STORIA DI VENEZIA

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Tavola cronologica della Storia di Venezia

Tratta da: Compendio della storia della Repubblica di Venezia [dalle origini fino al 1776] del sig. Abbate Laugier, tomo II; In Venezia/MDCCLXXVI [=1776]. / Presso l’Erede di Niccolò Pezzana. / Con Licenza de’ Superiori, e Privilegio, pp. 386-414.

(Copia presso la Biblioteca Storica del Libero Maso de I Coi, gentilmente inviata da don Floriano Pellegrini)

 

400 Grande Irruzione de’ Goti in Italia. Molti abitatori del Continente si rifugiano sopra alcune Isolette poste nel fondo del Golfo Adriatico. Cessate le ostilità i più di loro sen tornano alle loro Case. Alcuni pochi fissano dimora nell’Isola di Rialto, di cui si servono i Padovani come di un porto pel loro commercio marittimo.

421 Si fabbrica in Rialto una Chiesa da dedicarsi a S. Jacopo Apostolo. A quest’anno è fissata dagli Scrittori comunemente l’Epoca della fondazione di Venezia. Alcuni con più di ragione la segnano parecchi anni dopo; cioè verso il declinare del Secolo V [Corpus Civitatis Venetiarum].

452 Irruzione degli Unni in Italia sotto il comando d’Attila. I Popoli del Continente cercano asilo in Rialto, e nelle altre Isole convicine. Si eleggono i Tribuni, i quali hanno l’incarico del Governo. Ne vien destinato uno per ciascun’Isola.

493 Teodorico Re degli Ostro-Goti sottomette l’Italia. Passano nuovi abitanti del Continente a rifugiarsi nelle Isole.

552 Narsete soccorso dai Veneziani sconfigge gli Ostro-Goti. Fa edificare in Rialto due Chiese, l’una dedicata a S. Teodoro, l’altra a S. Geminiano [In spiritualibus le isole veneziane, dopo lo scisma aquilejese dei Tre Capitoli, sono passate sotto la giurisdizione della Chiesa di Grado, eretta a vescovado in opposizione ad Aquileja ed il cui primo Vescovo è Candidiano nel 606, rimasto fedele a Roma e per questo nominato poi anche Patriarca, nonostante la successiva ricomposizione dello scisma. Da allora coesisteranno due Patriarchi: quello di Aquileja con giurisdizione sui vasti territori longobardi dell'entroterra durerà fino al 1751; quello di Grado, con giurisdizione sulle terre costiere bizantine e veneziane, durerà fino al 1451, quando verrà rilevato da Venezia stessa, ndr].

568 Irruzione terribile dei Longobardi in Italia. Le Isole di Venezia riempionsi di nuovi rifugiati.

697 Dopo molte tribolazioni insorte a cagione della mala amministrazione dei Tribuni, risolvono li Veneziani di eleggersi un Capo col nome di Duce, ossia Doge. E’ convocata un’Assemblea generale in Eraclea, dove Paolo Lucio Anafesto vien Eletto pel primo, che regge lo Stato per molti anni sapientemente. Egli pianta la sua Sede in questa Città.

717 Il Doge Anafesto muore, e gli viene sostituito Marcello Tegalliano, Doge II.

726 Muore il Doge Tegalliano, e gli succede Orso Doge III.

728 Orso alle istanze di Papa Gregorio III. imprende l’assedio di Ravenna occupata dai Longobardi affin di rimettervi il suo Esarca. Egli vi riesce felicemente, ed ottiene per questa impresa dall’Imperadore d’Oriente il titolo glorioso d’Ipato.

737 Dopo molte divisioni eccitate dall’imperiosa condotta del Doge, questi viene assalito dalla fazione ad esso contraria, ed ucciso nel suo proprio Palazzo.Li Veneziani disgustati della Dignità Ducale eleggono un annuo Magistrato col titolo di Maestro di Soldati. Cinque Cittadini l’un dopo l’altro occupano questa Magistratura.

742 Si riaccende in Eraclea il fuoco della discordia. Vien convocata in Malamocco un’Assemblea generale. Vi si elegge Teodoro, Doge IV. E’ trasferita la Sede Ducale in questa Città.

755 Galla Cittadino potente di Malamocco, ed ambizioso fa svellere gli occhj a Teodoro, ed occupa la Sede Ducale. Questo è il Doge V.

756 L’iniquo Doge dai Cittadini è privo degli occhj, e discacciato in esilio. Gli viene sostituito Domenico Monegario, Doge VI.

764 Monegario per la sua iniqua condotta è privo degli occhj, e discacciato in esilio. Gli succede Maurizio Galbajo, Doge VII. al quale è permesso di associarsi nel Governo il suo figliuolo Giovanni.

787 Muore Maurizio pieno di meriti, e gli succede il suo figliuolo Giovanni Galbajo, Doge VIII. Egli pure ha per compagno nel Governo il suo figliuolo Maurizio.

804 Li due scellerati Dogi dopo di aver tenuta la Nazione oppressa per qualche tempo sono sorpresi dai Congiurati, e prendon la fuga. Ad essi succede Obelerio, Doge IX.

810 Obelerio vien relegato in Costantinopoli, sul sospetto, ch’egli non fosse d’intelligenza con Pipino, e con li Francesi. Questo Principe minaccia li Veneziani d’invadere il loro Stato, ed occupa diverse Isole. Vuol prendere Rialto. Sotto la direzione di Angelo Participazio riportano essi contro quel Principe una segnalata vittoria navale.

811 Il benemerito Cittadino Angelo Partecipazio vien eleggo Doge X. Egli trasferisce la Sede Ducale in Rialto.

827 Egli muore, e gli succede il suo figliuolo Giustiniano Doge XI., che gli era stato associato già nel Governo.

829 Muore Giustiniano, e lascia somme considerabili di danaro da esser destinate per la fabbrica del Tempio di San Marco, [i cui resti mortali erano stati nottetempo trafugati dai veneziani l’anno prima da Alessandria d’Egitto, ove erano conservati e venerati (ndr)]. Gli succede il suo fratello Giovanni, Doge XII.

837 Dopo molti torbidi egli viene attaccato dalla fazione ad esso contraria, preso, e relegato a Grado, dove poco dopo muor d’afflizione. Gli succede Pietro Tradonico, Doge XIII.

864 Continuando tuttavia le divisioni intestine, il nuovo Doge alla fine viene assalito da una Truppa di scellerati, mentre recatasi con tutto il corteggio a San Zaccharia, ed è trucidato barbaramente. Orso Participazio, Doge XIV. è sostituito in suo luogo.

881 Giovanni Participazio, Doge XV. Succede al suo Padre Orso.

887 Rinuncia del Doge Giovanni Participazio, al quale viene sostituito Pietro Candiano, Doge XVI.

888 Il nuovo Doge, dal cui saggio Governo molto attendevasi, muor combattendo contro i Pirati di Narenta. Gli succede Pietro Tribuno, Doge XVII.

906 Li Veneziani riportano una Vittoria navale nelle Lagune contro degli Ungheri, i quali ne sono sconfitti.

912 Muore dopo un lungo, ed ottimo Governo il Doge Tribuno, e gli viene sostituito Orso II. Participazio, Doge XVIII.

932 Il Doge Orso rinuncia alla sua Dignità per terminare i suoi giorni pacificamente in un Monastero. Gli viene eletto per Successore Pietro Candiano II. di questo nome, Doge XIX.

939 Muore il Doge Candiano, e gli viene sostituito Pietro Participazio, ossia Badoaro, Doge XX:

942 Muore Pietro Badoaro, e gli è dato per Successore Pietro III. Candiano, Doge XXI.

959 Il Doge Candiano muor d’afflizione, e gli succede Pietro IV. Candiano, Doge XXII. iniquo di lui Figliuolo, ch’era stato di già proscritto per le sue scelleraggini, e per essersi rivoltato per fino contro lo stesso suo Padre.

976 Egli vien finalmente ucciso dalla moltitudine insieme con un suo bambino, cui teneva nelle sue braccia, a cagione della iniqua, e tirannica sua condotta. Gli succede Pietro Orseolo, Doge XXIII.

978 Questo Doge si ritira in un Monastero per terminarvi santamente i suoi giorni. Gli viene sostituito Vitale Candiano, Doge XXIV.

979 Muore il Doge Vitale, e gli succede nella prima Dignità della Patria Tribuno Memmo, Doge XXV.

991 Al Doge Memmo ritiratosi in un Monastero succede Pietro II. Orseolo, Doge XXVI. Sotto il di lui Governo la Repubblica ingrandisce il suo Dominio nell’Istria, e nella Dalmazia.

1009 Muore pieno di meriti verso la Patria il Doge Orseolo, e gli viene sostituito per acclamazione universale il di lui figliuolo Ottone, Doge XXVII.

1026 Essendosi formata congiura contro il Doge da un Cittadino ambizioso, quegli ne vien deposto, e mandato in esilio; ed in mezzo ai torbidi vien promosso Pietro Centranigo.

1031 Li Veneziani non contenti della fatta innovazione caccian l’eletto, e risolvono di richiamare Ottone. E sulla notizia avuta, ch’egli era morto, Domenico Orseolo pretendendo la Dignità Ducale ereditaria nella sua Casa se ne mette in possesso; ma egli vien assalito nel Palazzo, e fugge in Ravenna. Dopo ciò viene eletto Domenico Flabanico, Doge XXVIII.

1043 Domenico Flabanico muore, e gli viene sostituito Domenico Contarini, Doge XXIX.
Al benemerito Doge Contarini, che dopo un lungo, e saggio governo muore, gli succede Domenico Selvo, Doge XXX. per acclamazione universale.

1084 Muore il Doge Contarini, e gli vien eletto per Successore Vitale Faliero, Doge XXXI.

1096 Alla morte in quest’anno accaduta del Doge Faliero succede Vitale Michieli, Doge XXXII.

1100 Li Veneziani contribuiscono molto alla prima Guerra di Terra Santa, ovvero alla prima Crociata.

1101 Muore il Doge Michieli, e gli succede Ordelaso Faliero, Doge XXXIII.

1117 Egli muore in mezzo ad un combattimento contro degli Ungheri. Gli succede Domenico Michieli, Doge XXXIV.

1130 Alla morte avvenuta in quest’anno del Doge Michieli, viene eletto per succedergli Pietro Polani, Doge XXXV.

1148 Muore Pietro Polani, e gli succede Domenico Morosini, Doge XXXVI.

1156 Succede all’estinto Doge Morosini Vitale II. Michieli, Doge XXXVII.

1172 Egli viene assassinato dal Popolo. Nell’Interregno si fanno mangiamenti notabili nel Governo. Sebastiano Ziani, Doge XXXVIII. gli succede.

1178 Li Veneziani sotto questo Doge proteggono il Papa Alessandro III. contro l’Imperadore Federico Barbarossa, che da essi è vinto in una Battaglia Navale. La Pace d’Alessandro con Federico è celebrata in Venezia. questo Papa dà al Doge Ziani parecchi pegni della sua riconoscenza, che servon tuttora di monumenti della gloriosa impresa operata dai Veneziani a prò di lui. Poco dopo sen muore codesto Doge, e gli viene eletto per Successore Orio Malipiero, Doge XXXIX.

1190 Li Veneziani concorrono con l’uso delle loro forze agli avanzamenti della terza Crociata.

1192 Il Doge Malipiero rinuncia alla sua Dignità, e gli viene sostituito Enrico Dandolo, Doge XL.

1204 Sotto il Dogato, e per opera singolarmente d’Enrico Dandolo la Repubblica dopo di aver riacquistata Zara s’impadronisce di Costantinopoli d’accordo con li Francesi.

1205 Il Doge Dandolo in una età avanzatissima compie il termine de’ suoi giorni in Costantinopoli, ed è sepolto onorevolmente in S. Sofia. Dopo la sua morte in Venezia si fanno parecchj regolamenti. Indi viene eletto Pietro Ziani, Doge XLI.

1206 Oltre all’Isola di Candia di già acquistata dalla Repubblica per certa somma di danaro, molte altre Isole dell’Arcipelago toccano ad essa in partaggio nella divisione fatta con li Francesi. Parecchie di esse Isole sono occupate da Cittadini opulenti previa la concessione della Repubblica fatta ad essi con un Decreto particolare.

1207 Li Genovesi ingelositi dall’avanzamento dei Veneziani in Oriente suscitano in Candia una ribellione che è da lor sostenuta. L’Isola è sottomessa alla Repubblica novellamente.

1229 Muore Pietro Ziani dopo un lungo governo, e gli succede Jacopo Tiepolo, Doge XLII.

1249 Essendosi ritirato il Doge Tiepolo per finire tranquillamente i suoi giorni, gli viene sostituito Marino Morosini, Doge XLIII.

1252 Muore il Doge Morosini, e gli vien dato per Successore Rainiero Zeno, Doge XLIV.

1261 Li Greci sotto l’Impero di Michele Paleologo riacquistano Costantinopoli sopra dei Veneziani, e dei Francesi.

1264 Vittoria Navale segnalatissima riportata dai Veneziani contro dei Genovesi.

1266 Altra Vittoria parimente Navale contro di essi.

1268 Muore il Doge Zeno. Nell’Interregno viene istituito un nuovo metodo per l’elezione dei Dogi avvenire. Gli succede Lorenzo Tiepolo, Doge XLV.

1273 Istituzione in Venezia della carica illustre del Cancelliere Grande della Repubblica.

1275 Muore il Doge Tiepolo, e gli succede Jacopo Contarini, Doge XLVI.
Morte del Doge Contarini, a cui viene sostituito Gio: Dandolo, Doge XLVII.

1283 Gli Istriani già ribellatisi alla Repubblica, e sostenuti nella loro rivolta dalle forze del patriarca d’Aquileja, in quest’anno vengono da lei sottomessi.

1287 Stefano Principe d’Ungheria prende in Moglie Tommasina Morosini Gentildonna Veneziana.

1289 Muore il Doge Dandolo, e nel tempo della celebrazione degli ufficj funebri vien proclamato Doge dal Popolo Jacopo Tiepolo. Questi prudentemente si ritira a Trivigi, e viene a codesta carica eletto Pietro Gradenigo, Doge XLVIII.
Andrea, Principe d’Ungheria, detto il Veneziano a cagion di sua Madre Tommasina Morosini, è ristabilito dai Veneziani sul trono dei suoi Maggiori.

1291 Dopo tante sollecitudini, e dispendj impiegati dalle Potenze Cristiane, e fra queste dalla Repubblica nelle spedizioni di Terra Santa, La Città d’Acri è alla fine presa dagli Infedeli, ed il Regno di Gerusalemme ha il suo fine.

1292 E’ rinovata la guerra della Repubblica coi Genovesi. Questi son prevenuti, e danneggiati nelle loro possessioni d’Oriente.

1295 Li Veneziani incontrano una battaglia navale con la Flotta Genovese, e sono disfatti presso Curzola. Costernazione in Venezia.

1296 Altra battaglia navale tra li Veneziani, ed i Genovesi presso lo Stretto dei Dardanelli. Sconfitta dei primi, e loro costanza nel mezzo delle disgrazie.

1297 Il Doge Gradenigo intraprende la Riforma del Governo Veneziano. I soli Individui, che in quest’anno compongono il Maggior Consiglio, son destinati per Legge al Governo della Repubblica, e tutti gli altri ne rimangono esclusi. Grande fermento per questa innovazione.

1302 Congiura ordita da un sedizioso della sfera popolare detto Marino Bocconio. Ella è scoperta ne’ suoi principj; e costui del pari che altri suoi complici vengono condannati a morte. Il fermento sebben coperto, in luogo di estinguersi, va più sempre aumentandosi.

1308 Clemente V. fulmina le Censure contro dei Veneziani per aver questi presa Ferrara. Gli effetti di questo Anatema sono ad essi perniciosissimi. Ferrara è riconquistata sopra di essi dal Legato del Papa.

1310 Orribil Congiura dei Tiepeolo, e dei Quirini con moltissimi altri tirati al loro partito contro la Patria. Ella viene felicemente estinta. Li Congiurati sono sconfitti in un grande combattimento dato nella gran Piazza. Molti fuggono, e molti sono arrestati, e puniti con l’ultimo dei supplicj. Instituzione del Consiglio dei X. per mantenere nella Città la Subordinazione, ed il buon ordine.

1311 Muore in quest’anno il Doge Gradenigo, e gli è dato per Successore Marino Giorgio, volgarmente Zorzi, Doge XLIX.

1312 Muore dopo parecchi mesi il Doge Zorzi, e gli succede Giovanni Soranzo, Doge L.

1313 Francesco Dandolo inviato dalla Repubblica Ambasciatore a Clemente V. si umilia dinanzi a questo Pontefice, e ne ottiene l’assoluzione delle Censure già fulminate contro di essa.
La Città di Zara, ch’erasi alla Repubblica ribellata, torna sotto il di lei Dominio.

1326 L’Isola di Candia, ch’erasi ribellata, vien sottomessa alla Repubblica per la forza delle armi.

1327 Muore il Doge Soranzo, e gli viene sostituito Francesco Dandolo, Doge LI.

1338 Mastino della Scala, Signor di Verona, è spogliato di quasi tutti i suoi Stati dalla Repubblica, e da altri Principi dell’Italia.

1339 Muore il Doge Dandolo, e gli succede Bartolommeo Gradenigo, Doge LII.

1341 Insorge una nuova ribellione nell’Isola di Candia, che vien repressa dai Veneziani con la forza.

1342 Muore il Doge Gradenigo, e gli succede Andrea Dandolo, che fu il primo Storico delle cose Veneziane, Doge LIII.

1346 Li Veneziani fanno col Soldano d’Egitto un Trattato di Commercio.

1347 Zara nuovamente ribellasi alla Repubblica, e vien sottomessa per la forza delle armi.

1348 La Peste affligge l’Italia. La Città di Venezia n’è spopolata. Il Maggior Consiglio prima composto di 1250. Nobili è ridotto a soli 380.

1349 Si rinnova la guerra tra la Repubblica, e li Genovesi. Questi dopo di essere stati battuti in un combattimento navale invadono l’Isola di Negroponte, ed altri luoghi.

1352 La Flotta Veneziana è battuta dalla Genovese presso Costantinopoli.

1353 La Flotta dei Genovesi è posta in disolazione dalla Veneziana presso l’Isola di Sardegna. Dopo questa sconfitta si danno essi sotto il Dominio del Duca di Milano.

1354 Muore il Doge Dandolo, e gli succede Marino Faliero, Doge LIV.

1355 Il Doge congiura contro la Patria, e viene decapitato. Molti altri rei dello stesso delitto sono puniti con varie pene.
Al Doge Faliero succede Giovanni Gradenigo, Doge LV.
La pace tra li Veneziani, e li Genovesi è conchiusa. Questi ultimi scuotono il giogo del Duca di Milano, e si rimettono in libertà.

1356 Si rinova la guerra tra li Veneziani, ed il Re d’Ungheria. Nel mezzo di questa guerra muore l’ultimo Doge, al quale succede Gio: Delfino, Doge LVI.

1358 Conchiusione della pace fra la Repubblica, ed il Re d’Ungheria, per cui vien ceduta a questo Principe la Dalmazia.

1360 La Peste originata dall’Istria invade la Città di Venezia. Fra gli altri vi muore il Doge Delfino, e gli viene sostituito Lorenzo Celsi, Doge LVII.

1363 Insorge una nuova ribellione in Candia, che vien repressa con la forza delle armi.

1365 Muore Lorenzo Celsi, e gli è dato per Successore Marco Corsaro, Doge LVIII.

1366 Altra ribellione suscitata dagli Insulari di Candia repressa dalle armi della Repubblica.

1367 Muore il Doge Cornaro, e gli viene eletto per successore Andrea Contarini, Doge LIX. malgrado la sua ripugnanza nell’accettare questa Dignità.

1370 Insorge fiera discordia tra la repubblica, e Francesco di Carrara Signor di Padova.

1371 Questo Principe trama una cospirazione contro il Doge, e li principali del Governo. Gli emissarj da lui spediti a Venezia sono scoperti, e puniti con l’ultimo supplicio. Gli riesce di corrompere alcuni dei primi Nobili col suo danaro, che gli discuoprono le più segrete Deliberazioni del Senato. Essi sono scoperti, ed in varie guise puniti.

1372 Li Veneziani fanno la guerra al Signore di Padova, al quale si unisce in Lega il Re di Ungheria.

1373 Questo Principe obbliga il Carrarese alla pace, sottraendogli i suoi soccorsi. Ella viene conchiusa in modo proficuo, e glorioso per li Veneziani.

1376 Il Duca d’Austria si arrende alle sollecitazioni del Carrarese, ed intraprende la guerra contro di essi.

1378 Il Carrarese contrae Alleanza col Re d’Ungheria, col Patriarca d’Aquileja, e coi Genovesi, sotto il pretesto apparente della lor sicurezza comune.
Il Senato fa a condizioni svantaggiose la pace col Duca d’Austria, adattandosi per tal modo alle circostanze del tempo.
Gli Alleati dichiarano ai Veneziani la guerra. Questi riportano sopra dei Genovesi una gran vittoria Navale.

1379 La Flotta Veneziana sotto il comando di Vittore Pisani è intieramente disfatta dalla Genovese presso l’Istria. Pisani torna a Venezia per ordine del Senato, ed è posto in prigione. Nel tempo di questo sì sgraziato successo Carlo Zeno con alquante Galere saccheggia tutta la riviera di Genova.
Riesce alli Genovesi, dopo una fortissima resistenza incontrata nell’assedio di Chioggia, di prendere questa Città marittima. Li Veneziani ne sono oppressi per l’afflizione.
Essi fanno delle opportune disposizioni per mettere la Capitale al coperto dagli attentati nemici. Il Governo in sì critiche circostanze è costretto a cedere ai clamori del Popolo con mettere in libertà Vittore Pisani. Questo grand’uomo accresce le opere per la difesa della Metropoli.
Li progressi dei Genovesi inducono il Senato a chiedere la pace al Re d’Ungheria, ed al Signor di Padova, che la ricusano.

1380 Le cose cangiano a poco a poco d’aspetto, e Chioggia è alla fine ricuperata dai Veneziani, massimamente per opera di Carlo Zeno.

1381 Giusta il Decreto pubblicato avanti la guerra trascelgonsi trenta Famiglie più benemerite per li servigi prestati in questa occasione, che sono ammesse al Maggior Consiglio.
La pace coi Genovesi in questo stesso anno è conchiusa.

1382 Muore il Doge Contarini, ch’erasi diportato col più vivo zelo per la salvezza della sua Patria nelle ultime vicende da lei sofferte; e gli viene sostituito Michele Morosini, Doge LX.
Muore al termine di quattro mesi il Doge attaccato dalla Peste, flagello, che in poco tempo uccide nella Metropoli diciannovemila abitanti.
Gli viene eletto per Successore Antonio Veniero, Doge LXI. il quale attualmente sosteneva la carica di Capitano delle armi nell’Isola di Candia.

1384 Il Duca d’Austria con grande rammarico dei Veneziani cede al Signor di Padova la Marca Trivigiana per certa somma considerabile di danaro.

1388 Li Veneziani si uniscono a Gian Galeazzo Duca di Milano per abbattere il Carrarese. Sottomettono il Trivigiano. Padova si rende, e Francesco di Carrara è condotto prigioniero nel Milanese.

1390 Il di lui figliuolo Francesco, soccorso dal Duca di Baviera, presso cui erasi ritirato, rientra in possesso di Padova pel consentimento dei Veneziani ingelositi dell’ambiziosa condotta del Duca di Milano.

1400 Muore il Doge Veniero, a cui viene sostituito Michele Steno, Doge LXII. Il Popolo udendo questa elezione dà grandi dimostrazioni di giubilo, e ne fa grandi allegrezze.

1403 Battaglia Navale tra li Veneziani comandati dal celebre Carlo Zeno, e li Genovesi comandati dal Maresciallo di Boucicat, Governatore dello Stato di Genova per la Francia. Vittoria dei primi. Immediatamente dopo li Genovesi domandano, ed ottengono la pace.

1404 La malvagia condotta del Signor di Padova verso li Veneziani, ai quali doveva il suo ristabilimento, induce il senato a fargli guerra.

1405 Egli perde alla fine tutti i suoi Stati insieme con la libertà; ed è condannato dalla Repubblica a perdere la vita insieme con due suoi Figliuoli nella prigione.

1407 Ladislao Re di Napoli cede alla repubblica per una somma considerabile di danaro la Città importante di Zara già da lui conquistata sopra di Sigismondo re d’Ungheria. Ella ne prende il possesso.

1410 Si scuopre in Padova, ed in Verona un complotto a favore di Marsilio di Carrara, e di Brunoro della Scala, che viene estinto con la Punizione dei rei.

1411 L’Imperadore Sigismondo fa guerra alla Repubblica. Entra la sua Armata nel Friuli, e vi fa grandi progressi. Il Generale Nemico si lascia corrompere dal danaro di lei, e si ritira con le sue Truppe.

1412 Ricominciano le ostilità. L’Armata Unghera è quasi distrutta dalle malattie.

1413 Il Senato conchiude con Sigismondo una tregua di cinque anni.
La Peste fa grandi stragi a Venezia, dove uccide in breve spazio di tempo tremille abitanti. Vi muore il Doge medesimo verso il fine dell’anno, e gli è dato per Successore Tommaso Mocenigo, Doge LXIII. Si celebrano straordinarie Feste a Venezia, ed in tutto lo Stato per una tale Elezione.

1416 Si rompe la pace coi Turchi. Vien loro dato un combattimento in mare, e sono sconfitti. La pace è ristabilita.
La tregua con Sigismondo è presso al suo termine. Li Veneziani entrano in maneggio con questo Principe, ma senza verun successo. Ricominciano le operazioni d’ambe le parti.

1420 Li Veneziani sottomettono tutto il Friuli [e la Carnia, ndr]. Papa Martino V. s’impiega presso il Senato a favore del Patriarca d’Aquileja, Signore di questa Provincia; ma inutilmente. Ella resta in potere dei Veneziani, eccettuatine alcuni castelli lasciati a quel Vescovo.

1421 Le armi della Repubblica sono altresì con prospero successo impiegate nella Dalmazia, e nell’Istria.

1423 Muore l’ottimo Doge Mocenigo, e gli viene sostituito Francesco Foscari, Doge LXIV.

1425 La Repubblica si unisce in Lega coi Fiorentini, e con altri contro il Duca di Milano.

1428 Ella fa la pace col Duca di Milano a condizioni vantaggiosissime per la mediazione del Papa. Il Duca si pente di aver fatta una pace vergognosa, ed è indotto dai proprj Sudditi a proseguire la guerra. Li Veneziani rinovano contro di esso la Lega coi Fiorentini.
Egli è alla fine costretto ad acconsentire ad una pace ancora più svantaggiosa di prima. Bergamo, e Brescia coi lor territorj vengono in questa occasione sotto il Dominio della Repubblica.

1429 Il Doge Foscari vien ferito nel suo Palazzo con un colpo di pugnale. L’Assassino è arrestato, ed appeso fra le due colonne.

1430 Il Signor di Ravenna Obizzo di Polenta lascia morendo la Signoria tutrice di suo figliuolo, ed erede delli suoi Stati nel caso, che questi venga a morire senza aver prole.

1431 Gabriele Condulmero Nobile Veneziano eletto Pontefice prende il nome di Eugenio IV. Allegrezza dei Veneziani per codesta Elezione.

1432 Francesco Carmagnola di già passato dal servigio del Duca di Milano a quello della repubblica nel carico di Generale ne tradisce gli interessi. Dopo la saggia dissimulazione di qualche tempo, per parte del Governo, egli in quest’anno è chiamato a Venezia, e decapitato fra le due colonne.

1433 La guerra, ch’erasi di già rinuovata contro il Duca di Milano, si termina con un Trattato di pace.
Il Doge Foscari vuol dimettere la sua Dignità; ma la sua demissione non è dal Governo accettata.

1435 Alleanza dei Veneziani coi Fiorentini, e coi Genovesi contro il Duca di Milano.
Cospirazione in Padova diretta dal Duca Visconti a favore di Mastino di Carrara. Ella viene scoperta. I rei principali ne sono puniti con varie pene. Mastino è riconosciuto, ed arrestato dalli Paesani delli Sette Comuni nel Vicentino. Egli è condotto a Venezia, e decapitato in mezzo alle due colonne.

1437 Il Conte Sforza Alleato dei Veneziani nella guerra contro il Duca Visconti, si disgusta di loro. Li Fiorentini fanno la loro pace particolare con questo Duca.

1438 Gattamelata salva l’Armata della Repubblica con aprirsi una strada creduta dagli stessi nemici impraticabile attraverso le Montagne del trentino, e la conduce nel piano di Verona. Questo Generale ne ottiene grandi ricompense dal Senato.
Si rinuova la Lega tra i Fiorentini, ed i Veneziani. Sforza medesimo passa al loro servigio.

1441 Attese le grandi vittorie riportate da lui in questa occasione, il Duca Visconti si trova astretto a proporgli la pace, ed egli l’accetta a condizioni vantaggiose per la Repubblica. Il Senato approva la sua condotta. La pace è conchiusa, e ratificata dalle parti interessate.

1442 Il Doge Foscari vuole abdicare nuovamente il Dogato. La Signoria vi si oppone.

1450 Il Conte Sforza divien Signore del Milanese in onta di tutte le opposizioni dei Veneziani.

1451 La Sede Patriarcale di Grado [di cui era suffraganea Venezia fin dalle sue origini: vedi anno 552] è trasferita in Venezia. Niccolò V. elegge primo Patriarca di questa insigne Metropoli Lorenzo Giustiniani, che n’era Vescovo per l’innanzi, e che fu poi noverato tra i Santi.

1454 Li Veneziani dopo una lunga guerra contro lo Sforza fanno con esso la pace. S’impegnano essi di riconoscerlo per Duca di Milano; ed egli loro restituisce i Luoghi già conquistati nel Bresciano, e nel Bergamasco.

1457 Il Doge Foscari è deposto dalla sua Dignità per Ordine del Consiglio dei Dieci, a cagione, ed in vista di sua impotenza. Poco dopo egli muore d’afflizione. Gli viene eletto per Successore Pascale Malipiero, Doge LXV.

1462 Li Veneziani fanno un Trattato per essi onorevole, e vantaggioso col Soldano di Egitto in proposito di Commercio.
Muore il Doge malipiero, e gli è dato per successore Cristoforo Moro Doge LXVI.

1464 Li Veneziani conforme al desiderio mostrato da Pio II. obbligano il loro Doge ad imbarcarsi, e ad unirsi a lui per la spedizione di Terra Santa. Il Doge sbarca in Ancona, dove in pochi giorni muore il Pontefice. Egli entra nel Concistoro dei Cardinali, e vi riceve grandissimi onori. La spedizione già disegnata riman senza effetto, ed il Doge torna a Venezia.

1468 Il Re di Cipro sposa in quest’anno Catterina Cornaro, Nipote d’Andrea Cornaro Nobile Veneziano proscritto già dalla Patria.
Il celebre Cardinale Bessarione offre in dono la sua pregevole Raccolta di Libri per lo più scritti a mano alla Repubblica, a cui spedisce l’Atto autentico della sua Donazione. Per la parte di lei, gliene viene attestata in una Lettera la più viva riconoscenza. Questa Raccolta forma il pregio maggiore della Biblioteca di San Marco, e la mette al rango delle più distinte d’Europa.

1470 Dopo una lunga, ed ostinata guerra coi Turchi, la repubblica perdé l’Isola di Negroponte.

1471 Muore il Doge Moro, e gli viene sostituito Niccolò Trono, Doge LXVII.

1473 Muore Jacopo di Lusignano Re di Cipro raccomandando, che la Reina Vedova fosse posta sotto la protezione della Repubblica.
Muore il Doge Trono, e gli viene eletto per successore Niccolò Marcello, Doge LXVIII.
Torbidi, e Sedizioni nel Regno di Cipro. I Veneziani proteggono la Reina Cornaro, e la tranquillità vi è ristabilita.

1474 Muore il Doge Marcello, e gli succede Pietro Mocenigo, Doge LXIX.

1476 Muore il Doge Mocenigo, e gli viene sostituito Amdrea Vendramino, Doge LXX.

1478 More il Doge Vendramino, e gli succede Giovanni Mocenigo, Doge LXXI.
La Peste mette a disolazione Venezia.

1479 Li Veneziani fanno la guerra coi Turchi.
Congiura contro la Reina di Cipro. Ella è scoperta, ed i Rei principali ne sono puniti.

1482 La Repubblica fa la guerra al Duca di Ferrara, e conquista in tale occasione il Polesine.

1483 Le Isole di Cefalonìa, e di Zante vengono in potere della Repubblica.

1484 L’Imperadore dei Turchi domanda la prima di queste Isole, ed i Veneziani si trovano astretti a cederla.

1485 Muore il Doge Mocenigo, e gli succede Marco Barbarico, Doge LXXII.

1486 Il Doge Barbarico dopo molti disgusti ricevuti da suo fratello Agostino muor d’afflizione, e gli viene eletto per successore questo fratello medesimo, Doge LXXIII.

1489 La Reina di Cipro conformandosi alla Volontà del Senato rinuncia ad ogni diritto sopra quel Regno in grazia della Repubblica, che ne prende possesso. Ella viene a Venezia, dove riceve grandissimi onori, e le viene assegnato il Castello d’Asolo nel Trivigiano pel luogo di sua residenza.

1496 Carlo VIII. Re di francia s’impegna coi Fiorentini di restituir loro le Piazze occupate nella Toscana. Pisa ricorre alli Veneziani promettendo di sottomettersi alla Repubblica. Essi le prestano tanti soccorsi, e con ciò si fanno molti nemici.

1499 Li Veneziani irritati per la iniqua condotta del Duca di Milano trattano con la Francia. Luigi XII. s’impegna di passare in Italia con un’Armata nella intenzione di togliere il Milanese a quel Duca.
Essi abbandonano li Pisani facendo, che il Duca di Ferrara sia l’arbitro delle loro differenze coi Fiorentini. Questo Duca decide secondo le sue viste, ma glie ne fanno con tutto ciò dei rimproveri, per salvare le apparenze.
Il Duca di Milano è scacciato dalli suoi Stati da Lodovico XII. Li Veneziani in conformità degli accordi prendono il possesso della Città di Cremona.

1500 Egli rientra nel Milanese, ma dopo qualche tratto di prospera fortuna egli viene arrestato, e condotto prigioniero in Francia.

1501 In conseguenza della scoperta fatta dai Portoghesi, cominciasi a fare il Viaggio all’Indie pel Capo di Buona Speranza. Il Commercio dei Veneziani è notabilmente diminuito dopo questa Epoca.
Muore il Doge Barbarico. Nell’Interregno viene istituito il Tribunale Supremo degli Inquisitori di Stato. Indi viene eletto Leonardo Loredano, Doge LXXIV.
Li Veneziani fanno la pace coi Turchi dopo una lunga guerra. Cefalonìa resta in potere dei primi, e tutte le altre conquiste sono promiscuamente restituite.

1504 Prende il fuoco alle polveri dell’Arsenale di Venezia, il quale n’è intieramente distrutto. All’incendio succede uno spaventoso Tremuoto, che rovescia molti Edificj della Città, e ne mette in costernazione gli abitanti.
Il Papa reclama alcune Città della Romagna come usurpate dai Veneziani; e questi se ne difendono.

1508 Il Papa, l’Imperadore, il Re di Francia, e di Spagna, e molte altre Potenze conchiudono tra loro Lega contro la Repubblica di Venezia. Questa è la sì famosa Lega denominata di Cambray dal Luogo, ove fu conchiusa.

1509 La Repubblica oppressa da tanti nemici congiurati a distruggerla, si vede priva di quasi tutti i suoi Stati. Il Senato tenta di sciorre questa terribile unione. Trivigi resiste, ed è alla Repubblica conservato. Padova poco dopo è riacquistata per via di sorpresa. Gli Imperiali nel progresso l’assediano, ma senza effetto. Insorgono Divisioni fra gli Alleati.

1510 Giulio II. indisposto contro la Francia si riconcilia coi Veneziani, e gli assolve dalle Censure, che aveva giù fulminate contro di loro.

1512 Egli conchiude Alleanza con la Repubblica, coi Re di Spagna, e d’Inghilterra, e d’altre Potenze contro i Francesi. Questi son discacciati dal Milanese singolarmente pel valore delle Truppe Svizzere.
Egli tradisce gli interessi della Repubblica collegandosi di nuovo con l’Imperadore, e scagliando contro di lei le Sentenze di Scommunica, e d’Interdetto. Il Senato cerca l’Alleanza della Francia.

1513 Li Francesi rientrano in Italia, e presso Novara son dagli Svizzeri intieramente disfatti.

1514 Grande incendio a Venezia. Tutto il quartiere folto di case, di Palazzi, e di Magazzini, che stendevasi dalla Pescherìa di Rialto sino a S. Apollinare è divorato dal fuoco. Egli sparge negli abitanti un grande terrore, e produce perdite immense.

1516 Dopo molti maneggi inutili per la pace fra l’Impero, e la Francia, questa è conchiusa finalmente in Bruxelles. La Repubblica si vede ristabilita nei suoi Dominj a riserva di poche Piazze, ch’ella dovette perdere nella Romagna, e nella Puglia.

1521 Muore Leonardo Loredano; e gli succede Antonio Grimani, Doge LXXV.

1522 Li Veneziani malgrado le opposizioni della Francia, conchiudono un Trattato d’Alleanza con l’Imperadore Carlo V. contro quella Potenza.

1523 Muore il Doge Grimani, e gli viene sostituito Andrea Gritti, Doge LXXVI. Questi è uno dei più benemeriti Cittadini, che la Repubblica avesse in tal tempo.

1524 Li Francesi sono ridotti ad abbandonare l’Italia.

1526 Francesco I. Re di Francia sottomette il Milanese. Li Veneziani di concerto col Papa si uniscono in lega con quel Monarca. Egli si ostina nell’assedio difficile di Pavìa, ed è fatto prigioniero in mezzo ad un grande combattimento funesto alla Francia. Costernazione dei Veneziani.

1529 Conchiusione della pace generale fatta in Bologna. L’Imperadore vi riconosce la piena indipendenza di tutti gli Stati posseduti dalla Repubblica nella Lombardìa, e le fa restituire tutto ciò, che le Truppe avevano conquistato nel Bresciano, e nel Bergamasco.

1537 Diversi accidenti turbano la pace dei Veneziani coi Turchi. Andrea Doria Generale di Carlo V. fomenta le loro discordie. Li Turchi fanno un tenattivo sopra Corfù, e sono costretti a levarne l’assedio.

1538 Lega del Papa, di Carlo V., e dei Veneziani contro la Porta Ottomana. Andrea Doria sfugge affettatamente le occasioni di combattere; e ne viene rimproverato. Muore il Doge Gritti con rammarico universale.

1539 Gli viene sostituito Pietro Lando, Doge LXXVII.

1540 Scoperta la mala fede di Carlo V., li Veneziani dopo un lungo maneggio conchiudono la pace coi Turchi.

1545 Muore il Doge Lando, e gli succede Francesco Donato, Doge LXXVIII.

1553 Muore il Doge Donato, a cui viene eletto per successore Marc’Antonio Trevisano, Doge LXXIX.

1554 Muore il Doge Trevisano, e gli viene sostituito Francesco Veniero, Doge LXXX.

1556 Muore il Doge Veniero, al quale succede Lorenzo Priuli, Doge LXXXI.

1557 Il Senato fa una Legge, che sieno posti a cultura i terreni incolti del Dominio della Repubblica. Per un sì saggio stabilimento li Veneziani si mettono in istato di non abbisognare delle Nazioni Estere in ciò, che risguarda i generi li più indispensabili al mantenimento della vita.

1559 Morte del Doge Priuli, al quale viene sostituito il proprio Fratello Girolamo Priuli, Doge LXXXII.

1562 Li Veneziani fanno la guerra agli Uscocchi insolenti Pirati, che aveano scelto pel loro ritiro alcune Città del dominio Austriaco, e distintamente Segna. La Corte di Vienna li favoreggia in segreto.

1566 Un Nobile Veneziano di Casa Bon nella intenzione di aver qualche ricompensa dalla Patria le denuncia una congiura, come vicina a scoppiare. Tutti gli Ordini della Città cadono in costernazione. Ma alfine trovata la falsità di una simile delazione, costui è decapitato.

1567 Muore il Doge Priuli, e gli viene sostituito Pietro Loredano, Doge LXXXIII.
Li Veneziani profittano della prosperità di una lunga pace per nobilitare la loro Metropoli con le più belle Produzioni dell’arte, e dell’ingegno umano. L’Architettura, la Pittura, la Scultura, ed altre Arti son coltivate in Italia, e massimamente in Venezia.

1569 Si appicca il fuoco alle polveri dell’Arsenale con orribil fracasso. Tutto quest’ampio luogo è ridotto ad un amasso di rovine. Tutta la Città ne risente lo scuotimento con grande orrore degli Abitanti, e parecchie fabbriche ne son rovesciate.

1569 Selimo Imperadore dei Turchi forma il disegno di prendere alli Veneziani l’Isola di Cipro. Sua Dissimulazione presso di loro.

1570 Muore Pietro Loredano, e gli viene sostituito Luigi Mocenigo, Doge LXXXIV.

1571 Dopo diversi assalti valorosamente rispinti, la Città di Famagosta è costretta a rendersi.
Li Veneziani di concerto con le forze navali dei loro Alleati riportano una stupenda vittoria in mare contro dei Turchi presso di Lepanto. Grandi allegrezze in Venezia per sì prospero successo.

1573 Non soccorsi dagli Alleati si veggono astretti a far la pace coi Turchi, ed a ceder loro l’Isola di Cirpo.

1574 Passa Enrico III. Re di Francia per la Città di Venezia, e gli vengono praticati onori singolarissimi, ai quali egli corrisponde con le maggiori attestazioni di riconoscenza. Alle sue istanze viene innalzato un pubblico monumento, perché si serbi la memoria di questo fatto.

1576 La Peste fa grandi stragi a Venezia, e nelle Provincie di Terra ferma. La Signoria fa voto di erigere un maestoso Tempio al Redentore del Mondo. Il voto viene eseguito, e nella Isoletta della Giudecca s’innalza la grande Fabbrica d’ordine pubblico sul disegno d’Andrea Palladio Architetto rinomatissimo di quei tempi. Sn chiamati li Capuccini per Ufficiarvi.
Muore il Doge Mocenigo, e gli succede Sebastiano Veniero, Doge LXXXV. il quale erasi segnalato nella grande vittoria contro dei Turchi presso Lepanto.

1578 Il Palazzo Ducale vien consumato in gran parte per un’incendio, che mette in costernazione tutta la Capitale. Il Doge preso da una grande afflizione per sì fatta disgrazia, cade in languore, e finisce di vivere. Gli succede Niccolò da Ponte, Doge LXXXVI.

1579 Il gran Duca di Toscana Francesco dei Medici prende per Moglie una Gentildonna Veneziana della nobile Famiglia Capello. Ella viene adottata figliuola della Repubblica.

1585 Muore il Doge da Ponte, e gli viene sostituito Pasquale Cicogna, Doge LXXXVII.

1592 Le fabbriche della Piazza di San Marco son terminate. Il gran Ponte di Rialto, che unisce le due parti della Capitale, vien fabbricato di pietra, e vi si impiega somma considerabile di danaro. Questi, ed altri bellissimi fregi della Città si debbono alla pace, di cui godevasi a questi tempi in Venezia, e conseguentemente al commercio, che l’arricchiva.

1595 Muore il Doge Cicogna, e gli succede Marino Grimani, Doge LXXXVIII.

1600 Arrigo IV. Re di Francia domanda alla Repubblica di essere aggregato alla Nobiltà di lei.
Si aduna il Maggior Consiglio composto di mille-quattrocento trentasette Membri, ed a tutti voti quel Monarca vien dichiarato Nobile Veneziano col diritto di trasmettere questa prerogativa a tutti i Posteri della sua Casa.

1605 Il Pontefice Paolo V. esige dai Veneziani l’abolizione di certe Leggi da essi stabilite, e da lui credute lesive dell’Ecclesiastica Autorità. Il Senato di Venezia se ne difende.

1606 Il Papa scomunica il Senato di Venezia, ed affigge l’Interdetto a tutti gli Stati della Repubblica.

1607 Dopo molte negoziazioni, e movimenti, li Veneziani sono riconciliati col Papa per mezzo della Francia.

1612 Muore il Doge Donato, al quale succede Marc’Antonio Memmo, Doge XC.

1616 Muore il Doge Memmo, e gli è dato per successore Giovanni Bembo Doge XCI.

1618 Li tre Spagnuoli, cioè il Marchese di Bedmar Ambasciadore attuale per la Spagna in Venezia, il Duca d’Ossuna Vicerè di Napoli, e Pietro di Toledo Governatore di Milano per quella stessa Corona formano tra di essi una segreta congiura contro dei Veneziani. Ella viene discoperta, e sventat. Li rei principali ne sono puniti. Gli Uscocchi per un Trattato col Re di Boemia sono distrutti.
Essendo morto in questo stesso Anno il Doge Bembo, ed il suo successore Niccolò Donato, Doge XCII. il qual morì quattordici giorni dopo la sua elezione, viene in codesta Carica sostituito Antonio Priuli Doge XCIII.

1622 Una Truppa di scellerati si accorda in presentare agli Inquisitori di Stato false delazioni contro di molti Nobili, ed in appoggiarle con false testimonianze. Un di questi innocenti è sagrificato vittima di tanti accusatori, e di tanti testimonj. Al fine l’atroce calunnia è scoperta, ed espiata con la morte degli autori di essa.

1623 Muore il Doge Priuli, e gli succede Francesco Contarini, Doge XCIV.

1625 Muore il Doge Contarini, e gli succede Gio: Cornaro Doge XCV.

1626 Dopo una lunga guerra sostenuta dalla Repubblica per appoggiare li Valtellini contro la Spagna, l’affare è terminato pel Trattato di Monzon, opera de’ due Ministri Richeliù, ed Olivares. Li Veneziani ne sono poco contenti. Si lagnano di essere stati sacrificati all’ambizione della Spagna; ma vi si piegano prudentemente.
Insorge una grave discordia in Venezia fra molte Case nobili per occasione di un’assassinio commesso dal figliuolo del Doge contro Reniero Zeno. Si propone di riformare il Consiglio de’ X. Si eleggono a tale oggetto cinque Correttori. La pace alla fine è ristabilita, mercè di un saggio, ed insinuante discorso di Giambattista Nani.

1630 Muore il Doge Cornaro, e gli viene sostituito Niccolò Contarini, Doge XCVI.
Malgrado i più grandi sforzi fatti dalla Repubblica per sostenere il Duca di Mantova egli perde i suoi Stati, e la sua Capitale è sorpresa dagli Imperiali.

1631 La Peste mette a disolazione le Provincie di Terra ferma, e la stessa Metropoli, dove ella uccide in breve tempo sessanta-mila persone. Il Senato ordina preghiere pubbliche, spedisce in dono a Maria Vergine di Loreto una Lampada d’oro, e fa voto di erigere un magnifico Tempio da essere dedicato alla Vergine sotto il titolo della Salute.

1632 Muore il Doge Contarini, e gli viene eletto per successore Francesco Erizzo, Doge XCVII.

1635 Urbano VIII. fa togliere dalla gran Sala del Vaticano l’antica Iscrizione onorevole per la repubblica, in cui era fatta memoria della protezione già da essa prestata a Papa Alessandro III. contro l’Imperadore Federico, e ne fa porre un’altra del tutto alterata. Li Veneziani ne sono disgustatissimi, e dichiarano di non voler accettare condizioni a men che non si riponga l’antica iscrizione al suo luogo. L’affare resta indeciso, attesa la resistenza del Papa.

1638 Li Veneziani danno la Caccia ai Corsari di Barbarìa. Il Sultano Amurath ne contrassegna loro tutta l’indegnazione. Essi ne mostrano la più grande fermezza.

1639 Dopo alcuni movimenti la pace fra le due Potenze è conchiusa. Con soddisfazione dei Veneziani, Urbano VIII. leva l’Iscrizione origine delle discordie.

1644 Innocenzio X. Successore di Urbano VIII. appaga spontaneamente il desiderio dei Veneziani con far rimettere l’antica Iscrizione di Alessandro III. nella gran Sala del Vaticano. Il Senato per segno della pubblica soddisfazione si adopera, perché sia ascritta la sua famiglia nel Libro d’oro. I Panfilj in questa occasione divennero Nobili Veneziani.

1645 Li Turchi formano il disegno di prendere alla Repubblica l’Isola di Candia, e si accingono a questa impresa. Gran Patriottismo dei Veneziani in tale occasione.
Il Doge Erizzo d’ordine pubblico s’imbarca per comandare la Flotta. La Vita di lui soccombe alle prime fatiche di questo imbarco, e gli viene eletto per successore Francesco Molino, Doge XCVIII. Giovanni Capello è destinato Capitano Generale per la guerra di Candia.

1646 Molte Famiglie tratte per la maggior parte dall’ordine dei Cittadini, o dei Gentiluomini di Provincia acquistano successivamente in questa occasione conforme ad un pubblico Decreto la Nobiltà di Venezia con offerire porzione delle loro sostanze a prò dello Stato.

1655 Muore il Doge Molino, e gli succede Carlo Contarini, Doge XCIX.

1656 Muore il Doge Contarini, e gli succede Francesco Cornaro Doge C.

1657 Muore il Doge Cornaro dopo alcuni giorni, e gli viene sostituito Bertuccio Valiero Doge CI.

1669 Muore il Doge Valiero, e gli succede Gio: da Pesaro Doge CII.
Muore il Doge Pesaro, e gli viene eletto per Successore Domenico Contarini, Doge CIII.
Dopo venti-quattro anni di resistenza ostinata, nel qual tempo li Veneziani riportarono diverse Vittorie contro dei Turchi, essi sono costretti a rinunciar loro l’Isola di Candia, ad eccezione di poche Piazze.

1674 Muore il Doge Contarini, e gli viene sostituito Niccolò Sagredo, Doge CIV.

1676 Muore il Doge Sagredo, e gli succede Luigi Contarini, Doge CV.

1683 Muore il Doge Contarini, sotto il di cui governo li Veneziani goduto aveano d’una piena tranquillità, e gli viene eletto per Successore Marc’Antonio Giustiniani, Doge CVI.

1684 Li Veneziani entrano in lega con l’Imperadore, e col Re di Polonia contro dei Turchi.
Per un pubblico Decreto si accorda la Nobiltà a chiunque sia per offrire a prò dello Stato la somma di cento-mila Ducati in danaro contante. Trenta Famiglie per la maggior parte dell’ordine Cittadinesco sono aggregate in questa occasione alla Nobiltà della Patria.

1687 Il Generalissimo Francesco Morosini riporta vantaggi considerabili sopra dei Turchi. Egli conquista la Morea. Il Senato per dare a questo grand’uomo un pegno della pubblica soddisfazione, tra gli altri onori ad esso prestati, ordina, che sotto il suo busto in bronzo posto in una delle Sale del Palazzo sia incisa questa iscrizione: Francisco Mauroceno Peloponnesiaco, alludendo alla mentovata conquista.

1688 Muore il Doge Giustiniani, e gli viene a voti concordi eletto per Successore il medesimo Francesco Morosini, Doge CVII. Si spedisce un Corriero per avanzargliene la notizia.

1689 Il nuovo Doge torna a Venezia, dov’egli è ricevuto con la pompa maggiore fralle acclamazioni di tutti gli Ordini della Città.

1693 Il Doge Morosini nel grand’uopo dello Stato riprende il comando della Flotta, e tenta contro li Turchi diverse imprese, che non riescono. Lasso per li lunghi travagli della guerra, cade malato, e muore. Gli vien destinato per Successore Silvestro Valiero, Doge CVIII.

1699 La pace fralle Potenze Alleate, ed i Turchi viene conchiusa a Carlovvits. Gli interessi della Repubblica sono sagrificati dalle altre Potenze. Ella piega prudentemente ratificando il Trattato. La Penisola della Morea rimane per questa pace sotto al di lei Dominio.

1700 Muore il Doge Valiero, e gli viene sostituito Luigi Mocenigo, Doge CIX.

1709 Muore il Doge Mocenigo, e gli succede Gio: Cornaro, Doge CX. Il Freddo eccessivo in Venezia ne agghiaccia le lagune ad una considerabile profondità. Un somigliante fenomeno non si era per anche osservato in questa Metropoli.

1718 Dopo una guerra ostinata di parecchj anni coi Turchi, la repubblica è obbligata a cedere la Morea in vigore della pace in quest’anno conchiusa a Passarovvits fra l’Impero, e la Porta.
Nell’Isola di Corfù cade il fulmine sopra il deposito delle polveri, e vi produce grandi rovine. Muojono in questa occasione il Capitano Generale Pisani con parecchj altri Ufficiali di qualità, e gran numero di altri Ufficiali inferiori, e di Soldati. Per ordine del senato le Fortificazioni vi sono con prontezza rimesse, e ridotte a maggior perfezione, che non erano per l’innanzi.

1722 Muore il Doge Cornaro, e gli viene sostituito Sebastiano Mocenigo, Doge CXI.

1732 Muore il Doge Mocenigo, e gli succede Carlo Ruzzino, Doge CXII.

1734 Muore il Doge Ruzzino, e gli viene eletto per Successore Luigi Pisani, Doge CXIII.

1741 Muore il Doge Pisani, e gli succede Pietro Grimani Doge CXIV.

1750 Grande Contrasto della Repubblica con la Corte di Vienna in proposito del Patriarcato d’Aquileja. Egli è conciliato, dopo molti maneggi, alla condizione che il Patriarcato di Aquileja venga abolito, e che se n’erigano due Arcivescovadi, l’uno cioè in Udine, nel Friuli Veneziano; l’altro in Gorizia, nel Friuli Austriaco, e che la nomina dei Soggetti pel primo appartener debba al Senato, e quella dell’altro alla Corte di Vienna.

Il Fine.

(a cura di Alfio Englaro, gennaio 2011)

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