OPIFICI IDRAULICI E LA FLUITAZIONE DEL LEGNAME
NELL'ALTO BUT

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Il Comune di Paluzza ha recentemente ristampato una nuova edizione del brillante lavoro di ricerca del maestro Domenico Molfetta di Sutrio, noto studioso e cultore di storia patria. Molfetta è conosciuto in Carnia per il suo impegno culturale che spazia a 360 gradi e che ha già prodotto numerosi lavori e contributi di primo livello in vari settori della cultura. Questo libro racconta l’ACQUA di Carnia in tutte le sue versatili manifestazioni ed in tutte le sue svariate utilizzazioni.

Rogge, mulini, segherie, pestaorzo, fucine, pozzi, gore, docce, tubature…vengono non solo descritti e fotografati ma anche spiegati con dovizia di schemi tecnici, disegni, elaborazioni. Ogni manufatto viene analizzato e studiato, ogni cosa è verificata e schedata, così che le varie strutture vecchie e fatiscenti che incontriamo quotidianamente sui nostri passi, qui assurgono a icona e monumento del passato. Solitamente il nostro occhio difficilmente si posa su queste cose divenute banali, ma dopo aver letto questo importante libro di Molfetta, anche le cose banali diventano meritevoli della nostra attenzione e soprattutto del nostro amore. Molfetta (e qui sta il suo merito sociale) fa davvero amare la quotidianità di Carnia, perché la sa interpretare e descrivere come pochi.

Al termine della prima parte dedicata alle opere idarauliche, vi è un’importante appendice in cui vengono catalogati tutti gli opifici idraulici esistenti un tempo nella valle del But e in val Pontaiba: da perderci ore e ore con la fantasia a rincorrere questi luoghi spesso cancellati ormai non solo dalla memoria ma anche dal territorio.

La seconda parte del libro si sofferma invece su un utilizzo dell’acqua che un tempo era assai diffuso in Carnia: la fluitazione, cioè la capacità di fare scorrere i tronchi degli alberi lungo i fiumi fino al mare, l’acqua come mezzo di trasporto insomma (oggi impossibile anche a pensarci, visto il mutamento climatico epocale). Fino al secolo scorso però, quando i nostri fiumi e torrenti erano ricchi di acqua, i tronchi dei boschi (e non solo) venivano trasportati a valle (e spesso fino a Venezia!) attraverso la fluitazione di essi lungo i fiumi: molti carnici allora erano esperti zatârs (zatterieri)! Molfetta racconta queste singolari storie circonfuse di mistero e si sofferma a raccontarci questo antico lavoro che molti oggi ignorano sia perfino esistito. Fotografie splendide e documenti d’epoca corredano efficacemente questa seconda parte che fa di questo libro un unicum brillante e degno di essere letto anche ai bambini come una splendida favola…vera!

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