IL DELITTO PERTAN
Un fatto criminale nella Carnia del Settecento

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Un giorno di tanti anni fa, riordinando le carte del dottor Giobatta Lupieri di Luint, a Bianca Agarinis è venuto alle mani un fascicoletto manoscritto con questa intestazione: "Deposizioni Giudiziali fatte dal sacerdote don Raimondo Agarinis contro il Parroco Mazzolini e Nipote di Ovaro nel Processo Criminale Pertan 1792".
Incuriosita dall'omonimia del cognome dell'autore di tale deposizione, cominciò a leggerlo... e restò ben presto affascinata e stregata dal contenuto di questo scritto, dimenticando ben presto il primum movens di tale curiosità, l'omonimia.
Si precipitò subito a Liariis, piccola ma importante frazione di Ovaro (ove si svolsero i fatti narrati, che d'ora in poi chiameremo "il caso Pertan") ma trovò diffidenza e reticenza (come inalterate nel tempo) nonchè un armadietto (che non le fu consentito nemmeno di vedere) chiuso da ben 4 chiavi differenti, i cui possessori, forse dispersi in altri paesi, era risultato impossibile convocare tutti insieme per l' eventuale apertura.
Non si perse d'animo Bianca e andò in Curia Arcivescovile a Udine, in cui, nonostante gli sforzi e la caparbietà della nostra, nulla emerse di utile o interessante.
Si recò allora all'Archivio di Stato sempre in Udine, ma neppure qui ottenne riscontri a quanto cercava.
Si recò poi presso l'Archivio storico del Comune di Tolmezzo ma tra tutti i documenti ivi conservati relativi ai processi criminali dell'ultimo Settecento, nulla trovò che si riferisse al caso Pertan.
A quel punto partì per Venezia all'Archivio di Stato, ma neppure lì, nonostante consigli e suggerimenti autorevoli rivolti ad una neofita come lei, nulla trovò di importante.
Delusa e sfiduciata tornò sui suoi passi ma...
Qualche tempo dopo scoprì, sempre nell'archivio privato di Giobatta Lupieri in Luint, un secondo fascicoletto intitolato "Atti riguardanti la nomina del Capellano per la celebrazione della Messa in Aurora 1790-1792". Conteneva le carte riguardanti un conflitto sorto in quegli anni tra il multiforme clero locale (in continua intestina lotta) e gli amministratori laici dei comuni (Ovaro e Mione) della Parrocchia di S. Maria di Gorto. Forse la chiave della verità del caso Pertan stava proprio lì e cominciò a scavare...

Non mi sembra ora nè utile nè corretto raccontare qui gli eventi, intricati e complessi, del caso Pertan perchè ha i contorni di un giallo noir, che appassiona e incuriosisce perchè ricco di colpi di scena e di inattesi eventi, che si svolgono entro una cornice storica particolare che fa da fondale ad una scena rurale e paesana vivace e mobilissima dove i molteplici personaggi, maschili e femminili, si muovono con naturalezza e veridicità, esibendo ciascuno un proprio profilo umano e psicologico...

L'autrice, sopperendo a volte alla carenza di documentazione storica pertinente, propone interpretazioni e ipotesi soggettive che sempre comunque appaiono abbastanza convincenti e coerenti con l'impianto storico reale: quando manca qualche tassello, Bianca Agarinis inserisce una sua personale tessera che ben si dispone a ricostruire e formare poi l'intero mosaico di questa vicenda storica intricata e incredibile che si svolge in Gorto sul finire del Settecento...

E l'autrice è stata talmente accorta e avveduta nel dipanare con misurato scrupolo questa aggrovigliata matassa che la domanda iniziale "Chi ha ucciso Margherita Pertan?" rimane sospesa e incombente fino alla fine...

Che sia solo un escamotage letterario per scaricare sul lettore l'onere dell'ardua sentenza?
Chi lo sa...?

Comunque sia, questo libro rappresenta un ottimo tentativo dell'autrice di riproporre in chiave moderna una vicenda contorta e tenebrosa di oltre due secoli fa.



I libri di Bianca Agarinis Magrini si possono reperire presso FRIULIBRIS in via Piave a Udine (di fronte al Palazzo della Provincia).

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