ARCHITETTURA DELLA CARNIA
valli di tempo e di pietra

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L'amico Gigi C. mi ha fatto recentemente questo inaspettato e graditissimo dono. Si tratta di uno splendido atlante a colori di oltre 170 pagine, corredato da un CD ROM, realizzato a più mani ed edito da Tipografia Moro e da Cre@ttiva di Tolmezzo.
I testi sono di Romeo Pignat, coautore anche di alcune fotografie. Gli altri collaboratori sono: Monica Ronco e Paolo Maria Buonsante (per nessuno di essi è disponibile la biografia).
In questo specialissimo libro vengono esposte le principali linee architettoniche esistenti in Carnia, che nel passato hanno interessato case, chiese, pievi, fienili, malghe, interi borghi.
Dopo una essenziale introduzione che presenta la geografia del territorio della Carnia e le fondamentali tappe storiche di questa Terra, viene introdotta per sommi capi l'architettura archeologica di Carnia con i suoi centri principali: Zuglio, Colle Zuca di Villa Santina, S. Martino di Ovaro, Torre Moscarda di Paluzza attraverso una scelta fotografica molto significativa.
Si apre poi il capitolo delle case e dei borghi antichi con un apparato iconografico davvero splendido: per ogni tipologia di casa viene rappresentato lo schema di costruzione e le necessarie spiegazioni (scopriamo così che vi è quasi una tipologia di casa per ogni vallata sicchè la casa della Val Degano è diversa da quella della val But a sua volta diversa da quella della Val Tagliamento e divesrissima da quella di Sauris...).
E così si passano in rassegna le 7 Valli di Carnia (Tagliamento, Lumiei, Pesarina, Degano, Calda, But, Chiarsò) per ciascuna delle quali appare evidentissima la varia e peculiare tipologia, specialmente per quelle case più signorili o nobili che si distinguono assolutamente dalle case comuni (basti pensare alla famosissima casa delle 100 finestre di Mione, dove vennero girate le scene più drammatiche e angoscianti del discusso e dicutibilissimo film sulla pedofilia "Territori d'ombra": vedi archivio di Cjargne Online).
Vengono poi presentati i maggiori edifici cultuali di Carnia: pievi, chiese parrocchiali e ancone votive, per ognuna delle quali vi è un esauriente ristretto storico; le fotografie esprimono assai bene i vari concetti esposti, così che risulta facilitato al lettore la comprensione dei vari significati sottesi alle strutture architettoniche.
L'architettura dei pastori riguarda poi le varie costruzioni che si trovano in quota: stavoli, fienili, malghe dove la semplicità delle strutture si concilia naturalmente con la funzionalità degli edifici stessi e le necessità dei luoghi. Ed anche in questo settore le tipologie si differenziano da valle a valle quando non da quota a quota (il conglomerato di Orias viene poi analizzato e descritto con maggiore ampiezza: vedi Orias tra i libri sottostanti).
Si prospettano infine i luoghi della memoria, che gli autori hanno voluto individuare in quattro siti ben precisi: la Mozartina di Paularo, la Farie di Checo di Cercivento, il Palazzo Linussio di Tolmezzo ed il Romitorio francescano di Raveo, per ognuno dei quali vi sono testi e fotografie esaurienti.
Quest'opera, pur non avendo i caratteri di un trattato sistematico della architettura di Carnia (nè potrebbe averli, essendo un'opera divulgativa), rappresenta certamente un riuscitissimo e convincente tentativo (il primo) di dare corpo e immagine a quella significativa espressione architettonica carnica che si esprime e rivela in diverse tipologie, spesso embricate e sovrapposte nei secoli, che fanno individuare a colpo d'occhio la casa di Carnia, pur nelle sue molteplici varietà di realizzazione.

Un breve cenno al CD-ROM allegato che si dispone in 4 temi intitolati: Villaggi d'Europa (con la riproposizione di alcuni angoli suggestivi); Appunti di viaggio (con la cartina delle Valli di Carnia con i 28 comuni); Memorie vive (Mozartina, farie di Checo, Presepio di Teno); Muri che parlano (breve silloge poetica di autori carnici).
Francamente, questo sussidio audio-visivo, pur essendo esteticamente moderno e accativante nonostante qualche inghippo nella cartina delle valli, risulta un pò leggerino, limitato e deludente specie laddove vorrebbe presentare i filmati riguardanti Mozartina e Farie di Checo oppure nella proposta poetica dove esiste solo la lettura italiana di alcune poesie carniche (sulla cui scelta peraltro non intendo soffermarmi)...
Un CD ROM insomma che fa certo maggiormente apprezzare l'assoluto valore didattico-espositivo dell'opera cartacea che probabilmente avrebbe meritato ed esigito un sussidio audio-visivo (qualora ce ne fosse stato davvero bisogno) di altra consistenza e di ben altro livello.


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