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GLI OCCHI SU TIMAU
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Si
tratta di uno splendido ALBUM FOTOGRAFICO che
raccoglie i migliori scatti che l'obiettivo di ORESTE
UNFER (detto Van Schkarnutul) ha saputo cogliere all'interno
della comunità di Timau negli ultimi 30 anni del
secolo scorso.
Questo libro fotografico, curato fin nei minimi particolari dalla Tipografia
Cortolezzis di Paluzza, si presenta con una veste editoriale davvero pregevole
e raffinata, con soluzioni grafiche originali e accattivanti, con didascalie
sia
in italiano che in dialetto timavese.
Le numerosissime fotografie raccolte si presentano come un caleidoscopio figurativo:
si va dal bianco/nero che esalta l'espressività dei volti,
al color seppia che antichizza gli angoli più suggestivi
del paese, alla multicromia che attualizza la realtà odierna.
L'opera è suddivisa in 5 parti:
1. raccoglie volti e sguardi di donne e uomini
che si sono lasciati fotografare nella quotidianità paesana: ed allora
incontri vecchi sull'uscio di casa, amici sulla panchina, sorrisi dietro la gerla,
solchi rugosi a incorniciare espressioni antiche...
2. riunisce
i luoghi e gli angoli del paese più suggestivi, entro
il susseguirsi delle varie stagioni ed allora rivedi l'inverno di un tempo neanche
tanto lontano ma ancora carico di neve, rivedi la primavera che timidamente sfida
i rigori marzolini, rivedi l'estate che esplode sui pascoli e torni all'autunno
con i
suoi insuperati colori...
3. presenta le varie attività lavorative del
paese: la raccolta della legna, la macellazione del maiale, la fienagione, la
lavorazione del formaggio...
4. offre uno spaccato del tempo libero in paese:
donne
che sferruzzano, mariti che giocano a carte, giovani che
ballano, ragazzi che
giocano al calcio...
5. questa parte resta forse la più originale perchè presenta
una simpatica rappresentanza
dei gatti di Timau: forse nessun libro fotografico ha dedicato
uno spazio a questo animale domestico che per moltissime famiglie di Carnia
non è affatto solo un animale ma proprio semplicemente un... familiare
(nel
senso che
fa
parte
della
famiglia).
Credo che i moltissimi timavesi dispersi in Europa (massimamente in Svizzera)
potranno godere davvero nel loro animo, sfogliano questi ricordi visivi che hanno
segnato
un'epoca
che non tornerà più.
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