Pregevole e raffinato volume patinato, bilingue (friulano/italiano), ricchissimo di fotografie a colori-b/n-seppiate, di disegni e di schizzi variegati, curato da Gianni Oberto e Manuela Quaglia che, nel tempo, hanno raccolto dalla viva voce di donne e uomini di Carnia le storie più incredibili (e inedite) della tradizione orale carnica.

Raduna la bellezza di 267 fiabe e leggende recuperate a: Amaro, Arta, Cercivento, Ligosullo, Treppo, Paluzza, Paularo, Sutrio, Tolmezzo e Zuglio.

Tutto questo abbondante materiale è stato classificato e sistematizzato entro grandi caselle tematiche:

Aganes, Visions, Predizions, Besties, Bruts timps, Contes popolars, Danats, Gjaul e indemoniats, Not dai muarts, Liendes, Lucs, Orcul e medace, Salvans e pagans, Madone sants e meracui, Spirits, Stries e striaments, Vencui...

Insomma qui è racchiuso tutto il fantastico scibile della fiaba e della leggenda presente nei comuni sopraelencati, che non è materialmente possibile citare neppure di sfioro.
Basti dire che le quasi 500 pagine di cui è composto il volume volano via veloci e leggere, perchè ravvivate sapientemente da una iconografia pertinente e a tratti davvero evocativa che ha il pregio dell'immediatezza e della spontaneità.

E' un volume splendido che sarà presto seguito da "Cjargne 2" dove verranno raccolte le storie dei rimanenti comuni carnici che non sono presenti in questa antologia.

Un'opera dunque esaustiva che verrà a colmare un vuoto letterario che veniva di tanto in tanto implementato soltanto con estemporanei isolati lavori di singoli importanti autori.