Cjargnei: int di mistîr Costante Scarsini di Angelo Scarsini
Il numero 6 resterà sempre importante nella sua produzione.
Infatti, nessunopera di Costante è stata riprodotta in più di 6 copie, " perderebbe
il suo valore" ripete spesso l'autore. Nel 1964 rientra in Carnia e sono questi gli anni, fino al 1969, che lo vedono partecipare ad alcune mostre di artigianato artistico nazionali ed internazionali. Non aprirà mai una bottega, non sarà mai un artigiano, ma tuttavia i suoi lavori saranno sempre espressione della passione per il ferro battuto. Nonostante ciò l'ESA (Ente Sviluppo Artigianato) in quegli anni si accorge di lui, riconosce la vena dell'artista e lo fa partecipare, con le sue opere, a mostre importanti. Nel 1966 è presente alla 30ª mostra internazionale dell'artigianato a Firenze. Lo stesso anno i suoi lavori arrivano a Monaco di Baviera dove l'ESA Friuli Venezia Giulia è presente con uno stand. Nel 1969, in occasione della visita del Presidente della Repubblica italiana, Giuseppe Saragat, a Tolmezzo i suoi lavori fanno bella presenza nella mostra allestita a Palazzo Frisacco. Tutti gli oggetti esposti in queste mostre ritornano al proprietario in quanto su ognuno di loro preventivamente è stata affissa una targhetta che recita: " venduto". In realtà si tratta di una clausola volutamente dettata da Costante, viste le numerose richieste, ancor prima di partecipare alle esposizioni.. Nei primi anni 70 ripara numerosi alari ed inizia la produzione dei suoi. Non ha mai amato il grande, il massiccio, preferisce la cura dei particolari, le proporzioni e così sceglie un altezza media, sugli 80 cm. Questo perchè è cosciente che l'alare ormai non andrà ad abbellire i vecchi grandi fogolars, ormai scomparsi, tutt'al più qualche caminetto d'appartamento. Negli anni ottanta cura con particolare dovizia le miniature in ferro battuto, dagli alari alle parure degli attrezzi del fogolar, ai portabrocca per lavarsi, in uso nelle vecchie camere carniche quando in casa non arrivava l'acqua ed altri oggetti. Con questa produzione partecipa a due edizioni della mostra dell'artigianato locale di Socchieve come unico esponente in questa particolare produzione.
Infine negli anni 90 la sua produzione è molto varia va dagli attaccapanni, agli specchi a forma ovale, ai portafiori per esterni, alle aplic di varie forme. Non vanno dimenticate le rose in ferro battuto elaborate da uno dei lavori inviati a Firenze e Monaco nel 66. Particolare attenzione pone alle cornici per quadri che realizza decorando in maniera sempre diversa. In questo periodo lavora anche per realizzare due cancelletti di icone votive dedicate alla Madonna, uno dei quali è raccontato dalle foto di questa pagina.Oggi continua a sbozzare i suoi schizzi sul primo pezzo di carta che gli capita fra le mani e tra questi qualcuno verrà sicuramente alla luce per testimoniare la sincera autentica amicizia tra un uomo di nome Costante ed il ferro battuto.
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