Tra il profumo degli abeti

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Conosco Eddo Della Pietra da decenni per le sue abilità tecniche soprattutto in campo radiotelevisivo (espresse massimamente a VTC di Treppo Carnico nei lontani tempi pionieristici di quella emittente) e per certe sue periodiche cronache su "La Dalbide" di Cercivento, ma mai avrei pensato che dietro il suo tratto di umile bonomia e di sempre pronta disponibilità si celasse uno scrittore maturo, dalla penna disinvolta e accattivante, dotato di fine ironia e di gustosi aneddoti, capace di originali riflessioni esistenziali, di schegge filosofiche, di considerazioni pratiche, di sagge raccomandazioni...
La scrittura è semplice e piana, priva di contorsioni retoriche, con una scelta precisa e appropriata delle parole, per una narrazione limpida, vivida, evocativa, ma nello stesso tempo lineare e scorrevole, senza sussulti o improvvise cadute.
Una vera antologia di cose buone questo bel libro di ben 338 pagine, da assaporare un po' per sera, prima dell'arrivo di Morfeo, per chiudere la giornata in pace con se stessi e col mondo...

Ma cosa si trova in questo bel libro, curato con amore e puntigliosità anche dal punto di vista tipografico?

Innanzitutto una affollata galleria di singolari personaggi che hanno colorato la vita quotidiana della comunità di Cercivento negli anni '60 e '70 del secolo scorso, tutti lumeggiati con le loro caratteristiche salienti, i loro tic, le loro particolari doti umane e intellettuali. E allora come non ricordare la maestra Measso (nubile e solinga che deve fare ogni giorno due km a piedi per raggiungere la scuola), il prete don Isola (con la sua voce arrocchita e le sue rigide regole comportamentali), il dott. Cariglia (medico condotto disponibile a tutte le ore del giorno e della notte), il carabiniere edicolante (che elargiva pennini e matite ai bambini), il sindaco Dassi (colto di studi classici), il barbiere Ottavio del '99 (che girava per le case a tosare maschietti e sbarbare adulti); e poi lo strambo e inafferabile Duche, il professore terribile e manesco delle Medie, l' eccentrico eremita Omenat, Il casaro Giovanni filosofo, il postino Benvenuto, la Costanza dal proteiforme ingegno, il mendicante Bepogjat, i fratelli Bepo e Pauli, il poeta-musicista-imprenditore Agosto, Zenz il cieco maestro di musica, e tanti altri ancora che si susseguono in queste pagine dense di calore umano e sorrette da un sottile ordito di velata nostalgia...

Ma ci sono anche altre tematiche che vengono a completare e a integrare quella atmosfera unica e irripetibile che caratterizzò gli anni di fine Cinquanta e Sessanta/Settanta del '900 a Cercivento.
Ed allora ecco le sorprendenti novità di quel periodo (l' arrivo dell'acqua corrente in casa, il televisore al bar...); le grandi calamità (l'alluvione del 1966, il terremoto del 1976...); gli avvenimenti importanti (il restauro dell'asilo, la nuova strada, l'eclisse mattutina di sole del 1961...) e poi le tradizioni dei paese (Natale, Pasqua, Madone d'Avost, l'Onoranda Compagnia dei Cantori...), i giochi (la festa degli alberi, le capanne nel bosco, la neve, gli aquiloni, il funambolico telefono a pile...), i lavori particolari (il sidro, a vore, la raccolta dei funghi...).

Insomma si può davvero concludere dicendo che questo libro è davvero la "Stele di Nadâl di Çurçuvint" dove in (comunque) non poche pagine, è sintetizzata e descritta l'anima genuina e antica di questo paese antico, che vanta una sua storia tutta particolare, personaggi particolari, particolari tradizioni che lo distinguono nettamente dai paesi contermini, anche se il vissuto di quegli anni a Cercivento è comune patrimonio anche degli altri paesi di Carnia, al punto che questo libro può essere, a mio avviso, dedicato a ragione a tutti i 60/70enni di oggi, i quali, pur avendo trascorso la loro adolescenza altrove, ritroveranno in queste pagine il profumo e lo spirito della loro lontana gioventù.

Merita davvero un pubblico riconoscimento Eddo Della Pietra, che ha saputo infondere in queste pagine non solo la sua nostalgica e delicata sensibilità di scrittore autodidatta ma anche quel tipico gradevole e complesso sapore di Cercivento, che non è solo e semplicemente "noles e lops", ma molto di più...

 


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