TE CRETO

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Nasco a Rigolato nel 1973, dove vivo fino all’età di sei anni praticamente dentro un bar che i miei gestiscono in paese e nel retro del quale vivevamo per il momento in quattro: in quel momento infatti avevo solo un fratello maggiore.
            Ci trasferiamo poi definitivamente ad Enemonzo nel 1980 dove i miei hanno trovato un altro lavoro e dove la famiglia si allarga a cinque verso la fine del 1981.
            La mia adolescenza l’ho passata gran parte a fare da baby sitter a mio fratello piccolo: avevo nove anni e cambiavo pannolini, davo biberon e giravo per il paese spingendo la carrozzella.
            Finiti gli studi sono diventato Perito Edile ma ho provato a seguire altre strade lavorative facendo delle esperienze diverse, oltre al militare di leva.
            Alla fine però sono ritornato sui mie passi ed ho ripreso a lavorare nell’edilizia, per sei anni in Impresa Edile, come dipendente, poi ho deciso di fare il libero professionista e passare dalla parte degli studi di progettazione, seguendone le fasi esecutive e contabili.
            Nel frattempo, assieme alla mia compagna Alessia, abbiamo aperto nel 2008, un’Osteria con Cucina, ad Enemonzo, in cui svolgo il ruolo di contabile, barista e cameriere negli orari di pranzo e chiusura serale.
            Sono sempre stato un buon lettore, soprattutto di romanzi, anche se all’inizio ero appassionato di gialli. I miei autori preferiti sono: in assoluto Wilbur Smith, poi Clive Cassler, Dan Brown, Agatha Christie, ma ho letto anche tanti altri.
Naturalmente sono un grande appassionato di montagna, in tutte le forme e stagioni. Mi ritengo un discreto alpinista con delle buone esperienze e tante uscite, sia in Friuli che in Veneto e Trentino. Ultimamente, a causa dei tanti impegni lavorativi, purtroppo, ho fortemente calato ahimè la frequenza di uscita, ed è forse anche per questo che scrivo di lei.

 

In questo racconto, immaginario ma correttamente geolocalizzato nelle descrizioni delle zone montuose interessate, vengono adoperate deliberatamente delle parole e delle espressioni in dialetto.
            Le mie origini, appunto, mi hanno in particolare portato ad utilizzare il gergo di Rigolato, piccolo paese della Carnia in cui sono cresciuto, prima di spostarmi ad Enemonzo.
Questo comune, ma in generale, l’area che va da Valpicetto, prima frazione che si passa arrivando da Comeglians (quindi da Tolmezzo, capoluogo della carnia) ad Avoltri, ultima frazione di Forni Avoltri, posta qualche chilometro prima di Sappada (BL), è molto nota e particolare per la desinenza del dialetto parlato: la “o”.

  1. l’âgo: l’acqua;
  2. la glisio: la chiesa;
  3. la ribo: la salita;
  4. uno grampo: una manciata;

ecc., ecc. che conferiscono, unitamente all’uso dell’articolo, all’unicità delle forme letterali ed alle inflessioni vocali, la sua caratteristica, diverse però ed ancora, non solo tra i due comuni, ma anche tra le relative frazioni ed il comune di appartenenza.
           
            “TE CRETO”: letteralmente significa, tradotto dal linguaggio dialettale carnico di Rigolato e dintorni, nella rupe o parete rocciosa della montagna.
Bisogna tuttavia prestare attenzione alle traduzioni letterali, poiché l’espressione nel gergo locale assume diverse e particolari sfumature, soprattutto, ed anche in questo caso, nell’uso dell’articolo che si interpone alla parola.
“TE” è un articolo che indica un’invasione, una presenza attiva, dunque: sulla, nella, dentro.

           

il libro

Il libro che ho scritto è un romanzo d’avventura ambientato in montagna, nelle “mie” montagne.
            In queste succedono e si accavallano delle serie di avventure, amori, sciagure e suspence che, spero, tengono il lettore ancorato alla trama.
            In poche parole la trama si sviluppa attorno a due fratelli che hanno fondato un’agenzia di accompagnamento escursionistico montano “Te Creto”, appunto. L’agenzia è composta da quattro persone, tre uomini e una donna, oltre ai due cani dei fratelli. In questo romanzo si trovano divisi in due per gruppo, con due itinerari di visita differenti e geograficamente lontani. Ad entrambi i capi spedizione accadono delle disavventure, in particolare al più giovane, Lorenzo, si trova, suo malgrado, implicato in una situazione che riguarda un’intricata organizzazione internazionale di contrabbando di armi e stupefacenti, che interferisce con il suo lavoro. Il fratello maggiore, appena saputo della sua “scomparsa”, si precipita immediatamente alla sua ricerca. I due si ritrovano in brutte circostanze, ma assieme e grazie alla loro preparazione fisica, riescono ad uscirne, aiutati dagli amici del Soccorso Alpino e dagli agenti dell’Interpol. Durante le concitate fasi di fuga, però, subiscono una perdita. Il filo del libro viene tenuto vivo anche grazie a dei flashback su avventure passate, gare ed episodi di vita quotidiana tipica, tradizionale e particolare delle nostre zone. I luoghi visitati sono descritti realmente, con ampio a panoramiche, sensazioni e nomi di vette.
            Il racconto esce dagli stereotipi classici dei romanzi americani, ma anche di autori italiani, in cui i protagonisti sono sempre belli, ricchi e audaci, allo scopo di far sognare i lettori portandoli in una dimensione sconosciuta.
Preferisco raccontare vita vera, sacrifici, tradizioni, esistenze in zone dure e difficili, però reali e tangibili, descrivendo panoramiche ed esperienze vissute.

Omar BITUSSI

omarbitussi@libero.it

dicembre 2015

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