Ovaro
Prato Carnico
Itinerari e ricerche

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Ovaro - Itinerari e ricerche

Pregevolissimi sono i due fascicoli realizzati dal Centro di Catalogazione dei Beni Culturali della Regione FVG dedicati a Ovaro in Carnia. Il primo dei due raccoglie le ricerche di Antonio Giusa e Michela Villotta relative a varie tematiche locali: Opere d’arte nelle chiese di Ovaro, Gli stavoli di mezzacosta nella conca di Ovaro, Quattro itinerari particolari. A questi primi argomenti seguono alcuni approfondimenti: Il ciclo degli affreschi nella chiesa di S. Vigilio, Dipinti del Quattrocento a Entrampo, Dipinti su tela nelle chiese di Ovaro. Il tutto è perfettamente integrato in una iconografia splendida (parte in b/n parte a colori) che risalta il testo sempre chiaro e preciso. Una vasta bibliografia accompagna il fascicolo. Allegata si trova una grande carta topografica del comune di Ovaro che indica i percorsi più suggestivi e l’ubicazione dei giacimenti culturali.

Il secondo fascicolo comprende l’inventario completo di tutti i BENI CULTURALI del comune di Ovaro ed è una cosa splendida: ogni descrizione è accompagnata dalla fotografia del bene in esame e dalla localizzazione territoriale di esso. Sono ben 880 i beni culturali censiti in questo comune. Si va dagli arredi sacri antichi ai dipinti, dagli affreschi alle chiese sparse, dalle oreficerie alla scultura… Insomma Ovaro è davvero un prezioso scrigno di ARTE E CULTURA che neppure gli ovaresi conoscono a fondo.

Questi due fascicoli, riuniti in una custodia, rappresentano bene il volto segreto di Carnia, che nasconde tesori in ogni angolo. Tesori che il carnico puntualmente e colpevolmente ignora.

Prato Carnico - Itinerari e ricerche

Sempre a cura di Antonio Giusa e Michela Villotta, il Centro di Catalogazione regionale dei Beni Culturali della regione FVG ha edito due quaderni relativi a Prato Carnico. Il primo raccoglie le seguenti tematiche: L’altaristica lignea nel Canale di San Canciano, L’ancona lignea del Tironi di Osais, Tre statute lignee del Tironi a Pesariis, Il ciclo degli affreschi del Fuluto a Osais, Paramenti sacri nel Canale di San Canciano, Aspetti tecnici dei tessili, Un paramento con decorazione grottesca, Casa Bruseschi a Pesariis. Altri particolari interessanti temi trattati sono: Gli opifici idraulici in Val Pesarina, Spigolature dalla Cronaca canalotta di Antonio Roia, Oggetti pesarini nel museo di Tolmezzo, La Val Pesarina nelle immagini dei fotografi. IL secondo fascicolo presenta l’inventario completo dei BENI CULTURALI di questo piccolo comune di Carnia: ben 681 sono i beni catalogati, descritti e fotografati. Un vero e proprio museo portatile in cui non manca proprio nulla: orologi antichi, portali di pietra, case signorili, arredi sacri, quadri, altari… Non si può certo non restare stupefatti nel constatare come anche uno tra i più piccoli paesi di Carnia possieda un patrimonio artistico enorme di assoluto valore non solo storico ma anche culturale. E dire che la stragrande maggioranza dei carnici stanziali non si dà assolutamente la pena di conservare e far conoscere queste durature e istruttive ricchezze.

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