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IL CAPITOLO DELLA
CARNIA
E I SUOI STATUTI
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Chi vuole approfondire la storia medioevale di CARNIA, compulsando
i documenti più diretti e importanti, non può rinunciare a questo splendido
libro di Franco QUAI, pubblicato ancora nel 1978 ma mai diventato
obsoleto o inutile o superato da altri. E’ un libro difficile, profondo,
preciso ma totalmente appagante per chi riesce a leggerlo fino alla fine.
Praticamente vengono affrontati e sviscerati tutti i DOCUMENTI
PIU’ ANTICHI riguardanti la Carnia e l’autore (già parroco di Zuglio e
non più tra noi) ne spiega con somma cura e precisione ogni aspetto di
ciascuno, descrivendone i particolari letterari e i riferimenti storici, i
tratti salienti e le curiosità.
Il primo documento
affrontato risale al 1244 (Reynardo da Fagagna), il secondo è quello di Manno
de’ Capponi (1290) e così via fino al 16° documento che risale al 1661.
Ogni documento risulta importantissimo per
ricostruire proprio la storia e le vicende di Carnia nei secoli passati e a
questi documenti antichi si sono rifatti proprio gli storici più autorevoli:
dal tolmezzino Pio Paschini al friulano Giancarlo Menis…
La seconda parte dell’opera presenta un approccio
particolare a questi documenti: vi si descrive l’esame codicologico e
quello paleografico e vi è l’esposizione degli statuti nella versione
italiana. Sono raccolti anche i nuovi statuti risalenti a dopo il 1662, molto
interessanti e anche curiosi come quello che riguarda la soppressione
napoleonica del Capitolo di S. Pietro.
Il GLOSSARIO finale risulta molto dettagliato e preciso,
meritando per questo un elogio a parte.
Volendo concludere, non si può non indicare
quest’opera di Quai come una delle più interessanti scritte da lui,
appassionato e devoto della storia di Carnia e dedicata proprio a chi ama la
Carnia e la sua storia. Oltretutto costa solo 10 euro (se esiste ancora presso
la Libreria Aquileia di Udine).
L’ opera migliore di Franco Quai resta tuttavia, a
mio giudizio, LA SEDE EPISCOPALE DEL FORUM IULIUM CARNICUM, del 1973,
nella quale l’autore traccia uno splendido excursus storico di questa antica
sede vescovile, utilizzando documenti inediti e intuizioni geniali. Un’opera
insuperata e insuperabile sia per il contenuto che per il taglio
scientifico-divulgativo.
Unico limite: è ormai introvabile e chi la possiede
è davvero fortunato e non lo presta a nessuno.