Su questo singolare e importantissimo argomento, il nostro sito ha già avuto modo di trattare ampiamente sia in Giacimenti Culturali di Carnia, sia nello specifico libro divulgativo in precedenza edito, ai quali si rimanda per un iniziale approccio a questo vasto argomento. Ora Aurora Cagnana, grandissima archeologa innamorata della Carnia (e la sua dedica non poteva che essere questa: "Al popolo duro della mia amata Carnia"), ha curato, insieme ad un nutrito gruppo di archeologi specialisti che hanno svolto le analisi archeometriche (Valeria Amoretti, Deben Cesana, Aurelio Climent Font, Daniela Marrazzo, Paolo Prati, Alessandra Spinetti e Alessandro Zucchiatti), questa monumentale opera che appare fin dall'inizio esaustiva sia per la mole (oltre 550 pagine), sia per la vasta e varia iconografia inserita, sia per i dati tecnici elaborati (utilizzando il radiocarbonio in primis). Come si può chiaramente evincere da questa premessa, si tratta di un colossale lavoro scientifico, rivolto ovviamente a quella comunità archeologica che maggiormente ne trarrà frutto per ulteriori sviluppi e progressi in questa branca del sapere umano. Avendo precisato questo, ritengo che: Al termine della lunga "sfogliata" di 550 pagine, sono rimasto sbalordito e impressionato dalla enorme quantità di notizie e di dati che riescono a ricavare gli archelogi dalle loro osservazioni: una cosa davvero misteriosa e unica; quasi come i geologi (e loro in effetti un po' lo sono) che sanno incredibilmente attribuire età-paternità-costituzione a qualsiasi montagna. E' un librone affascinate e sorprendente, che non ti lascia "riposare" un attimo ma ti incalza continuamente con stimoli e riflessioni che originano da una imponente, varia e svariata iconografia che cattura lo sguardo e seduce la mente e l'intelletto.
Ringrazio di cuore Rosy, Gigi e Marianna per questo splendido ed inatteso omaggio.
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