Paluzza in Carnia
cronistoria breve

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          La Storia è solitamente monopolio di una ristretta cerchia di persone: gli storici propriamente detti ed i cultori e appassionati della Storia.  
Essa viene così confinata o in specializzati convegni, che la gente semplice, timorosa o disinteressata, non frequenta,  o in costosi e ponderosi testi ai quali solo pochi osano avvicinarsi; oppure in monografie monotematiche, che, pur essendo spesso raffinate ed esaurienti per il tema che trattano, appaiono inadeguate a raccontare “il filo” della Storia.  
Per questo è nata l’idea di dare vita ad un piccolo e agile strumento di divulgazione, in grado di introdurre, senza strepito, la nostra Storia nelle nostre case, in aperta sfida con la sempre più invadente televisione, la quale, dopo aver soppresso il piacere della lettura ed il dialogo in famiglia, tutto appiattisce e uniforma all’interno del “villaggio globale” che annulla ogni identità particolare.
Ringrazio coloro che hanno contribuito con utili consigli ed osservazioni. In particolare, desidero ringraziare don Mario Di Centa e Sciôr Sàntul Elio Monaco, arciprete emerito di Paluzza, che hanno incoraggiato questo modesto lavoro di sintesi storica.
Quel che, senza pretese, ne è uscito, costituisce una specie di Compendio tascabile di Paluzza e del territorio limitrofo: Timau, Cleulis, Treppo Carnico, Ligosullo e Rivo; sorprendentemente, ma casualmente, proprio il territorio della antica Parrocchia di S. Daniele Profeta, le cui vicende si intrecciano intimamente con la storia di Carnia che scorre sullo sfondo. 
Questo Compendio però, non essendo affatto esaustivo, potrà e dovrà essere arricchito e implementato con note ed appunti dallo stesso Lettore.

Ogni capitolo si compone di due parti: la prima costituisce la cornice storica generale entro cui si collocano poi le testimonianze storiche locali.
Il “filo conduttore” che dà unità al racconto è rappresentato dall’ incessante susseguirsi delle varie dominazioni lungo i secoli, fino al dicembre 1999.
Lo scopo è solo uno: invogliare alla Lettura, stimolare la ricerca delle Radici, suscitare qualche interesse per la nostra Storia.Che solo pochi conoscono davvero e pochissimi insegnano.

Paluzza, 31 dicembre 1999

Alfio Englaro
nella presentazione

 

Quando ho letto questa interessante sintesi storica di Alfio Englaro, mi è venuto alla mente un altro lavoro analogo, pubblicato all’inizio di questo XX secolo: “Le Memorie di Paluzza”, di Giovanni Gortani.

Ora, dopo cent’anni esatti, ho tra le mani qualcosa di simile ma molto più completo: la cronaca spicciola dei fatti che hanno segnato la Terra di Paluzza non solo è arricchita e aggiornata, ma è anche inserita nella cornice più ampia dei fatti storici più rilevanti della nostra Europa.
Ho letto volentieri questo “distillato” di storia, perché questa è la “mia Storia”, spesso ignorata da coloro che dovrebbero invece esserne i più interessati.

Eppure i nostri antenati ci continuano a parlare attraverso quei portali delle case antiche, quegli artistici altari delle nostre chiese, quei mulini e quegli stavoli ormai cadenti e attraverso tante altre testimonianze che purtroppo noi forse oggi abbiamo catalogato frettolosamente tra il  “vecchiume” da gettare.

Quando entro nelle nostre case e cerco di spiegare alla nostra gente il significato delle lettere scolpite sulla chiave di volta del portone d’ingresso o le origini delle famiglie, tutti mi stanno ad ascoltare con interesse ed allora mi accorgo come la curiosità, con il tempo, si tramuti in amore per quel piccolo angolo di mondo nel quale affondano ben salde le Radici storiche di ognuno.

Penso che questa “savorìde cerce” (gustoso assaggio) di Storia sia preziosa soprattutto per le nostre Scuole. Gli insegnanti infatti troveranno in essa un ottimo mezzo per avvicinare i loro alunni alla conoscenza della Storia locale.
I Paluzzani poi che si trovano a vivere altrove, lontani dal paese natale, immersi in un altro contesto storico e culturale, avranno modo di riscoprire qui le proprie Radici.

La Parrocchia di Paluzza, da parte sua, si sente onorata di poter presentare questa “Cronistoria breve di Paluzza in Carnia” in occasione dell’ inizio del III Millennio dell’ Era Cristiana e ringrazia sentitamente l’autore per averci dato modo di capire che non c’è futuro senza passato e che un uomo, il quale non ha conoscenza delle sue radici, non avrà mai certezza della sua identità.
 
Natale 1999
Anno Domini 2000               

don Tarcisio PUNTEL
Parroco di Paluzza
nella prefazione del libro

 

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"... Rileggendo ora questo che è diventato un libro più sostanzioso, si ha la sensazione di ripercorrere una storia più ampia che non riguarda più solo Paluzza e dintorni. E' come salire sul Pizzo Timau e guardare il panorama di Carnia, che risulta ovviamente diverso da quello osservato dalla cima del Coglians o dell'Amariana.
Si potrebbe proprio dire che questa è appunto la panoramica STORIA DI CARNIA, "vista e osservata" però da una postazione tutta particolare: Paluzza... Con questo intendimento l'autore ha volutamente modificato il titolo originale...
"

 

dalla prefazione di Aulo MAIERON
alla seconda edizione del 2002

 


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