provincia).