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Ravasclet
no č une vile
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Il presente brano puņ essere considerato una lontana
variante di "La bielo insomp la vilo" di Tualis.
La prima strofa prende in giro l'Amministrazione comunale di Ravascleto
(Marciapiedi inclinati, illuminazione che non riesce a mettere in risalto i
"palazzi") per aver preso l'iniziativa di sistemare l'arredo urbano
per un turismo di qualitą.
Puņ essere aggiunta una seconda strofa che non č altro che un triviale
riassunto di "Su le plui alte cime".
Ravasclźt no č une vile, dis jź,
ma une ponte di citāt, dis jź:
marcjapīt 'e son di riva, dis jź,
e i paląz in scuritāt!!