POESIES DI PREDI E DI OMP

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Primo Degano, 84enne prete ancora felicemente operativo in Maiaso di Enemonzo (Carnia), è figlio di padre friulano e madre boema, nato a Neudek (Boemia). Rientrato in Italia con la famiglia all'età di 6 anni, si stabilì a Talmassons (UD). A 11 anni (1943) entrò in seminario e nel 1956 diventò prete e cominciò la sua attività...
Nel 1962 venne mandato "provvisoriamente" parroco a Maiaso (con i corollari di Colza, Tartinis, Fresis e Pani: un tripudio di dolcissimi lemmi carnici) e lì è stato dimenticato da tutti i vescovi che da allora si sono succeduti alla guida della diocesi di Udine: a Maiaso, dopo ben 54 anni di ininterrotta permanenza, don Primo sta ancora benissimo e non si muoverebbe più da là, dove ha trovato e costruito il suo paradiso in terra... Taglia la legna, si ingegna di meccanico, ripristina e accomoda, cammina e cammina, sparge parole buone, sostiene le fragilità di pecorelle, frena l'impeto selvatico di pecoroni...
Di carattere forte, a tratti spigoloso, amante della natura e cultore appassionato di lettere, è altresì autore di molte commedie in lingua friulana che sono state pubblicate, registrate e trasmesse da varie emittenti televisive locali.

In questa raccolta di poesie (in lingua italiana e friulana, nelle varianti della Bassa e di Carnia), l'autore affronta molti temi della quotidianità rurale ma anche situazioni tipo della società odierna e lo fa con un taglio a volte ironico, a tratti delicato, spesso tranciante, sempre profondamente e umanamente vero.

Il verso è sciolto e naturale, senza ricercatezze semantiche, spontaneo davvero e si legge con gusto ed estrema facilità. Ed è proprio questa facilità di lettura che sorprende perchè nella sua semplicità fa emergere pensieri e riflessioni complesse e profonde e questo apparente contrasto tra semplicità del verso e profondità dell'argomento rende interessante e oltremodo fruttuosa la lettura.

Non ho riscontrato intenti moralistici ma solo dei benevoli buffetti quasi un "ridendo castigat mores" moderno, nulla di più e per di più detto da un prete che è prima di tutto un uomo, con i suoi difetti e i suoi limiti...

Poesie quindi di uomo e di prete, le due facce di una stessa umanità.


 

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