LA STORIA
La tessitura, o arte del tessere, è considerata una delle tecniche, elaborate dall’ uomo, più antiche e diffuse che si conoscono.
La sua origine va ricercata nella semplice arte dell’ intrecciare: già nel Neolitico infatti esisteva l’ arte del fabbricare ceste, intrecciando materiali vegetali come canne e giunchi
Il passo dall’ intreccio alla tessitura è stato breve.
La possibilità dell’ uomo di ricavare nuovi materiali dal suo lavoro – fibre vegetali e pellami di diversi animali - gli ha permesso la realizzazione di rudimentali tipi di tessuti.
I primi esempi di uso delle fibre tessili risalgono al VI –V millennio a.C. e sono stati rinvenuti in Mesopotamia: la fibra utilizzata era il lino.
Le testimonianze relative al cotone risalgono invece al III ° millennio a.C. e provengono dall’ India.
I tessuti di seta si affermano in Cina nel III ° secolo d.C., mentre le prime lavorazioni della lana si attribuiscono ai Greci e ai Romani nel II-III° secolo a.C.
La seta e il cotone si diffusero poi, nell’ Europa occidentale soprattutto in epoca medievale
Tessitura in Friuli
Le origini della tessitura nella nostra regione si perdono nella notte dei tempi.
Le testimonianze ci dicono che le donne, già nel 1100, tessevano in casa per le necessità delle famiglie.
I documenti storici fanno poi risalire al 1348 l’ introduzione ufficiale dell’ arte della tessitura in Friuli, da parte del patriarca Bertrando.
Nei secoli che seguirono, l’ arte tessile fu in continuo sviluppo: numerosi Carnici la praticavano e, a volte, la portavano anche all’ estero.
Nel 1700, grazie alle abilità di un locale imprenditore, Jacopo Linussio, quest’ arte ebbe pieno sviluppo anche in Carnia.
L’ abitudine di tessere e filare si è tramandata fino ad un secolo addietro circa, e vedeva le donne, dalle più giovani alle più anziane, nelle sere d’ inverno, riunirsi per filare , mettendo in comune soldi per il riscaldamento e per la luce.
Queste riunioni serali dette in carnico “file”, erano il momento in cui avveniva la lenta e paziente trasformazione della fibra in filo.
Ora chiediamoci: che cosa filavano? Principalmente la lana, ma anche lino e canapa.
La coltivazione del lino era molto diffusa in Carnia. Oggi, per la gran parte dei carnici, è difficile immaginare i campi e i prati dei nostri paesi vestiti dell’ azzurro del lino in fiore, nel corso del mese di giugno. Eppure era un paesaggio frequente da vedere: lo testimonia anche la storiella degli stupidi contadini, che avevano voglia di arrivare al mare mai visto; avevano sentito molto parlare di esso, ed erano curiosi. Un giorno si misero in viaggio alla sua ricerca. Cammina, cammina, dopo molte ore di strada, avendo incontrato una distesa d’ azzurro mossa dal vento, vi si erano gettati, gridando di gioia, credendola il mare. Che fine abbiano fatto alle prese coi bastoni dei proprietari dei campi di lino, si può immaginare!!