TANTO DEL RICCO, QUANTO DEL POVERO

Proprietà collettive ed usi civici in Carnia tra Antico Regime ed età contemporanea

di Stefano Barbacetto

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La Carnia, come moltissime altre zone alpine, ha una lunghissima storia di proprietà collettive (impropriamente e limitativamente conosciute finora come “usi civici”) che traggono origine in epoca remota: vi è chi sostiene una derivazione romanistica chi invece quella germanicistica.

Le PROPRIETA’ COLLETTIVE erano (e per certi aspetti lo sono tuttora) dei terreni (pascoli, boschi, prati) di proprietà della intera VICINIA o VILLAGGIO e non dei singoli, per cui il loro UTILIZZO E USO (= usi civici) erano stabiliti da rigide norme cui si attenevano tutti scrupolosamente.

Finora non esisteva assolutamente nulla in letteratura su questo peculiare argomento, che ancora oggi è suscitatore di aspre contese non solo tra villaggi vicini ma addirittura tra cittadini e il loro stesso Comune.

Stefano Barbacetto, nato a Bolzano, carnico per parte di padre, è laureato in giurisprudenza ed è borsista del “Centro Studi e Documentazione sui demani civici e le proprietà collettive” dell’Università degli Studi di Trento.

Con la caparbietà del carnico, Barbacetto ha svolto una colossale ricerca proprio sulle PROPRIETA’ COLLETTIVE di Carnia, andando a consultare archivi pubblici e privati in ogni dove. E’ così riuscito, dopo anni di lavoro, a presentare quest’opera (che è poi una tesi di laurea) che il CCCC di Cercivento ha ora pubblicato con il sostegno finanziario di ben 9 enti pubblici.

Lo studio di Barbacetto parte da molto lontano, dalla Carnia pre-romana, quando i primi abitatori (i carni) occuparono spontaneamente le terre “vacue” e le utilizzarono poi mediante usi e consuetudini particolari.

Dai carni ai romani, da questi ai longobardi: le proprietà collettive si consolidano e si tramandano.

Poi l’epoca patriarcale che codifica in precisi e puntigliosi atti le varie proprietà che fanno della Patria del Friuli un ingarbugliato mosaico di diritti e consuetudini.

La repubblica veneta, dopo aver riconfermato tutti i diritti e le tradizioni patriarcali, impone essa stessa altri vincoli (come i Boschi di S. Marco o “boschi banditi”) complicando ulteriormente la già complessa geografia socio-economica di Carnia.

L’avvento di Napoleone, che introduce la municipalità, spesso in contrasto con i diritti delle precedenti vicinìe, rende ulteriormente conflittuale la situazione locale.

Anche con l’ amministrazione dell’Austria prima e del Regno dei Savoia poi, la situazione non pare semplificarsi, ma va a stratificare, su uno zoccolo giuridico già complesso, altre norme e codicilli.

Neppure il Fascismo e la Repubblica Italiana saranno in grado di semplificare questo aggrovigliato problema che nei secoli si è cristallizzato in una situazione a dir poco paradossale, se ancora oggi, anno Domini 2001, a Ravascletto esiste un estenuante contenzioso tra il Municipio ed alcuni frazionisti, gli uni contro l’altro armati per rivendicare secolari diritti e millenarie rivalità.

Barbacetto ha saputo, in questa intricata matassa, destreggiarsi in maniera abile e soprattutto convincente, riuscendo a comunicare al lettore una chiave di lettura semplice e piana, spesso vivacizzata da singolari aneddoti.

Le tabelle finali, molto precise ed esaurienti, aiutano visivamente a meglio comprendere i risvolti e i retroscena di queste annose questioni che ruotano attorno alla proprietà collettive, oggi pressoché scomparse, ma che un tempo hanno costituito l’humus su cui è cresciuta e si è sviluppata l’identità dei villaggi di Carnia.

Dopo aver letto questo importante e non facile libro, il lettore riuscirà finalmente a farsi una ragione storica della vivace conflittualità ancor oggi esistente tra villaggio e villaggio, tra frazione e frazione, tra borgata e borgata in una Carnia costantemente parcellizzata e sempre affetta da un individualismo sociale ormai anacronistico, che impedisce tuttora quella unità di intenti che potrebbe invece finalmente creare le premesse per un rilancio complessivo e il salvataggio stesso di una Carnia in fase di avanzata omologazione.

 

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