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Cavazzo
carnico
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A misura che la
globalizzazione economica e l’omologazione culturale inesorabilmente avanzano,
si assiste per contro ad un continuo e indefettibile tentativo, da parte di Enti
Associazioni e privati, di restare ancorati a quel quid identitario
che ancora risulta percepibile o percettibile. Tentativi che non sempre riescono
nel loro intento, ma che comunque sono sempre la spia di una insopprimibile
voglia di radici e di particulare, oggi a grande rischio di estinzione.
Anche questo DVD, edito dal
Comune di Cavazzo Carnico (che ce lo ha gentilmente fornito), può essere
inserito a ragione in questo filone, caratterizzato dalla riscoperta e
valorizzazione dei tratti salienti di una Comunità e del suo territorio,
anche se, a prima vista, questo lavoro potrebbe superficialmente apparire solo
un mezzo di promozione turistica.
In
effetti, già il titolo del DVD (Terre di Cabatium), con quel suo
sottolineato nome latino, dà la cifra esatta del contenuto visivo e sonoro del
filmato, che, nascendo dalle onde spumeggianti del lago increspate dal remo di
una barca, ancora là ritorna nel finale, quasi a suggellare quella stretta
simbiosi che esiste da sempre tra le Terre di Cavazzo ed il lago omonimo, fonte
di vita e di benessere nei tempi andati.
Le
immagini, assai pregevoli e quasi antologiche, sono accompagnate da una voce
narrante (friulano, italiano e inglese) il cui timbro caldo e suadente
compenetra e vivifica le acque dei ruscelli, i casolari, la palude, i monti che
creano stupendi giochi di colori, di luci, di contrasti per un mosaico (quello
di Cavazzo) davvero insuperabile, assai rilassante per il corpo e riposante per
la mente.
I giacimenti culturali
di Cavazzo rappresentano la parte predominante del lavoro: dal Castrum
Cabatium di epoca romana alla millenaria Pieve di S. Stefano
artigliata sulla rocca di Cesclans, da quel gioiello di campagna che è la
chiesa di S. Rocco alla Parrocchiale del capoluogo, alle altre chiese
delle frazioni (Mena, Somplago e Cesclans). Di tutte vengono accuratamente
presentate le opere d’arte ivi contenute, la storia e le ultime
ristrutturazioni post terremoto 1976. Ampio spazio viene dato anche al Forte
di Monte Festa che sovrasta il paese, utilizzato nella I guerra mondiale
come baluardo contro gli austriaci e di cui vengono presentate inedite foto
d’epoca e raccontati gli aneddoti più curiosi, in attesa che venga allestito
un significativo percorso storico-culturale sulla tipologia di un “museo
all’aperto”.
La natura può essere considerato il collante che unisce e
fonde in unico sistema antropologico questo territorio particolare di Carnia: il
lago ancora splendido seppure inesorabilmente ferito dal viadotto
autostradale e dallo scarico delle acque gelide della centrale di Somplago che
hanno alterato la fauna ittica e la flora subacquea… il petrarchesco rio
Faeit con le sue chiare fresche et dolci acque in cui si immergono
leggiadre fanciulle… la recondita forra della Cjanevate in Val, poco
distante dal paese, splendido esempio di erosione, che incute paura ma alletta
la curiosità e richiama frotte di coraggiosi…
Tra
i personaggi famosi risalta Siro Angeli, il maggiore poeta carnico del II
Novecento, impegnato nel cinema, teatro, saggistica: l’inserimento di un brano
del film Maria Zef (in cui
Angeli interpretò Barbe Zef) viene a dare maggiore suggestione all’intera
opera ed enuclea quasi Siro Angeli in una nicchia speciale tutta sua.
Le immagini del tempo andato, con quella tinta seppia così ben realizzata,
costituiscono poi una sezione particolare dove i cjantons più tipici delle
frazioni (come il mulin di Gaspar ancora perfettamente funzionante)
vengono riproposti secondo l’angolatura della memoria e risaltano come
preziose testimonianze di un passato che ora non si vorrebbe mai cancellare.
Anche la rievocazione di brani di vita quotidiana del tempo che fu, contribuisce
a creare un’atmosfera nostalgicamente gradevole. Quelle cose che 40-50 anni fa
erano magari considerate impresentabili o da buttare, oggi, mediante questa
iconografia recuperata, vengono restituite alla visione di chi allora non
c’era ma anche di chi, essendoci invece allora, non le apprezzò forse per
quel che esse profondamente rappresentano: l’anima della Comunità.
Le
schede informative riguardanti il Comune vengono infine a chiudere questo lavoro
semplice, pulito e limpido che ha la capacità di trasmettere un senso di pace e
di ritrovata tranquillità e un sotterraneo desiderio di riscoprire questa
Carnia così fascinosa e ancora selvaggia ma così restia a farsi conoscere.
Chi
fosse interessato a questo DVD, potrebbe farne richiesta al Comune di
Cavazzo.