La zona libera della Carnia

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Nella ricorrenza del 60° anniversario della Zona Libera della Carnia (1944-2004) ed in assenza di significative pubblicazioni al riguardo, intendiamo riproporre il volumetto edito dalla CMC nel 1994, cinquantesimo anniversario di quell’evento, a cura di Alberto Buvoli e Ines Domenicali.

Si tratta di un agile e ben documentato opuscolo in cui viene descritto l’iter storico-politico che nel 1944 portò alla costituzione, da parte delle forze partigiane locali (Osovani e Garibaldini), della Repubblica Partigiana della Carnia, meglio conosciuta come ZONA LIBERA DELLA CARNIA (che sceglierà come “capitale” Ampezzo; Tolmezzo resterà invece sempre sotto il controllo nazi-fascista fino alla Liberazione del 1945).

Nel settembre 1944 essa costituisce la più estesa zona libera d’Italia del Nord con 2.580 h.a., 160 paesi e circa 60.000 abitanti. Gli organismi di questa Repubblica (diversamente dalle altre repubbliche partigiane italiane ed europee) sono eletti dalla popolazione e non imposti dai gruppi combattenti. I confini però di questa zona liberata sono assai fragili e controllati dal nemico che, ben conoscendo l’importanza strategica dell’arco alpino orientale per un eventuale ripiegamento, mira a occuparla manu militari. Così il 2 ottobre 1944 inizia l’operazione “Waldlaufer” anche per la Carnia (che fa parte del piano “Weiss” ideato da Kesserling per soffocare il movimento partigiano alpino): da sud-est avanzano le truppe cosacco-caucasiche (due divisioni) e da nord-ovest quelle tedesche (una divisione con due batterie autotrasportate da campagna, venti carri armati, due treni blindati, centinaia di automezzi), che, in una operazione a tenaglia, costringono le forze partigiane carniche a rifugiarsi sui monti ed a scomparire dal teatro di guerra …

In questo volumetto si raccontano i tre mesi di fervente attività politico-organizzativa che videro nascere i primi germi della democrazia, le prime decisioni, i primi confronti fino a che… il 19 ottobre 1944 il maggiore inglese John Nicholson, capo delle missioni alleate e rappresentante di Alexander, si presentò davanti alla Giunta della Repubblica di Carnia ad Ampezzo per convincerla a smobilitare durante l’inverno, a causa della forte pressione cosacco-tedesca. E così avvenne: sciolta la Repubblica, partigiani dispersi sui monti…

Buona l’iconografia, interessante la documentazione allegata, lodevole lo sforzo di spiegare, seppure in estrema sintesi, i vari passaggi di quel tormentato periodo storico, che lambisce ancora oggi (seppure ormai in maniera sempre più lieve) la vita politica anche in Carnia.

E’ un lavoro divulgativo, destinato a studenti e giovani, ignari della storia recente, che desiderano iniziare un percorso di conoscenza, che dovrà poi avvalersi ovviamente di altre diverse e più approfondite fonti storiche, per giungere alla fine ad una sintesi personale il più possibile completa.

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