L'aga dal Tajament

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Ho avuto la fortuna di conoscere il poeta Siro Angeli, di Cavazzo Carnico, seppure solamente negli ultimissimi giorni della sua vita, nell’agosto del 1991, quando, dopo brevissima malattia, morì quasi inaspettatamente all’età di 78 anni.

Ho un ricordo preciso di quel volto scavato e segaligno che avevo già visto e scrutato nel film MARIA ZEF, di quelle mani adunche che sapevano afferrare con mestiere l’accetta; ho un ricordo preciso della sua voce legnosa e di quegli occhi chiari e indagatori; ho un ricordo preciso anche dei suoi ultimi intimissimi affanni di cui mi fece parte, apprezzando la mia discrezione…

Ora questi ricordi sono impetuosamente riaffiorati, rileggendo queste magnifiche pagine di poesia in lingua friulana che Siro Angeli scrisse in vari anni e che rielaborò probabilmente poco tempo prima di morire, dando unità artistica e poetica all’intera silloge.

Vi sono raccolti soprattutto ricordi, percorsi a ritroso nel tempo, flash-back di adolescenza e gioventù, illuminazioni anamestiche, rimpianti. La vena nostalgica che scorre sotterranea, riaffiora spesso e getta fasci di luce calda su cose e persone appena ombreggiate dentro il grigiore della memoria… E cose e persone prendono vita e vigore, paiono quasi uscire da un limbo silenzioso per diventare cose e persone note e familiari.

Evocazioni di atmosfere antiche, delineate da sobria semplicità e da straordinaria sensibilità poetica, si susseguono come in una muta rappresentazione per ricalcare una scena moderna che non le conosce più o non le desidera… Questo gusto evocativo, esercitato con misura e padronanza estrema del lessico friulano, appare naturale e spontaneo in Siro Angeli, quasi che egli non possa creare che questo tipo di versi, brevissimi, icastici, incisivi… carnici.

Siro Angeli è a mio giudizio, insieme a Leo Zanier, il maggiore poeta del Novecento carnico ma ancor di più: è l’intellettuale colto e versatile che, non disdegnando il verso friulano, appare ancora più grande e più vicino al suo popolo.

Questa raccolta di poesie rappresenta bene l’animo e l’indole di questo poeta, cantore di una Carnia antica che non tornerà più.

Chi vuole ancora assaporarne il retrogusto, non deve fare altro che sfogliare lentamente queste pagine indimenticabili… e lasciarsi trasportare dalla dolce onda di emozioni antiche.

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