Carnia libera 1944
Guida al museo

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Fresco di stampa, è stato, poche settimane fa, diffuso questo interessante opuscolo, nel 60° anniversario della “Repubblica Libera della Carnia”. Più che una replica del volumetto uscito 10 anni fa (nel 50° anniversario e che è già presente in questa biblioteca), questo lavoro rappresenta la “guida” per il neonato “museo della resistenza” sorto ad Ampezzo, in una delle sale dello storico palazzo Unfer, già sede della Giunta della Zona Libera della Carnia nel 1944, ed attualmente anche sede del Museo Geologico. Un museo ancora in nuce, raccolto in una sala, che presenta per ora solo un interessante materiale iconografico, ma che col tempo potrebbe diventare un punto di riferimento.

Questo opuscolo, curato da Brunello Alfarè, mi pare possa distinguersi per alcuni motivi peculiari:

- la traduzione dell’ordinanza del 15.10.1943 con cui Hitler stesso istituiva la Adriatisches Küstenland (comprendente anche la Carnia), quale zona annessa al III Reich e della quale è riprodotta pure la cartina geografica.

- la riproduzione della armi in dotazione alle forze partigiane osovane e garibaldine (Sten, Mab, ’91, Bren, Breda 30).

- la testimonianza di Ruggero Vidale (Morgan) sulla morte di AULO MAGRINI (Arturo), medico e partigiano garibaldino, avvenuta presso il ponte di Noiaris a Sutrio. “Da parte moderata si è sostenuto che Aulo fosse caduto sotto i colpi amici nell’occasione di uno scontro con i tedeschi perché contrario ai metodi di lotta garibaldini… (pag. 39)”, mentre invece Morgan respinge fermamente una tale ipotesi e testimonia una diversa versione dei fatti, essendo lui presente a pochi metri da Aulo nel momento dello scontro e della sua uccisione (pag. 40).

- un elenco di partigiani caduti nella lotta o fucilati nel carcere di Udine (Battisti, Anselmo, Aso, Barba Livio, Nembo, Gracco, Barba...).

- Testimonianze di Romano Marchetti (Cino da Monte) e di Elio Martinis (Furore).

-  Lacerti di poesie di Leo Zanier e altri; illustrazioni e fotografie dell’epoca…

Quest’opuscolo, pur essendo una realizzazione di parte partigiana, viene a rinverdire una memoria collettiva che sta lentamente evaporando: molti giovani purtroppo oggi non sanno quasi nulla dell’annessione della Carnia al III Reich e della lotta partigiana (con tutte le sue luci e le sue ombre) che ne seguì. Questo semplice lavoro divulgativo-commemorativo si può richiedere al Municipio di Ampezzo oppure direttamente al Museo Carnia Libera 1944 sempre di Ampezzo.

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