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IL
PRINCIPATO ECCLESIASTICO
DEL PATRIARCA DI AQUILEIA
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Senza alcun clangore
pubblicitario e nella più assoluta semplicità, è stato presentato
recentemente a Tolmezzo, presso il Liceo Classico Salesiano, un fasciolo dal
tono tipografico dimesso ma molto suggestivo (potremmo dire: arte povera) che
porta un titolo impegnativo, sia dal punto di vista storico-culturale che
sentimentale.
L’autore
(don Vito Maurizio) lo chiama “strumento didattico” e nega che possa
trattarsi di un “lavoro scientifico” o di una “divulgazione generica”.
Dopo
averlo letto e riletto, non mi sono trovato affatto d’accordo con l’autore:
a mio avviso questo “troppo semplice opuscolo” di sole 46 pagine è una perla
di assoluto valore, che mancava non solo in ambito carnico ma anche in
questa nostra modesta biblioteca di Carnia.
Cosa
racconta questo prezioso, breve anche se difficile lavoro?
Partendo
dal testo letterale in latino del Diploma di Pavia del 3 aprile 1077, con cui
l’imperatore tedesco Enrico IV istituiva la PATRIA FORI JULII, l’autore
contestualizza l’ importantissimo avvenimento locale nella storia generale
europea e dimostra come la storia locale possa insegnare a comprendere
maggiormente le linee di quella generale. Non dunque una micro-storia la
nostra, ma “Storia”, il cui studio viene così favorito per quegli studenti
che, incontrando elementi locali e comprensibili, riescono a percepire meglio
gli snodi degli avvenimenti maggiori e spesso anche le loro fluttuanti carsicità,
altrimenti incomprensibili o neppure percepibili.
In seconda
istanza l’autore si propone di insegnare agli studenti un metodo di studio
dei documenti antichi, imparando a leggerli ed a metterli a confronto con
altri. Per meglio far comprendere la storiografia, l’autore propone il punto
di vista di diversi studiosi che, affrontando la lettura di un medesimo
documento, esprimono poi diverse interpretazioni.
L’autore
ne ha scelti tre: Pio Paschini, Paolo Cammarosano e Piersilverio Leicht i
quali, cimentandosi sul Diploma di Pavia di Enrico IV, esprimono delle
valutazioni e delle considerazioni, “scrivendo” così la storia che poi noi
tutti conosciamo.
Con questo
abile e ben riuscito approccio, l’autore dimostra come la “ricostruzione
storica è sempre interpretazione” dei fatti e che ogni storico che
“scriva la storia” lo fa sempre attraverso la propria sensibilità, cultura,
preparazione, inclinazione e scopo.
Molto
interessanti sono le Appendici, la più stimolante delle quali è quella
che presenta una silloge di documenti, cioè una specie di
rassegna-stampa di documenti antichi che attestano e ribadiscono quanto esposto
nella prima parte; si tratta di documenti latini che interessano e delineano la
figura del patriarca Sigeardo, destinatario del Diploma di Pavia.
Si tratta
di un lavoro molto ben congegnato, istruttivo ed utilissimo.
L’opuscolo
può essere richiesto direttamente ai salesiani di Tolmezzo (giornalino@donboscotolmezzo.it):
merita certissimamente l’attenzione di chi ama la nostra storia e cerca
metodi per approfondirla.