Il Circolo Culturale Fotografico
Carnico ha pubblicato una ricerca fotografica realizzata da Forum
Editrice Universitaria Udinese srl. Si tratta di un pregevole e preziosissimo
volumetto di 243 pagine, in cui vari autori hanno illustrato, mediante splendide
fotografie, un ambiente che si va via via degradando anche in Carnia: i nostri cimiteri
alpini. Oltre alle riproduzioni delle lapidi e delle tombe più antiche e
significative, alle epigrafi ed agli epitaffi più singolari e sorprendenti, il
libro contiene anche varie analisi antropologiche e culturali relative al culto
dei morti in Carnia. Ne scrivono Patrizia Casanova, Dino Zanier, Marina
Giovannelli e altri. Il pezzo più singolare resta quello di Giorgio Ferigo
(intellettuale di sinistra, scrittore e ricercatore di storia locale oltre che
medico di medicina pubblica e quindi anche uno dei pochi necroscopi ufficiali di
Carnia), il quale presenta un suo studio su ALCUNE SUPERSTIZIONI IGIENICHE
RELATIVE ALLA MORTE in Carnia. Ferigo, col suo fare sornione e disincantato
spesso (fintamente?) stupito, pennella molte situazioni personalmente vissute
nel suo peregrinare in Carnia a constatare decessi e a rilasciare certificati di
morte. In questo suo lavoro, si imbatte in casi singolari, ambienti e concezioni
originali sopravvissute all’Illuminismo, atteggiamenti stravaganti, relativi
alla morte. Ferigo pare non sorridere di fronte a questi incidentalomi
professionali ma si sforza di andare a fondo, di capire e di carpire una
spiegazione. E traccia un percorso originale e affascinante circa
l’atteggiamento di taluni carnici nei confronti della morte, che ha ritrovato
nei casolari più sperduti di Carnia ma anche nei paesetti da tempo civilizzati
(civilizzati?). Un’opera pregevole non solo storicamente e culturalmente ma
anche dal punto di vista del recupero e della conservazione del patrimonio
antropologico che giace spesso negletto e abbandonato nei cimiteri di Carnia o
va del tutto scomparendo nei paesi ormai svuotati. Il volume costa 20 euro;
contattare: circolofotografico@interfree.it citando questa fonte
d’informazione.
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