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CRAMÂRS ED EMIGRANTI
NEL COMUNE DI
PALUZZA IN CARNIA
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“... sì come sà di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale.”
Paradiso XVII, 58-60
Quello che è raccolto in queste 272 pagine costituisce il prezioso
lavoro di due giovani donne, che si sono recentemente laureate all’Università
di Udine, Facoltà di Lettere e Filosofia.
Entrambe, ciascuna
all’insaputa dell’altra, hanno scavato nella Storia recente e passata della
Comunità di Paluzza
Un
filo invisibile ha legato le due autrici, lo stesso che lega in questo unico
volume due periodi storici contigui, che presentano un caratteristico
denominatore comune: ”lo pane altrui”, cioè “chel scuegnî lâ a cirîsji
la bocjade intal forest”.
Il
primo lavoro è di Tiziana Termine, dimpecìne di Tavagnacco, e porta
come titolo originale “I segni dei cramârs carnici nella chiesa di Paluzza”.
Questa tesi di laurea, che ha avuto come relatore il prof. Giampaolo Gri, è
davvero originale e, per i paluzzani, di singolare importanza. L’autrice ha
voluto catalogare tutti i graffiti dei cramârs che si trovano (chissà
ancora per quanto tempo?) sul muro affrescato dietro l’altare del Tironi,
nella abside trecentesca del Duomo di Paluzza. Con pazienza certosina e con
l’aiuto del padre Roberto sempre disponibile, l’autrice ha impiegato giorni
interni alla ricerca di tutti i segni, di tutti i graffiti, di tutte le cifre
ancora visibili nella parte inferiore degli affreschi. Li ha poi catalogati e
organizzati ed ha infine cercato di interpretarli, utilizzando le tracce della
storia locale. Questo materiale prezioso ed inedito è stato poi congruamente
inserito in una ottima cornice storica, che l’autrice ha saputo delineare con
efficace sintesi e chiarezza espositiva. La bibliografia appare ampia ed
esauriente e raccoglie le voci più significative della storiografia friulana e
locale.
Il
secondo lavoro è di Arianna Tramontin, di Casteons, ed ha come titolo
“Emigrazione e stanzialità nel Comune di Paluzza” (relatrice la
prof. Alma Bianchetti). L’autrice indaga un periodo storico più recente, il
secolo scorso, prendendo le mosse dagli ultimi decenni dell’Ottocento.
Analizza la dinamica demografica del Comune di Paluzza nel periodo antecedente
la Grande Guerra e poi nel ventennio tra le due guerre mondiali ed infine
nell’ultimo dopoguerra, estendendo l’indagine fino ai giorni nostri. Il
protagonista di queste pagine resta sempre l’emigrante (definitivo,
stagionale, pendolare) che deve abbandonare il proprio mondo di affetti per
cercare altrove di che vivere o sopravvivere. L’autrice ha scrupolosamente
compulsato l’archivio comunale anagrafico, costruendo poi esemplari tabelle di
raffronto che visibilizzano immediatamente i flussi migratori per ogni frazione
del Comune di Paluzza. Molto interessante resta infine l’ELENCO DEGLI
EMIGRANTI DEL SECOLO XX che si trova in appendice. Si tratta davvero di un
prezioso lavoro che certifica scientificamente quel tristissimo ed epocale
fenomeno dell’emigrazione che caratterizzò la nostra Comunità nel recente
passato.
Chi
desidera l’opera si rivolga a Chei di Somavile (Aulo Maieron: tel. 0433
775591).