PERCORSI DELLA MEMORIA CIVILE

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Questo libro si pone in una posizione tutta particolare in quanto esce dai soliti schemi dei testi storici e va a inventare un modo nuovo di riproporre la storia, che consiste nel riandare sui LUOGHI degli avvenimenti e lì, rievocare i fatti accaduti, richiamare alla memoria gli attori principali, riproporre immagini dell’epoca, verificare con la carta geografica…

Tutto questo si trova in questo splendido libro, che presenta ben 50 LUOGHI della Resistenza in Carnia, ognuno dei quali documentato e rievocato con precisione storico-giornalistica.

Il libro apre con la motivazione della medaglia d’argento al valor militare concessa dal Presidente della repubblica a Tolmezzo per la Carnia. Segue una brevissima sintesi di quella che fu la Resistenza in Carnia, per inquadrare temporalmente gli eventi che vengono poi richiamati nelle pagine successive.

Interessantissime sono le 2 pagine che presentano le forze partigiane (Rossi e Verdi) con i loro comandanti e commissari politici, in azione in Carnia nell’agosto 1944 e nell’aprile 1945.

Ci sono poi le 50 schede (una per ogni luogo testimone di eventi bellici resistenziali), ciascuna corredata dalla piantina topografica, dalle foto e dalla descrizione degli avvenimenti lì accaduti.

Rilevante la relazione sui fatti del 21-22 luglio 1944 fatta verbalmente dal Segretario Comunale di Paluzza il 10 agosto 1944 al Berater di Udine, che occupa ben 4 facciate, nella quale si descrivono minuziosamente gli eventi di quei tristi giorni nella Valle del But.

Molto interessante risulta poi l’apparato iconografico che presenta moltissime foto d’epoca inedite come quelle relative all’incendio di Forni di Sotto, alla galleria di Noiaris con i binari, alla piana di Sutrio, a Tolmezzo… che documentano visivamente la nettissima trasformazione degli abitati, avvenuta negli ultimi decenni.

Resta un libro utile, singolare per l’approccio che usa nell’accostarsi alla storia, che qui diventa più comprensibile e reale perché facilmente individuabili e visibili i teatri degli avvenimenti.

Purtroppo vi è un neo che disturba eccessivamente e che è costituito da alcuni grossolani refusi tipografici sparsi qua e là, o singolarmente concentrati a pagina 119, laddove dobbiamo leggere Passo di Valoria anziché Volaia, Ligonello anziché Ligosullo, Val Cupa anziché Val Aupa, nonché rilevare qualche altimetria errata… Dispiace dover segnalare queste inesattezze in un libro così pregevole che richiedeva certamente una maggiore attenzione da parte del correttore di bozza o del tipografo.


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