ATTORNO A PRE SAETE

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Sicuramente questa splendida trascrizione del libro storico parrocchiale di Villa Santina (che comprende il significativo ed importantissimo arco temporale che va dal 1908 al 1944) costituisce una delle letture che negli ultimi tempi ho maggiormente apprezzato, goduto, centellinato, assaporato, analizzato: un vero godimento del cuore e dell'intelletto!
Vi si trova, espresso in forma puntigliosamente cronachistica (oggi diremmo in diretta - live) tutto il mondo rurale di un piccolo borgo della Carnia (Villa Santina con i suoi 1800 abitanti di allora) che ruotava attorno alla emblematica figura del suo parroco, don Bernardino Coradazzi, meglio conosciuto come pre Saete (don Fulmine: tutto un programma!).

Siccome questa cronaca contiene di tutto, mi pare ragionevole sottolineare alcuni dei punti che maggiormente mi hanno colpito ed hanno destato la mia curiosità o mosso il mio riso o stimolato alcune personali riflessioni.

Innazitutto, come giustamente osservano i due curatori nella introduzione, la figura dell'autore di queste cronache paesane, pre Saete, esprime e sintetizza in sè la mitica figura del "sacerdote re" presente in quasi tutte le civilità passate e che nei borghi sparsi della Carnia era rimasto ancora presente fino a metà degli anni '50 del secolo scorso. Un "sacerdote re" che aveva il potere e la capacità di tenere "sotto controllo" una intera comunità.

Ma andiamo con ordine ed enucleiamo alcune perle, tenendo presente che l'autore, riferendosi a sè stesso, parla sempre in terza persona:

- "...trovò un paese tutto quasi socialista, specie Invillino, e quindi ebbe un'accoglienza glaciale..."
- "... di notabile: a levatrice comunale sta la concubinaria Cedolini (convive con il farmacista di Lugo) la quale benchè rigettata, con sfrontatezza unica affronta in chiesa per i battesimi..."
- "... ma anche questa seconda volta, sul più bello, all'arrivo delle autorità cadde la pioggia che tutto rovinò; o meglio a tutto provvide..."
- "Un anticlericale è a capo, organizzatore di tutte queste feste, di nome Marco Renier..."
- "Nell'inverno s'acuì il disagio e la miseria in Carnia; vi fu una dimostrazione operaia a Villa Santina..."
- "Invillino fu demoralizzato dal socialismo, chè gli uomini fecero una campagna spietata per scristianizzare la donna..."
- "Funerale civile. Moriva ieri il dottor Giuseppe De Prato fu Romano ascritto al socialismo militante ed alla massoneria... dedito all'alcolismo, da questo fu consumato nell'età di 46 anni..."
- "... se nelle case e stanze da letto vi sia alcunchè di meno decente nei quadri e immagini. Se vi sia il crocifisso, l'acquasanta nelle camere. Se libri o romanzi antireligiosi immorali..."
- "...venne pubblicamente invitata ad uscire di chiesa una forestiera villeggiante entrata senza maniche e senza velo; ed uscì fra il mormorio del popolo..."
- "...ai conviventi civilimente perchè si mettano in regola altrimenti non vengono benedette più le loro case..."
- "...a un aspirante di Azione Cattolica il brigadiere dei regi carabinieri levò il distintivo... e aggiunse al fanciullo di non portare questo distintivo in pubblico..."
- "Corpus Domini senza processione per ordine autorità superiori..."
- "...il pievano è stato per denuncia del segretario politico di Villa chiamato dal questore di Udine, accusato come disfattista delle opere del regime..."
- "...vedo che il paganesimo con la vita dei piaceri sessuali vuole ad ogni costo dominare..."
- "...il pievano oggi a Udine à ricevuto dal prefetto diploma e primo premio (lire 150) come produttore frumento in zona montana..."

Ma questo è solo un piccolissimo campionario delle tantissime curiosità ed aneddoti di cui è infarcito questo splendido libro, che, per la sua immediatezza, chiarezza, assenza di reticenza, consente di vivere al presente l'atmosfera e la temperie di quei formidabili anni che furono travagliati da ben due guerre mondiali e da tanti altri fatti di non minore importanza tra cui:

- una serie infinita di terremoti, tutti e sempre avvertiti e annotati da pre Saete, che registrava anche quelli avvenuti all'estero ma comunicati dalla stampa locale.
- la climatologia: pre Saete, con 100 anni di anticipo, smentisce qui i Verdi e gli ambientalisti integralisti: allora, come oggi, inverni caldi (senza neve: come nel '20 e '21) alternati a inverni nevosissimi; estati grandemente siccitose e caldissime con perdita totale del raccolto, alternate ad estati piovosissime con tempeste e alluvioni (come nel '35): Insomma: grazie pre Saete, per averci restituito un mondo a misura d'uomo e non ancora ideologizzato!
- la (im)moralità privata e pubblica, pur non avendo raggiunto i livelli odierni, già allora era particolarmente stigmatizzata da pre Saete che certamente non le mandava a dire ma si assumeva in proprio l'onere e l'onore di redarguire, puntualizzare, scuotere, anche minacciare, specie se a subire danni fossero state le giovani di A.C. che frequentavano balli in ambienti pubblici e privati...
- la descrizione della visita del Principe Umberto di Savoia a Villa Santina, mostra chiaramente, attraverso la minuziosa cronaca di pre Saete, come le autorità non fasciste fossero in sintonia con il popolo che apprezzava questa dote e questa disposizione d'animo. E mostra anche che non tutti i preti erano filo-fascisti, come la vulgata ha sempre fatto credere: pre Saete non lo era affatto e per questo subì costantemente le prevaricazioni e i dispetti del segretario del fascio di Villa Santina e del podestà, coi quali le tensioni e i diverbi erano all'ordine del giorno.
- e poi ancora: furti notturni in chiesa e in case; balli clandestini in osteria, in stazione ed in edifici privati; incendi di case e di stavoli; frane e cadute di roccia; morti precoci e violente; orfani da sfamare ed alloggiare; ripicche e litigi con confratelli per questioni "liturgiche"; feste e precetti non santificati dai contadini; convivenze more uxorio illegittime e peccaminose; diatribe sui canti in chiesa e i diritti ecclesiastici...

Non può non venire alla mente la mitica e immaginaria figura di don Camillo, di guareschiana memoria, le cui (inventate) vicende con il comunista Peppone furono materia per ben 5 amatissimi film degli anni '50. Ma, mentre (il finto) don Camillo battagliava contro i comunisti, pre Saete dovette davvero vedersela con i fascisti del Ventennio...

Meritano certamente un plauso i due curatori dell'opera (Luca Marin e Caludio Lorenzini) per aver riesumato e portato alla luce la eclettica figura di questo parroco di montagna d'altri tempi che, senza questo libro postumo, non avrebbe avuto più alcuna memoria presso i posteri.
E anche se non avrà neppure un film a lui dedicato, o
ra pre Saete vive!

Non credo sia opportuno continuare a magnificare l' originalità di questa Cronaca Parrocchiale di pre Saete: il lettore che avrà tra le mani questo "spumeggiante" libro, se ne renderà personalmente conto già alla prima pagina.

Per averne copia, rivolgiti al Municipio di Villa Santina (prezzo non indicato).

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