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EROI SENZA VITTORIA
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Si tratta di un intenso romanzo storico ambientato negli ultimi mesi del 1917 e nei primi mesi del 1918.
Il forte di Monte Festa (che sovrasta Cavazzo Carnico) è strenuamente difeso da un manipolo di soldati italiani ed è ormai circondato dalle soverchianti forze austro-tedesche le quali, dopo aver sfondato su Caporetto, sono dilagate sulla pianura friulana, scendendo poi anche da Tarvisio e da Monte Croce...
Un pugno di italiani, dopo aver consumato tutte le munizioni ed aver reso poi inutilizzabili gli obici e le mitraglie in dotazione, si appresta a rompere l'accerchiamento del Forte e a tentare di unirsi alle ultime colonne dell'esercito italiano in precipitosa ritirata verso la Val d'Arzino, che essi stessi, col proprio sacrificio, hanno reso possibile in discreta sicurezza...
La storia incontra vari personaggi ma si sostiene maggiormente su due principali protagonisti: il capitano Winderling (di Milano, ma il cui cognome gli procurerà seri grattacapi...) ed il tenente Torretta.
Attorno ad un episodio realmente accaduto (certificato in epilogo da adeguata documentazione), l'autore costruisce uno spettacolare romanzo che tuttavia, almeno nelle fasi iniziali, sconta una eccessiva macchinosità e lamenta una esagerata meticolosità descrittiva che spesso costringe alla rilettura...
Le fasi intermedia e terminale (con un finale davvero inatteso) registrano invece un' accattivante e sorprendente narrazione, facendo conoscere al lettore moltissimi aspetti di quella che fu una tragica e disordinata ritirata, che quasi mai venne successivamente raccontata nei crudi particolari e nelle singolari vicende dei protagonisti...
Insomma un bel romanzo storico che, nel 100° di quella "vittoria" (che D'Annunzio aggettivò come "mutilata"), ripercorre e rievoca i mesi più terribili di quell'invasione austro-tedesca (durata un anno), che i nostri nonni e bisnonni ricordavano sempre con vivo ma reticente dolore.