Dopo aver letto il secondo libro di Guido Della Schiava pubblicato nel dicembre 2011, mi sono accinto a leggere anche questo suo primo lavoro che risale al 2004. Associerò solo alcuni aggettivi che possono in un certo qual modo delineare questa prima esperienza letteraria di Guido Della Schiava di Lovea: paradossale, bizzarro, assurdo, esagerato, eccentrico, strambo, irragionevole, comico, burlesco, ameno, ridicolo, lepido, faceto, buffo, iperbolico, esagerato, eccessivo, (pseudo)erotico, (finto)sensuale, piacevole, divertente, gustoso, spassoso, ricreativo, rallegrante, rilassante, distensivo, riposante, pirotecnico, spumeggiante, spettacolare, sorprendente, giocoso, brioso, arguto, spiritoso, incredibile, improbabile, strano, inattendibile, ironico, sarcastico, beffardo, mordace, stupefacente, singolare...
Si potrebbe continuare ancora con questi rapidi tocchi aggettivali ma credo che a questo punto debba essere il lettore stesso a concludere questa rocambolesca recensione...
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