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SECAB
un secolo di immagini e ricordi
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Questo è il quarto libro che la SECAB, in occasione del suo Centenario di fondazione (1911-2011) ha pubblicato a favore dei soci e di coloro che stimano ed amano questa società elettrica cooperativa, la prima di questo genere sorta in Friuli.
L'anima propulsiva di questo nuovo lavoro è ancora il prof. Andrea Caffarelli dell'Università di Udine, divenuto ormai il mèntore culturale di questa prestigiosa istituzione carnica fin dal 2001, quando, nel 90° di fondazione della Società, salì per la prima volta (e non senza iniziali difficoltà e diffidenze "carniche") a Paluzza per riordinare e catalogare l'intero archivio storico, rimasto fino ad allora negletto ed abbandonato.
In questo nuovo lavoro di ricerca fotografica e documentale, egli è stato costantemente coadiuvato e supportato da Ferdinando Di Centa ed Alberto Orsaria, rispettivamente ex direttore e direttore generale attuale di SECAB.
Il libro è un album fotografico di famiglia, che raccoglie l'iconografia più significativa e rilevante di questi primi 100 anni di vita della Società.
Il primo periodo storico (che giunge fino agli anni '40) risulta ovviamente povero di tracce fotografiche e quelle ritrovate o recuperate costituiscono davvero il riverbero palpitante dell'epoca (come dimostra la foto di copertina del libro, che ritrae il primo consiglio di amministrazione della Società nel 1911). Questo primo periodo perciò, in carenza di significativi reperti iconografici, è stato implementato con riproduzione di documenti storici di ogni tipo che rendono bene l'idea pionieristica di quei "padri fondatori".
Il successivo periodo (dagli anni '50 in poi) risulta oltremodo ricco di documentazione fotografica (che lascia il b/n per il colore) per cui il curatore ha dovuto operare delle necessarie scelte
per poter offrire un aderente spaccato di quegli anni importanti e decisivi per la sopravvivenza e l'evoluzione della stessa Società. Si tratta di un racconto dunque fatto per immagini che riserva anche piacevoli soprese o inattesi quadretti.
Le didascalie a latere aiutano a meglio focalizzare e comprendere le immagini e i documenti cui si riferiscono ed appaiono in certi casi assolutamente utili quando non espressamente necessarie.
Molto interessante risulta anche la riproduzione di oggetti e congengi (divenuti ormai museali) che segnano, come cippi temporali, l'evoluzione umana e tecnologica della cooperativa.
Il libro termina con le immagini della festa del Centenario avvenuta il 25 giugno 2011 quando un gran numero di soci riempì la sala Daniel in Paluzza per ricordare un avvenimento che li coinvolgeva e li faceva sentire orgogliosi di fare parte di una istituzione che dava lustro e prestigio all'Alta Valle del But ed alla Carnia intera.